ROMA - «Il giustizialismo delle denunce della stampa cattolica non fa fare un passo avanti nella soluzione dei problemi del Paese, serve solo a far vendere qualche copia in più a qualche settimanale».
Il giudizio di monsignor Luigi Negri (nella foto), vescovo di San Marino-Montefeltro, sulla situazione italiana è molto chiaro.
«Famiglia cristiana» sostiene che l'opinione pubblica è disgustata di una classe dirigente incapace, immorale, che pensa solo a sistemare se stessa...
«Penso che di questa immoralità non si vede mai la radice culturale. Un certo giustizialismo, si badi bene, non della Chiesa, ma della stampa cattolica soddisfa perché denuncia. Ma non fa fare il benché minimo passo in avanti alla società e al Paese. Denuncia, appunto, e non costruisce».
E allora cosa ci vorrebbe?
«Ci vuole una cultura diversa che nasce dall' educazione. Un educazione non verbalistica, che faccia crescere generazioni nuove di giovani e quindi di cittadini, una cultura che investa di sé anche quel singolare ambito di esercizio della Carità che - come diceva Paolo VI - è la politica».
Educare nuove generazioni è un compito che richiede decenni, i problemi invece sono qui e ora. Cosa risponde?
«È un' obiezione banale, i problemi non si risolvono stigmatizzando le conseguenze negative della mancanza nel nostro Paese e in tutto l' Occidente di una cultura che non si improvvisa e che nasce da un' esperienza nuova di vita. Noi purtroppo siamo gli epigoni di un mondo che ha preteso di vivere senza Dio. Ma una nuova morale può nascere solo da una nuova cultura e da una nuova vita. La Chiesa ha questa vocazione educativa: il suo compito è l' annunzio di Gesù Cristo Salvatore. Cristo stesso mise in guardia dai Farisei che gridano allo scandalo e magari hanno da farsi perdonare colpe più grandi di altri».
Il cardinale Bagnasco indica l' esempio di San Lorenzo martire.
«Sì, i martiri esistono anche oggi, come gli 8 medici uccisi in Afghanistan dai talebani, messi a morte non perché curavano i poveri ma perché erano cristiani. Sono i martiri che dimostrano che una vita positiva è possibile».
Calabro' Maria Antonietta
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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà