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La Macchina di Anticitera

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2011 18:28
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12/02/2011 07:21
 
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Il più antico calcolatore meccanico (150-100 a. C.)

La macchina di Anticitera (greco moderno: O μηχανισμός των Αντικυθήρων, O michanismós ton Andikithíron),

nota anche come meccanismo di Antikythera[1], è il più antico calcolatore meccanico conosciuto, databile intorno al 150-100 a.C. Si tratta di un sofisticato planetario, mosso da ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana e - secondo un recente studio pubblicato su Nature[2] - le date dei giochi olimpici. Trae il nome dall'isola greca di Anticitera (Cerigotto) presso cui è stata rinvenuta. È conservata presso il Museo archeologico nazionale di Atene.

Scoperta e prime analisi [modifica] Frammento principale del meccanismo Il meccanismo fu ritrovato nel 1900 grazie alla segnalazione di un gruppo di pescatori di spugne che, persa la rotta a causa di una tempesta, erano stati costretti a rifugiarsi sull'isoletta rocciosa di Cerigotto. Al largo dell'isola, alla profondità di circa 43 metri, scoprirono il relitto di un'enorme nave affondata, risalente all'87 a.C. e adibita al trasporto di statue in bronzo e marmo.
Schema del meccanismo di Anticitera Il 17 maggio 1902 l'archeologo Spyridon Stais, esaminando i reperti recuperati dal relitto, notò che un blocco di pietra presentava un ingranaggio inglobato all'interno. Con un più approfondito esame si scoprì che quella che era sembrata inizialmente una pietra era in realtà un meccanismo fortemente incrostato e corroso, di cui erano sopravvissute tre parti principali e decine di frammenti minori.

Si trattava di un'intera serie di ruote dentate, ricoperte di iscrizioni, facenti parte di un elaborato meccanismo ad orologeria.
La macchina era delle dimensioni di circa 30 cm per 15 cm, dello spessore di un libro, costruita in bronzo e originariamente montata in una cornice in legno. Era ricoperta da oltre 2.000 caratteri di scrittura, dei quali circa il 95% è stato decifrato (il testo completo dell'iscrizione non è ancora stato pubblicato).
Il meccanismo è attualmente conservato nella collezione di bronzi del Museo archeologico nazionale di Atene, assieme alla sua ricostruzione.

Alcuni archeologi sostennero che il meccanismo era troppo complesso per appartenere al relitto ed alcuni esperti dissero che i resti del meccanismo potevano essere fatti risalire ad un planetario o a un astrolabio. Le polemiche si susseguirono per lungo tempo ma la questione rimase irrisolta.
Immagine ai raggi X di parte del meccanismo Solo nel 1951 i dubbi sul misterioso meccanismo cominciarono ad essere svelati. Quell'anno infatti il professor Derek de Solla Price cominciò a studiare il congegno, esaminando minuziosamente ogni ruota ed ogni pezzo e riuscendo, dopo circa vent'anni di ricerca, a scoprirne il funzionamento originario.
Funzione e funzionamento [modifica] Il meccanismo risultò essere un antichissimo calcolatore per il calendario solare e lunare, le cui ruote dentate potevano riprodurre il rapporto di 254:19 necessario a ricostruire il moto della Luna in rapporto al Sole (la Luna compie 254 rivoluzioni siderali ogni 19 anni solari).

L'estrema complessità del congegno era inoltre dovuta al fatto che tale rapporto veniva riprodotto tramite l'utilizzo di una ventina di ruote dentate e di un differenziale, un meccanismo che permetteva di ottenere una rotazione di velocità pari alla somma o alla differenza di due rotazioni date. Il suo scopo era quello di mostrare, oltre ai mesi lunari siderali, anche le lunazioni, ottenute dalla sottrazione del moto solare al moto lunare siderale.
Sulla base della sua ricerca, Price concluse che, contrariamente a quanto si era creduto in precedenza, nella Grecia del II secolo a.C. esisteva effettivamente una tradizione di altissima tecnologia.
Contesto storico [modifica] Vista laterale del modello ricostruito, Museo archeologico nazionale di Atene Il meccanismo di Anticitera, nonostante non trovi pari sino alla realizzazione dei primi calendari meccanici successivi al 1050, rimane comunque perfettamente integrato nelle conoscenze del periodo tardo ellenistico: vi sono rappresentati solo i cinque pianeti visibili ad occhio nudo ed il materiale usato è un metallo facilmente lavorabile.

Ad Alessandria d'Egitto infatti durante l'ellenismo operarono molti studiosi che si dedicarono anche ad aspetti tecnologici realizzando macchine come quella a vapore di Erone. A Siracusa inoltre già dal 213 a.C. Cicerone cita la presenza di una macchina circolare costruita da Archimede con la quale si rappresentavano i movimenti del Sole, dei pianeti e della Luna, nonché delle sue fasi e delle eclissi. Tuttavia l'unicità del meccanismo di Anticitera risiede nel fatto che è l'unico congegno progettato in quel periodo arrivato sino ai giorni nostri e non rimasto nel limbo delle semplici "curiosità".
Il meccanismo di Anticitera è a volte citato tra i casi di OOPArt (Out of place artifacts), i cosiddetti "manufatti fuori dal tempo", dai sostenitori dell'archeologia misteriosa, i quali non vi riconoscono un artefatto scientifico ellenistico.
Sul numero 498 di febbraio 2010 della rivista Le Scienze un articolo a firma di Tony Freeth afferma che è stato ricostruito il metodo con cui il meccanismo prediceva le eclissi e le fasi lunari e avanza l'ipotesi che la costruzione dello stesso sia avvenuta nella città colonia greca di Siracusa[3].

it.wikipedia.org/wiki/Macchina_di_Anticitera





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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12/02/2011 16:56
 
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Claudio ma cosa fai mi leggi nel cervello ?

Questa coincidenza è davvero incredibile.

Proprio in questi giorni ho iniziato a leggere, come suggerito da un amico internettiano, un bellissimo saggio di L. Russo che si intitola "La rivoluzione dimenticata".

Come potete leggere da questa recensione:

www.matematicamente.it/cultura/recensioni_libri/l._russo,_la_rivoluzione_dimenticata_20070...


si occupa proprio del periodo ellenistico e del livello tecnologico e scientifico raggiunto in quel periodo dai greci e di come successivamente causa ignoranza e superstizione di romani prima e cristiani dopo, tali conoscenze furono perse ripiombando in una era pre-scentifica.

La macchina di Anticitera è una testimonianza indelebile del livello tecnologico che alcuni popoli raggiunsero proprio nell'età ellenistica.

Quando l'avrò finito ne parlerò con dovizia di particolari.





"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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13/02/2011 04:54
 
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E questo qui lo conosci, Andrea?

Suppongo di si.

E' semplicemente incredibbbbbile. [SM=x789048]


Erone di Alessandria
chiamato anche Erone il Vecchio; ... – ...)

è stato un matematico e inventore greco antico, che realizzò l'eolipila e molti altri congegni meccanici.
La sua collocazione cronologica non è sicura e oscilla fra il I secolo a.C. ed il II secolo.

Al suo ingegno si devono l'invenzione della pompa idraulica e della dioptra, dell'odometro e dei primi orologi ad acqua, del paranco a fune e della gru a bandiera. Formulò le leggi della riflessione e la formula che esprime l'area di un triangolo (S) in funzione dei suoi lati (a, b e c) e del semiperimetro .

Fu inoltre autore di diversi scritti di geometria, fra i quali Le misure, in tre libri, ed il Commento agli Elementi di Euclide e due libri di Pneumatica, in cui si descrivono numerose applicazioni della pressione. Tra queste, una in particolare, la Macchina di Erone, che serviva ad aprire e chiudere automaticamente le porte di un tempio (una versione tardo ellenistica delle moderne porte automatiche).

Fu sempre Erone ad inventare il tasto per strumenti a corda: egli sostituì il pizzicato con la percussione di una corda musicale, controllata da un tasto che solleva un martelletto da una posizione di riposo in basso verso l'alto a colpire la corda.

Qui ci sono spiegazioni e illustrazioni delle sue invenzioni:

it.wikipedia.org/wiki/Erone_di_Alessandria

Lui e' sosia di Fernando Rey [SM=x789075]






“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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13/02/2011 18:28
 
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Re:
Claudio Cava, 13/02/2011 4.54:


E questo qui lo conosci, Andrea?

Suppongo di si.

E' semplicemente incredibbbbbile. [SM=x789048]


Erone di Alessandria
chiamato anche Erone il Vecchio; ... – ...)

è stato un matematico e inventore greco antico, che realizzò l'eolipila e molti altri congegni meccanici.
La sua collocazione cronologica non è sicura e oscilla fra il I secolo a.C. ed il II secolo.

Al suo ingegno si devono l'invenzione della pompa idraulica e della dioptra, dell'odometro e dei primi orologi ad acqua, del paranco a fune e della gru a bandiera. Formulò le leggi della riflessione e la formula che esprime l'area di un triangolo (S) in funzione dei suoi lati (a, b e c) e del semiperimetro .

Fu inoltre autore di diversi scritti di geometria, fra i quali Le misure, in tre libri, ed il Commento agli Elementi di Euclide e due libri di Pneumatica, in cui si descrivono numerose applicazioni della pressione. Tra queste, una in particolare, la Macchina di Erone, che serviva ad aprire e chiudere automaticamente le porte di un tempio (una versione tardo ellenistica delle moderne porte automatiche).

Fu sempre Erone ad inventare il tasto per strumenti a corda: egli sostituì il pizzicato con la percussione di una corda musicale, controllata da un tasto che solleva un martelletto da una posizione di riposo in basso verso l'alto a colpire la corda.

Qui ci sono spiegazioni e illustrazioni delle sue invenzioni:

it.wikipedia.org/wiki/Erone_di_Alessandria

Lui e' sosia di Fernando Rey [SM=x789075]




Sto proprio leggendo di queste cose incredibili ! Russo sostiene infatti che proprio l'età ellenistica è stata la vera culla della scienza e delle tecnologia ! Cioè la nascita della scienza è da retrodatarsi proprio a quel periodo e non solo per la scienza pura, cioè matematica e geometria, ma proprio per il metodo scientifico e per le realizzazioni tecniche dovute ad esso !

Dopo a causa dell'ignoranza e della superstizione cristiana, a partire dall'omicidio di Ipazia, è seguito un periodo di oscurantismo religioso che ha fatto piombare l'intero occidente in un'epoca prescientifica.

Davvero cose affascinanti.




"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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