Una chiesa cattolica che non ti aspetti.

Testo in originale:

www.bbc.co.uk/news/magazine-11218791

Traduzione:


Una chiesa cattolica che non ti aspetti. Le messe di Londra per le persone omosessuali

Articolo di Mark Dowd tratto da BBC radio (Gran Bretagna) del 9 Settembre 2010, liberamente tradotto da Sara M.

Mentre la Gran Bretagna si preparava per la visita del Papa ci sono state delle proteste da parte di alcune persone gay che ritengono che la Chiesa Cattolica Romana sia intollerante verso la loro sessualità.
Ma in una chiesa (cattolica) di Londra gli omosessuali celebrano una “messa gay” con la benedizione dei vertici della gerarchia (cattolica).


Paul Brown non era più andato a messa dopo il funerale di sua madre nel 2002. Ora è di nuovo sui banchi della chiesa, per merito di una messa per lesbiche e gay cattolici che è l’unica del suo genere nel Regno Unito.
“Cercavo una messa con un messaggio positivo sulle cose che si dovrebbero fare, non qualcuno che mi dicesse tutte le cose che non dovrei fare”, dice.

Paul, che sfoggia un giubbotto da motociclista in pelle nera, è uno tra i tanti che hanno trasformato la chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione e San Gregorio nel West End di Londra.
Cantano gli inni a voce spiegata. Molti hanno meno di 30 anni. Alcuni hanno i capelli tinti. Improvvisamente, il cattolicesimo sembra far furore in questa parte del centro di Londra.

Se pensate che questo sia un po’ strano – be’, lo è. Il magistero della Chiesa Cattolica sull’omosessualità è inflessibile. Le lesbiche e i gay cattolici sono chiamati a vivere una vita di castità.
L’unica espressione della sessualità permessa da Roma è il matrimonio in cui tutti gli atti sessuali siano aperti alla trasmissione di una nuova vita, da cui il veto su qualsiasi forma di contraccezione artificiale.

Quindi da dove viene una “messa gay”? (In teoria, la messa è aperta a chiunque voglia partecipare, ma questo è il modo in cui viene chiamata.)

“Le persone si incontravano alla vicina chiesa anglicana di Sant’Anna e sentivamo che era ora di trovare una maniera cattolica di riunirle”, dice Monsignor Seamus O'Boyle, il parroco.

Una serie di documenti preparatori sono stati scambiati tra i maggiori Cardinali di Westminster e il Vaticano, per accordarsi su alcune regole di base.

La gerarchia ecclesiastica voleva l’assicurazione che le celebrazioni non sarebbero diventate una piattaforma da cui sfidare il magistero cattolico. Così uno dei “principi fondamentali” dello svolgimento del servizio è: “Le informazioni sulla messa saranno rispettose della realtà che la celebrazione della messa non deve essere usata per fare propaganda ad alcun cambiamento del magistero della Chiesa o per suscitare ambiguità sullo stesso”.



Lo stile di vita omosessuale

Gli organizzatori del Cosiglio Pastorale per la Messa di Soho, il gruppo che organizza le celebrazioni, sono felici di accettare queste condizioni.

“Questo non è un luogo che voglia offrire una piattaforma per dar voce alle critiche contro la dottrina della chiesa”, dice il presidente del consiglio Joe Stanley.

“L’accento è sulla cura pastorale. Alcune persone vengono qui con le lacrime agli occhi, perché per la prima volta due parti veramente importanti delle loro vite si sono riconciliate: il loro cattolicesimo e la loro identità sessuale”.

Renate Rothwell è un’altra sostenitrice. “La mia vita senza la Messa di Soho sarebbe più desolata, più solitaria e meno gioiosa”, dice.

Questa messa è l’unica del suo genere nel Regno Unito, finora.

La BBC ha chiesto all’Arcivescovo Vincent Nichols, primate della Chiesa Cattolica di Inghilterra e Galles, se ci fosse qualche ragione per cui messe simili non dovessero essere introdotte in altre parti del paese; l’Arcivescovo ha risposto: “Penso che la cosa stia alla decisione del vescovo locale e che questa decisione sia sollecitata da una necessità pastorale”.

In altre parole, se altri cattolici gay chiedessero una messa simile a Manchester o a Brighton, la cosa potrebbe essere presa in considerazione.

Ma non tutti sono felici nella famiglia cattolica. Due volte al mese un piccolo gruppo di tradizionalisti si schiera sul marciapiede di fronte alla chiesa.

Recitano il rosario in ginocchio, cantano inni e hanno chiesto all’Arcidiocesi di Westminster di abolire questa messa.

Sono appoggiati dall’ex-editore del Catholic Herald, William Oddie, che ha accusato i vertici della chiesa di sostenere coloro che si lasciano andare a ciò che lui chiama “lo stile di vita omosessuale”.

“La storiella con cui l’arcidiocesi giustifica il suo sostegno alle messe di Soho è che vengono celebrate a beneficio dei gay che accettano gli insegnamenti della Chiesa e che quindi si astengono da ogni forma di attività sessuale”, ha scritto sul suo blog.



Immigrazione

Ma l’Arcivescovo Vincent Nichols dice che continuerà a sostenere la messa. “È una messa parrocchiale a cui tutti sono invitati, ma che ha un richiamo particolare per le persone di orientamento omosessuale – non perché le distingua dal resto della congregazione, ma perché fa sentire loro che qui sono a casa.”

“E penso che questa sia la cosa giusta da fare perché offre pian piano, perché è una cosa lenta, una possibilità a coloro che, come dire, vivono sotto la grande pressione di un’identità, di allentarla forse un po’ a dire no, prima di tutto io sono una persona cattolica e in quanto persona cattolica io voglio andare a messa.”

E in una replica molto dura e incisiva alle critiche alla messa, l’Arcivescovo dice: “chiunque stia cercando di dare un giudizio sulle persone che vengono a fare la comunione dovrebbe veramente imparare a tenere a freno la lingua”.

Nel 1982, all’epoca dell’ultima visita del Papa, una messa simile sarebbe stata pura fantasia. Ma la Chiesa Cattolica Britannica ha affrontato un’ampia trasformazione dalla visita di Giovanni Paolo II.

Che sia l’immigrazione dall’Europa dell’Est, la marea crescente del secolarismo, la crisi dell’immagine pubblica dei preti e della gerarchia a causa degli abusi o l’entrata degli anglicani sposati nei ranghi del clero: questa è una delle comunità di fede del crogiolo.

Alcuni la vedono come un’opportunità, mentre altri resistono al cambiamento. Alla vigilia della visita di Papa Benedetto, questo è ciò che rende i quattro milioni e mezzo di cattolici del Regno Unito così affascinanti.