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L’Italia e il sesso insicuro

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2008 20:30
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Madre Badessa
02/03/2008 20:30
 
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Allora siamo obesi, pigri, vecchi, alcolizzati, sempre più malati di sifilide e gonorrea, e sempre più soli con i nostri disabili a carico. Ce lo racconta il rapporto 2007 dell’Osservatorio nazionale sulla salute presentato pochi giorni fa. I dati principali li trovate su questo sito.Chi vuole rianimare i feti malformati a tutti i costi anche senza il consenso delle madri, chi vuole rivedere la 194 e il ruolo della donna nell’interruzione di gravidanza farebbe bene a leggere con attenzione questi dati.

In Italia sono circa il 10% le famiglie con almeno un disabile. Fra queste famiglie, 4 su 10 sono composte interamente da persone con disabilità, soprattutto persone anziane che vivono sole. Le persone con disabilità sono 2 milioni 609 mila, pari al 4,8% della popolazione.

Solo il 21% riceve un servizio di assistenza domiciliare, il 9%, non può contare, in caso di bisogno, nemmeno sull’aiuto da parte di persone non conviventi. L’80% delle famiglie con persone disabili non risulta assistita dai servizi pubblici a domicilio ed oltre il 70%, soprattutto al Sud, non si avvale di alcuna assistenza, né pubblica né privata. E questo significa solo altre spese per la famiglia. E un disabile in famiglia assorbe circa un quinto dei consumi privati.

Dunque i disabili e le loro famiglie sono sempre più soli ma anche un altro dato mi ha colpito fra quelli del rapporto 2007 del’Osservatorio sulla Salute e per molti versi è figlio della stessa cultura che vuole rivedere la 194. Nel 2005 la sifilide è quasi triplicata, anche tra i giovani. E in cinque anni, dal 2000 al 2005, l’aumento è stato del 320,3% per i ragazzi tra 15 e 24 anni e del 329,1% per chi ha tra 25 e 64 anni. In aumento - anche se non esplosivo come per la sifilide - è la gonorrea: del 33,3 % per chi ha tra i 15 e i 24 anni e del 52,2% per chi ha tra i 25 e i 64 anni.

E, dunque, aumentano sifilide e gonorrea. Ma, perché? Sono malattie dovute a rapporti poco protetti. In genere colpiscono i turisti di ritorno dalle vacanze del sesso, dalla Thailandia a Cuba. O gli italiani rimasti a cercare un’ora di sesso all’angolo di una strada di periferia. Che c’entrano i giovani? Dobbiamo pensare che frequentino sempre più prostitute e che lo facciano senza preservativo? E se è così non sarebbe il caso di farsi una chiacchierata con loro o di pensare ai libri adatti da far leggere per capire a che cosa vanno incontro?

Perché è evidente che i giovani non sanno. Nel 2002 il ginecologo Maurizio Valente, professore di ginecologia ed endocrinologica all’Università la Sapienza, realizzò un’indagine su 1300 giovani fra i 18 e i 25 anni. Per sei giovani su dieci l’unica preoccupazione è l’Aids. Sifilide, gonorrea, candida sono nomi di malattie che esistevano nell’antichità, come la peste bubbonica e quindi in Italia si corrono più rischi che all’estero, dove c’è più informazione e attenzione sul pericolo di contrarre malattie a trasmissione sessuale.

Per un giovane su tre (31 per cento) la sifilide altro non è che una malattia che colpiva i marinai del secolo scorso, mentre per il 28 per cento è una malattia ereditaria, oggi completamente debellata. Solo il 18 per cento ha risposto correttamente, dicendo che si tratta di una malattia a trasmissione sessuale, ancora oggi ben presente (secondo i dati Unaids ogni anno sono 12 milioni nel mondo i nuovi casi di sifilide). Per la candida, invece, l’ignoranza è quasi assoluta: il 43 per cento ha risposto che è un tipo di eritema o è un parassita che si insinua sotto la pelle (18 per cento).

E la gonorrea, che cosa è? Quasi la metà ha risposto che si tratta di un tipo di colite.

Molta ignoranza, ed è evidente che cosa non va. Tra i ragazzi che hanno dichiarato di essere informati solo il 13 per cento ne ha parlato in famiglia, così come solo l’11 per cento ne ha sentito parlare a scuola. La maggior parte dei giovani ha letto qualcosa su giornali e riviste e soprattutto ne ha sentito parlare in Tv. Possiamo lasciare che sia la televisione a educare i giovani sulle malattie sessuali o non sarebbe il caso di fare a scuola e anche in famiglia una corretta informazione sui preservativi e sul sesso sicuro? E possiamo lasciare che le donne non abbiano libertà di scelta quando si trovano davanti a una diagnosi di feto malformato se sono ancora e sempre sole?

Fonte: La Stampa

www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=208&ID_sezione=274&...



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