Comincio a segnalare qualche libro
Paolo di Tarso, apostolo e vero intellettuale
Paolo, un autentico intellettuale
Un messaggio innovativo che cambia l’esistenza
Una lettura con nuovi strumenti ermeneutici
Librerie Claudiana
L'autore
N.T. Wright, vescovo di Durham e uno dei più noti teologi in ambito anglosassone, ha insegnato Nuovo Testamento a Oxford, Cambridge e all’Università di McGill, in Canada.
Per la seconda volta, Wright affronta con efficacia gli scritti di Paolo di Tarso, a suo avviso un intellettuale all’altezza di Platone, Aristotele o Seneca.
Una compiuta illustrazione della sua filosofia integrata, un’innovativa teologia cristiana.
Cominciò con la segnalazione di qualche libro:
"Le Lettere dell’apostolo Paolo hanno cambiato il mondo e continuano a colpirci con la loro visione d’insieme della storia e del destino umano".
N.T. Wright
In questo volume, N.T. Wright avanza una prospettiva innovativa sul contesto e le convinzioni dell’apostolo Paolo.
Wright lo definisce "una delle menti più potenti e feconde, non solo del I secolo ma di tutti i tempi", personaggio "avvincente ma inafferrabile".
Grazie alle recenti ricerche, tuttavia, secondo Wright possiamo ormai abbozzare un’attendibile, nuova immagine dell’apostolo e del modo in cui l’incontro con GesÙ ridefinì radicalmente la sua vita, il suo modo di pensare, la sua missione e le sue aspettative per un mondo rinnovato in Cristo.
Ne discende un ritratto magistrale e illuminante che colloca Paolo nel suo tempo, interpretandolo per il nostro.
[Modificato da Cristianalibera 28/08/2010 16:31]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)