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alla barbato di salerno dagli opportunismi comunali.

Ultimo Aggiornamento: 27/07/2011 02:02
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03/05/2011 18:32
 
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hegel
www.youtube.com/watch?v=ZMkpmw-ZRSA



due noti scrittori del vittorini elio.


Dalla Torre del Soffio in perpetuum lievitàre si accinge la primula Solaria a discendere le intercapedini degli atavici manieri…
il meriggio attonito sorvola le dune acquitrinose del Nostro meridione, risanato dalle sapienti mani dei rustici artigiani… la corolla come sesso famelico si concede agli esordi dell’ estate, i petali come avide mani ne corteggiano la calura, appisolata sulla culla del mare…
la vedetta dall’ occhio incandescente ne sorveglia il sonno, scandisce le coordinate delle imbarcazioni, strizza lo sguardo abbacinato dal riverbero del raggio.
di carovana secolare sui miraggi delle promesse. di confini amplificati lungo le vesti delle nerèidi.
linfa sorgiva che ammutolisce le ripide rocce, filo di telaio solare che ricama i giorni, le ore, gli attimi sfumati dall’ immortale potenza del Vento…

Dalla Terra del Silenzio in processione ogni arbusto si assiepa nei propri domìni naturali, ogni imperfezione diventa massa unica di storia, gomitolo rovente di sofferenza e delìrio, reticolo di vene rossastre negli organismi tumefatti, dissonanza magnetica che costeggia millenari universi, impàvidi mulini che rotolano su landa inaridita… lingua salmastra che riunifica le sponde, cervello d’ isola che si riallaccia alle sinapsi della terraferma,
arto convesso che riverisce l’ orizzonte…

Dalla Tirrena Costiera agli equinozi delle stagioni un omogeneo mantello di Vespero ne ricopre gli effluvi spigolosi, ne leviga le frastagliature, e s’ improvvisano connubi di abissali richiami e di terreni scalpori, seni candidi di rena e terriccio ad ammaliàre le correnti spumose degli oceani,ventre di roccia che riassorbe i tragitti dei naviganti, voce flebile di risacca che li riporta a casa…
dalle barriere agli antipodi del Tempo, la Sol(it)aria insìdia le palpebre miti dei suoi bastioni, come artigiana raffinata li riporta nei sotterranei labirinti del sogno, tra i lembi dondolanti - relitti di tramonti- barbagli di aurore su assonnati planisfèri , cartografiche proiezioni di noumèni divini che albeggiano nelle coscienze dei popoli….
(Frattini\Calabrese)



wiki - livorno

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03/05/2011 18:33
 
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io e francesca vogliamo salutare padre pedrone dell ostello giovane di cava de tirreni.
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12/05/2011 19:43
 
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liebrand mix
www.youtube.com/watch?v=0UH1p71FbfM&feature=related



Station amalphe(frattini\calabrese)

Protagonisti:
Autista preveggente
Studente-accademico
Muratore scalzo
Entreneûse sofisticata
Musicante stolto
Musicante saggio


Sullo sfondo,distesa di brughiera ( linea divisoria tra la zona fiorita e quella scarna, costituita da un rivolo rosso sangue, in ebollizione)



1° QUADRO

La corriera procede a rilento, ad uno ad uno i nostri personaggi salgono.
Sulla valigia di ognuno, la scritta della destinazione( l’ultima lettera è tratteggiata)

Autista eccoci dunque:ora regolerò la mia tabella di marcia, affinché al ritorno non debba incontrare passeggeri distratti, o malfermi,per i quali procederò velocemente, fingendo di non averli visti; cancellerò strada facendo le loro fermate sulla mia scheda, così non avrò rogne col supervisore –la fermata non risulterà prevista!-
Non verrò in tal modo redarguito per la mia distrazione, bensì lodato per la precisione del lavoro.
Studente finalmente ho l’occasione di studiare sul campo le sconfinate processioni di una mente che visita luoghi lontani, apprendendone i nomi e la posizione a ruota libera, senza l’ obbligo di consultare la mia solita-e scomoda- enciclopedia.
Muratore voglio camminare a piedi nudi su strada morbida: i miei talloni han macinato senza sosta polvere di desolati, e ragnatele di bugigattolo.
Ora, voglio liberarmi del cemento che pietrifica le mie elevate ambizioni.
‘E tutto pronto, vedo…
Entreneuse ricamo graffiti col mio rossetto, per segnalare al mondo la prigionia delle mie gambe affusolate, rassodate dal continuo avviluppar di membri poco degni della mia Anima, infinitamente fragile e curiosa.
Non ho mai ottenuto alcun perdono, per un’ imperfetta cerimonia!
Ora desidero soltanto una calda –pur estranea- accoglienza
Resterà l’ombra del mio nome, sul finestrino di destra.
Musicante stolto senza studiar alcuna chiave, riesco a scaricare bene le vuote melodie esistenziali in barili dondolanti di liquido lacrimale:perle di sudore sulle sinuose anche della Signora Sinfonia.
Perché tutti continuano a deridere le mie dita callose?la verga del pioniere è sempre stata la più elevata esternazione di una mente immobile.
Mi han costretto ad intraprendere quest insolito viaggio, ma io son già arrivato al grado superiore di un universo talmente recondito,da interagir con la melma delle cantine!
Musicante saggio non trovo risposta ai preludi soffocati della mia pelle imberbe, che esala vapori poco ispirati, perché troppo delineati dall’ ordinario traffico delle locande,grondanti sudiciume di plausi alticci, e risate stonate, e piedi fuori tempo. Questo proscenio non è il benvenuto che si addice a chi di delicatezza vive: inciampo troppo spesso su caviglie a buon mercato, intente a decifrar ciecamente i miei spartiti!


Fermata.
Il conducente lascia che i passeggeri si guardino l’un l’altro.Libertà di cambiar posto, seguendo il lezzo organico in base al quale regolare le distanze di tutti.
Intanto annota sulla scheda ipotetici vizi, o qualità di ognuno.
Fuori, il tramonto avvolge di calanti strali le distese verdeggianti e cineree.
Fuori, le insegne ormai scolorite, reggon tacche chilometriche –distanze che variano a seconda di chi le guarda¬.chiave di lettura:livello di desiderio di cambiar vita-

Autista la provvidenziale pioggia, ha lavato via le fastidiose urla dei corridori di frontiera, intenti ad inseguir miraggi, in varie direzioni. Non avevano gradito il passaggio su questa vettura di fortuna, forse intimoriti dalla tabella sulla vetrata anteriore:SEGUENDO LE NUVOLE DEI DESTINATARI.SOLA ANDATA.
Chissà se avran ritrovato la strada per tornar senza fardello alle proprie abitazioni!
Queste teste calde che le marce intercambiabili trascinan via, non immaginano ancora la fatica che costerà loro giungere, illesi nei sentimenti, alla nuova dimora.Ma percepisco energia benevola.rimirando la sfera del contachilometri (che segna anche i precisi anni dell’ esistenza di ognuno), scorgo coordinate accettabili:avranno dunque il tempo di assaporare l’ origine del cambiamento.
Bene, non mi resta che aumentare la velocità, prima che scenda la Notte -ignorante su questo tratto, perché cullata ancora dalla loro incoscienza-





(Valentina tortora)












(Continua.......)
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samba box
YouTube - Wonnemeyer 7.wmv

l'altro day
YouTube - Election Day, Referendum: spingiamo il governo a fissarlo il 29 maggio

la rispettosa istituzione
YouTube - Giorgio Napolitano si commuove durante il discorso in memoria delle vittime del terrorismo



2° QUADRO

Susseguirsi di confusi paesaggi, colorati e non, a seconda dell’ umore dei passeggeri, che iniziano a riflettere sulla composizione della loro tavolozza di ricordi.
Cosa tener con sé,gelosamente, e cosa gettar via?
Ma non prima di averne scritto la definizione col lucido rosso della Madama, ognuno sul proprio finestrino.

Studente eccolo al giorno dell’ esame finale:cosa ha imparato in questi anni, beffeggiato topo da biblioteca? Rifugge i contatti sociali, vivendo nella dimensione delle cartacee dune, raccoglie briciole di sapere, avidamente. le ripone con cura in un bagaglio vuoto.ma nell’ oscurità, l’ inchiostro antico si scolorisce della sua stessa inconsistenza, se paragonata alla furia degli umani che ribaltano il senso di una lotta per dominarsi, o di una fratellanza per divenir complici fasulli.
La sua ansia è alle stelle: riuscirà a regger il gioco di quei sapienti, su quelle sedie cigolanti, agguerriti nemici delle sue deduzioni logiche?
Eccolo a piedi stretti su un elegante seggiola, infervorato dai discorsi sulla teoria della castratura degli Organi –ghigno innaturale per nascondere il proprio imbarazzo-
Poiché già da tempo ha imparato la matematica operazione:sua prediletta procedura per sottrarsi al piacere,sua salvifica opposizione alle tempeste di circostanza,sua ultima illusione d’esser libero da qualsiasi scopo esistenziale.
Escludendo, ovviamente, il suo discorrere con gli spigoli del Sapere, il farsi piovere addosso l’ inchiostro pesante del pudore celato, sì da non intaccare la sua carriera accademica.
Muratore regola la sveglia per l’ alba seguente, mestamente resta a rimirarsi allo specchio, canuto e docile come le sue voglie quotidiane,quelle che porgono la schiena scheletrica alla frusta del Suo Tempo.
Eccolo sorridente al suo matrimonio,ubriaco d’ incertezza e delusione, incoraggiato dal candido altare.
Dialoga con se stesso, fingendo di riassestarsi il vestito.
Maledice la sua donna ignorante, fingendo di ravviarle i capelli.
Quale il gioco dell’ età della ragione, quale la lista dei doveri che regalerà alle moine della camera da letto, quando i palmi delle mani non potranno più sorreggere le sue palpebre cadenti?
Sogno d’impalcatura che si crogiola all’altezza del Sole.
Sognatore che si dondola sui filari dell’ inebriante rischio.
Ma non si era detto di montare quella nuova uscita ferrosa, fuori dall’ area del lavoro straordinario?



Entreneûse riavvolge riccioli sfuggenti in morbida cuffia: le punte inaridite dalla secchezza delle viscere avrebbero potuto ferire gli ammiratori di passaggio; la scompostezza degli emisferi confondere i pensieri dei maturi esploratori,ai quali continuava a sorridere, in quel Tempio ruvido,pur accogliente.
Abile anzitempo a sostituire le forature degli pneumatici cromati con altrettante, dozzinali falle.
Adagiata nottetempo al logorìo della fitta foresta di cuori instabili, che pretendevano la sua innocenza, Ma le mani senza peluria avevano castigato le ossa già stanche, in un’alcova di beate bambole,e le spoglie degli spiriti genuflessi al suo roseo imbarazzo, imbandivano rispettosi alibi dai quali imparare ad essere onesta. Ripartire dalla noce dei capelli in candeggio, per assecondare il nido di chimeriche evoluzioni?
Musicante stolto Incedere frettoloso di passi tirati a lucido, prima della blanda esecuzione. Sorrideva soddisfatto, già pregustando la folta accoglienza che avrebbe incontrato. Intanto, raccoglieva gli spartiti nuvolosi che pungolavano le tasche della giacca.Chissà se lo spettatore dalle pupille fisse, sedeva –legate mani- in prima fila? innervosisce la goduria, il perbenismo di certi complimenti!
Il mistificare l’eccitazione della sala, con incredibili alternative. Ricordi spolverati dalla sua soffitta, quando la gravità del traffico ordinario si arrendeva alla genialità delle sue illusioni, sicchè acquisiva nozioni pulite perché filtrate dalla boria della sua ottusa consapevolezza: senza poggiarsi ai piani intermedi, giungeva precipitoso ed elegante alle camere in ascolto. Ma quell’ ultimo concerto poco convinceva le sue aspettative: stranamente gli occhi fissi della creatura mansueta,riversavano artigli accusatori sui piedi lucidi,e la rifrazione delle ultime proposte si assurgeva a nuova forza per trascinarsi sui gradini della vettura in partenza.lucide scarpe, lucido ferro, lucidi occhi…
Musicante saggio dalla finestra ovale della sua camera, riviveva incerti protagonismi, cadenzati sussurri dietro la maschera del perfezionismo, amplificati suoni, per amplificati scenari. L’assurdità di ogni nuova composizione s’incastrava a quella dei suoi ascoltatori -bacheca di personaggi ciechi-, e le note lo sospingevano altrove,nei meccanismi reconditi dell’ infinito conoscibile –ovale panorama del quotidiano-
Accelerare le turbolente inquisizioni, per ottenerne puro riscatto?
Sufficiente era il guadagno degli anni in pendenza, per racimolare miseri tesori che avrebbe regalato alla dispensa delle massaie, barattandoli con provviste più utili per la sua sospirata avventura.Il saggio confezionatore di scatolame in scadenza, consigliava di non arrendersi a questi ignoranti oltraggi,poiché lui poteva sperar di elevarsi in altra dimensione.Cos’avrebbe detto quella massa incapace di attendere,riso forse della sua presunzione nel ritenersi inadatto alle fumose sospensioni da calice -sempre carente di liquido inebriante?-




(flavia vizzari)

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