nevio63, 05/09/2010 17.36:
Nelle prime chiese, congregazioni cristiane era d'uso mettere i propri beni in comune, una sorta di comunismo, per far sì che ci fosse una ridistribuzione delle ricchezze a favore dei più indigenti. Non che ci fosse obbligo di vendere i propri averi e consegnarli ai pastori per l'amministrazione successiva del fondo comune di una chiesa. Questa coppia cristiana, Anania and wife, avevano dichiarato di essersi decisi a vendere un campo e dare il ricavato alla comunità cristiana di cui Pietro era uno dei pastori. A campo venduto, i due coniugi, pensando alle difficoltà che il futuro sempre può riservare, non avevano consegnato a Pietro l'intero importo della vendita, ma, comprensibilmente avevano tenuto qualcosa per se, Pietro l'ha capito, o l'ha saputo, o gliel'ha detto lo Spirito Santo e tekkete, l'anatema! Anania e moglie morti all'istante. Ora, flabot carissimo, tu hai deciso di lasciare alla chiesa i tuoi beni? Se sì, lascia tutto, senza remore e ripensamenti, altrimenti...
Ma siamo di fronte ad un racconto o parabola, per cui uno capisce che non si può mentire a Dio, o che al divino bisogna abbandonarsi completamente ecc. ecc. ecc.
Oppure siamo di fronte ad un reale avvenimento storico accaduto?
Perchè nel primo caso tutto bene, per far capire un qualcosa si può raccontare pure che gli asini volano, basta afferrare il senso.
Ma nel secondo, chi è l'autore della morte dei due tapini?
Giustizia divina? Dimostrando uno strano cambiamento di"modus operandi" confrontandolo con la maniera di agire odierna di Dio. Oggi Dio è così distaccato dai nostri problemi materiali che trovo molto strana questa sua frenesia omicido-vendicativa nel caso in questione, il libero arbitrio esisteva pure allora no?
Morte accidentale? Dovevano avere una bella paura di quel gruppo di "buoni cristiani", disposti a subire di tutto in nome del loro profeta o Dio dir si voglia, se con delle semplici domande? Avvertimenti? Minacce? Li hanno stroncati di netto, Dio non lo temevano, altrimenti mai avrebbero mentito in merito.
Punizione umana? Di solito quando si parla di vendette divine si tratta più spesso di uomini che agiscono in suo nome, ma se Pietro o chi per lui avesse deciso di ammazzare i due sposi, sarebbe questo comportamento conciliabile con l'insegnamento del Cristo? Saremmo di fronte a delle persone buone che agiscono in grazia di Dio?
Se non sono stati uccisi dagli apostoli, perchè questa fretta di seppellire i cadaveri? Non sarebbe stato più logico, permettere alla vedova di piangere il marito defunto, se morto di morte naturale? Possibile che all'interno di queste famiglie allargate, ti ricordo che per esempio i cugini erano considerati alla pari dei fratelli, non ci fosse nessuno meritevole di piangere gli amici-parenti morti nella maniera che la religione dell'epoca permetteva??