Secondo i ricercatori si trattava di una pratica precedente la civiltà atzeca
La scoperta di alcuni ricercatori in Messico: ragazzini uccisi e poi offerti in sacrificio. I prescelti? Erano quelli che piangevano di più.
CITTA' DEL MESSICO (Messico) - Un gruppo di archeologi ha scoperto a Tula, in Messico, i resti di una ventina di bambini che mostrano i segni di un sacrificio subito. Secondo la ricostruzione dei ricercatori, i scerdoti Toltec usavano sgozzare i bambini, per offrire al dio della pioggia, Tlaloc, il loro sangue.
VERTEBRE INCISE - Gli archeologi hanno rivelato che la pratica del sacrificio dei bambini precede la civiltà degli Aztechi ed era considerato una normale consuetudine. Le ossa rinvenute risalgono a un periodo tra il 950 e il 1150 e sono state trovate nelle vicinanze della zona archeologica Toltec di Tula, ha riferito Luis Gamboa, un archeologo dell’Istituto nazionale di antropologia e storia. I bambini sacrificati avevano tra i 5 e i 15 anni d’età. I resti, ha detto ancora Gamboa, «mostrano alcune incisioni sulle vertebre che rivelano come siano state usate delle pietre per tagliare le loro gole, non sembra per tagliare le loro teste, ma piuttosto per tagliare la loro giugulare dissanguandoli a morte».
RIcercatori al lavoro (Ansa)
LACRIME E SANGUE - A essere prescelti per il sacrificio erano i bambini che piangevano troppo, cosa che veniva considerata un "segno" di gradimento del dio Tlaloc: il dio della pioggia voleva le lacrime. I preti arrivati dopo la conquista spagnola nel 1521 hanno riferito che gli Aztechi sacrificavano bambini e gli archeologi hanno trovato i resti di bambini vittime degli Aztechi. I Toltec si ritiene che abbiano dominato il Messico centrale tra il decimo e il dodicesimo secolo, prima della supremazia azteca.
18 aprile 2007
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/18/bimbi_sgozzati_messi...
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer