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Il gatto è un guardone. E lo porta in tribunale

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2011 17:29
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08/02/2011 14:45
 
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Un 66enne ha trascinato la moglie e l'animale dai giudici. Motivo: il felino lo inibisce in camera da letto impedendogli rapporti sessuali
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Due occhi di troppo. Quelli del gatto, che lo osserverebbe anche nei momenti di intimità con la moglie. E così un sessantaseienne milanese ha trascinato il quattrozampe di casa e la moglie in tribunale, accusandoli di essere complici e responsabili del fatto che lui non riesca più a fare l’amore. L’uomo, ormai esasperato, ha chiesto l’intervento del tribunale degli animali dell’Aidaa, l’associazione italiana a difesa degli animali e dell’ambiente, per costringere la moglie a lasciare il gatto fuori dalla stanza da letto durante la notte: la presenza del felino che li osserva lo inibirebbe durante l’atto sessuale.

L’uomo ha spiegato che la presenza del gatto (che, secondo lui, lo osserva durante le effusioni amorose), lo metterebbe in ansia fino al punto da non riuscire ad avere un rapporto completo da oltre quattro mesi. Moglie e marito sono così comparsi in udienza riservata davanti al tribunale degli animali di Milano ed hanno esposto le diverse posizioni. Il marito ha rievocato gli sguardi del gatto, da lui definito «un inquietante guardone». La donna, che di fatto è la padrona del gatto e che è di venti anni più giovane del marito, ha invece sostenuto che il marito non riesce più ad esprimere le proprie performance amorose in quanto «avrebbe semplicemente raggiunto la pace dei sensi».

La donna comunque ha annunciato di non avere alcuna intenzione di allontanare il gatto dalla stanza da letto, nemmeno temporaneamente, visto che il felino da oltre cinque anni dorme con loro nel letto matrimoniale.

Dopo una lunga e piuttosto esplicita discussione su un argomento così intimo, il tribunale degli animali ha trovato una soluzione «salomonica e transitoria» per i coniugi e il felino di casa. Nel dispositivo di conciliazione è stato stabilito che il gatto dovrà restare fuori dalla camera da letto per tre mesi, per permettere di valutare se sia davvero il micio la causa della improvvisa impotenza dell’uomo o se questa sia dovuta, come sostiene la moglie, ad altri fattori. Se in questi tre mesi non sarà provato oltre ogni dubbio che il motivo del blocco sessuale dell’uomo è dovuto allo sguardo del gatto, allora il gatto sarà riammesso nella stanza da letto e, accogliendo le richieste della moglie, l’uomo dovrà sottoporsi alle visite mediche del caso.




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