Considerazioni sul Giudizio Universale e sul destino delle anime secondo la dottrina Cattolica
Immediatamente dopo la morte, l’anima dell’uomo deve presentarsi al giudizio divino “particolare” (ossia individuale); alla fine del mondo vi sarà poi il giudizio “universale”, il cui verdetto comunque non potrà che coincidere, per ciascuna anima, con quello emesso precedentemente.
Non è per nulla chiaro però con quali criteri verremo giudicati. L’argomento non viene quasi mai affrontato dalla catechesi, che in genere si limita a ripetere alcune delle formule abituali più o meno direttamente ricavate da espressioni evangeliche. È raro che si tocchi lo spinoso problema dell’eterogeneità dei criteri di giudizio che possono entrare in gioco, e in particolare quello della loro reciproca compatibilità.
Qui facciamo alcune considerazioni in proposito, in modo del tutto asistematico. Pensiamo che siano sufficienti per attirare l’attenzione su un tema che dovrebbe essere al primo posto dell’interesse pastorale e sul quale pare invece che si voglia quasi stendere un velo di omertoso silenzio.
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[Modificato da kelly70 28/08/2010 23:34]
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Il sonno della ragione genera mostri (Goya)