Come, la dottrina ufficiale della Chiesa cattolica, afferma la “presenza reale” del Cristo nelle specie eucaristiche
Premessa
Abbiamo accennato nel capitolo introduttivo alla profonda diversità, sia sul piano concettuale che su quello liturgico, tra la Cena del Signore dei protestanti e l’ Eucaristia di cattolici e ortodossi. Su questo punto non intendiamo indugiare, essendo oggetto delle nostre considerazioni esclusivamente il sacramento cattolico.
Ci limitiamo a osservare che “transustanziazione” significa “passaggio da una sostanza ad un’altra”, “trasformazione, conversione di una sostanza in un’altra”; il termine indica cioè che una certa sostanza “diviene” qualcos’altro.
Ora, in nessuna delle quattro versioni dell’ istituzione dell’eucaristia che ci sono pervenute (Matteo, Marco, Luca, Paolo) si trova la benché minima traccia di tale divenire. Si badi che la scena in sé è dinamica. Gesù compie un rito, agisce: prende il pane, rende grazie, lo spezza e lo distribuisce ai discepoli; poi prende il calice, rende grazie e lo porge agli apostoli.
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