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Ma voi che ne pensate????????

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2011 13:49
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08/02/2011 21:07
 
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Il vescovo contro l'alpino caduto: "Non è un eroe di pace, è guerra"

Monsignor Mattiazzo confessa perché ha snobbato i funerali dell’alpino ucciso: "Non sono eroi di pace, quella è una guerra"
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L’alpino Matteo Miotto ri­posa in pace, la sua memoria ancora no. Gli sopravvive un bel dilemma all’italiana,un di­lemma non nuovo, nè tanto meno così avvincente: è un eroe o non è un eroe?

Singolarmente, questa volta è lo stesso vescovo di Miotto a risollevare la questione. Il sol­dato era di Thiene, la diocesi è quella di Padova. E proprio la guida spirituale di questa dio­cesi ha suscitato clamore con la decisione di non celebrare i funerali privati del caduto, li­mitandosi a inviare una lette­ra di cordoglio. «La diocesi era rappresentata», ha spiega­to monsignor Antonio Mat­tiazzo ai giornalisti locali. E forse poteva fermarsi lì. Inve­ce ha tenuto ad un’aggiunta molto chiara: «Certo sono di­spiaciuto che il giovane sia morto. Ma andiamoci piano con l’esaltazione retorica. Non facciamone degli eroi. Quelle non sono missioni di pace. Vanno lì con le armi, dunque il significato è un al­tro, non dobbiamo dimenti­carlo...».

Sua eccellenza, indubbiamen­te, solleva polvere con una presa di posizione piuttosto ideologica. Ai cristiani qua­lunque, che si mettono in co­da dietro a una bara, importa poco che dentro ci sia un eroe. Purtroppo c’è un ragazzo,che comunque ha lasciato la vita in circostanze molto partico­lari, servendo una bandiera e una Patria, regalando scritti toccanti nel segno di un’idea. Sembrerebbe naturale che da­vanti al corteo funebre, nel­l’ultimo giorno, ci sia il suo ve­scovo. In questo caso, il suo ve­scovo non ritiene degna la cir­costanza. Prende le distanze. Certo monsignor Mattiazzo ha mille ragioni quando vuo­le sottrarsi al coro retorico. Troppo spesso l’enfasi patriot­tica e militaresca sovrasta im­pietosamente il lutto vero. Normale e forse pure dovero­so che il religioso si neghi al rito profano dei superlativi epici. Ma nella sua posizione avrebbe un’opportunità uni­ca: salire sul pulpito per indi­rizzare le esequie in prima per­sona, celebrandole secondo la propria convinzione di fe­de, nel modo più giusto.

Invece il soldato Miotto trova un vescovo che per evitare la retorica decide di scantonare. Con tutto il rispetto, difficile comprendere. Impossibile condividere. Ma c’è di più. monsignor Mattiazzo espri­me pure tutto il proprio disac­c­ordo sulla natura della spedi­zione italiana, schierandosi apertamente: non andiamo a portare la pace, andiamo a fa­re la guerra.

Torna a riaffiorare l’annosa e irrisolta questione. Il vescovo l’affronta nel modo più linea­re e intransigente: dove ci so­no armi, c’è guerra.Una Chie­sa evangelica e spirituale in senso stretto non può accetta­re in nessun caso il ricorso alla forza. Questa la nobilissima e rispettabilissima posizione ideale. Ma le cose, nella prati­ca, sono maledettamente più complicate. Ci sono momenti e circostanze che richiedono la forza per difendere gli indi­fesi. La stessa Chiesa, anni fa, fu d’accordo con l’intervento militare per fermare gli orrori in Kosovo. E certo non avreb­be niente da ridire se in diver­se parti del mondo, oggigior­no, qualche soldato in più di­f­endesse i cristiani perseguita­ti da satrapi e regimi, da odio e intolleranze.

Sono i discorsi di sempre. Dal­la sua nascita, la Chiesa è divi­sa sull’interpretazione del messaggio. Ne fu degnissimo testimone lo stesso San Fran­cesco, che persino tra i suoi vi­de nascere divisioni molto aspre: da una parte l’applica­z­ione rigida e letterale del Van­gelo, che addirittura ipotizza­v­a l’assenza di cattedrali e mo­nasteri, di regole e di gerar­chie, dall’altra una visione più storicizzata e più realisti­ca, dunque aperta a strutture, norme, istituzioni. Passano i secoli, ma siamo sempre al punto di partenza. Le armi mai, le armi qualche volta sì. Però neppure il vesco­vo di Padova, nel suo impeto pacifista, può negare una veri­tà evidente: tutto possiamo pensare dei nostri soldati, non che siano in giro per il mondo a scatenare tensioni, violenze, ingiustizie e sopru­si. Se su un elemento questa povera nazione raccoglie l’unanime ammirazione in­ternazionale, questo è indub­biamente l’approccio umano e leale, pacifico e moderato delle nostre spedizioni.

Monsignore, sia detto con tut­ta l’umiltà del caso: continui a credere nei suoi ideali assolu­ti e a difendere le sue posizio­ni intransigenti, ma provi a scindere tra le imperscrutabi­li strategie politiche e il ruolo dei nostri militari. Forse, ri­pensandoci, il funerale di Mat­teo Miotto le apparirà come una grossa occasione persa. Lei si è trovato nella condizio­ne di spazzare via la retorica e riconoscere semplicemente l’importanza di una morte. Non era necessario chiamar­lo eroe. Solo per le lettere che Matteo ha lasciato scritte, un buon vescovo avrebbe sicura­mente­ trovato le parole per di­pingerlo come un ragazzo ge­neroso, pulito, idealista. Un uomo giusto. Più di un eroe.
[Modificato da Jon Konneri 08/02/2011 21:08]



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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08/02/2011 22:41
 
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A 18 anni avevo un fidanzato, Caporal maggiore nell'esercito.
Ho giurato a me stessa che se mai avessi avuto un figlio (e l'ho avuto) piuttosto che fargli fare il soldato, lo avrei chiuso in convento!
Io credo che siano degli eroi.
Eroi inconsapevoli.
Ragazzi che partono in cerca di un futuro, perchè non hanno avuto altre possibilità dalla vita.
Quanti di loro sono lì per "amor di patria"...?
Se glielo chiedi però, non ammetteranno mai la verità.


Titti.



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08/02/2011 23:10
 
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Non so...francamente è troppo difficile farsi un'opinione fondata sulla cosa. O meglio, per il momento non ho approfondito a sufficienza per farmi un'idea precisa.



"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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09/02/2011 02:06
 
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Re:
Titti-79, 08/02/2011 22.41:

Ragazzi che partono in cerca di un futuro, perchè non hanno avuto altre possibilità dalla vita.
Quanti di loro sono lì per "amor di patria"...?
Se glielo chiedi però, non ammetteranno mai la verità.



Fatto sta che il governo, cioe' l' Italia, ergo la Patria ce li ha mandati....

A me e mio fratello c' ha mandati in Svizzera, la Patria. [SM=g27828]

Non che sia la stessa cosa, ma le motivazioni sono identiche.

Ciao
Claudio





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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09/02/2011 02:31
 
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Tornando in tema, il Monsignore non avrebbe neanche tutti i torti.

Se non ci fossero i precedenti delle benedizioni dei cannoni...

Tralasciando il (molto) resto.

Ciao
Claudio





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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09/02/2011 13:49
 
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Re: Re:
Claudio Cava, 09/02/2011 2.06:



Fatto sta che il governo, cioe' l' Italia, ergo la Patria ce li ha mandati....

A me e mio fratello c' ha mandati in Svizzera, la Patria. [SM=g27828]

Non che sia la stessa cosa, ma le motivazioni sono identiche.

Ciao
Claudio


Leggo "tra le righe" che vorresti dire: "non c'è solo l'esercito, per chi non ha altre possibilità lavorative".
E infatti è vero. [SM=g2407713]
Però quella è la strada più breve e veloce per avere posto fisso, stipendio e la rispettabilità che comunque ti da una divisa.
Poi con due, tre missioni ti sei pagato il mutuo... [SM=x789064]
Tutta la storia dell'amor di patria è solo una copertura che i governi usano per giustificare le perdite sul campo di battaglia.
Anche io amo la mia patria, non per questo devo andare al fronte rischiando la vita, per dimostrarlo.


Titti. [SM=x789061]



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