Vince Zapatero, vescovi allarmati: “Il paese si disgrega”
MADRID — L’usciere peruviano sgrana il rosario. Gli exit-poll sono attesi con la devota tensione con cui in Vaticano Pio V aspettò – per 16 giorni – la notizia della vittoria cristiana a Lepanto. Stavolta però hanno vinto i turchi. E sotto la redazione della Cope, la radio dei vescovi baluardo di una Spagna oggi sconfitta, non vengono i simpatizzanti del Partido popular, come dopo le grandi manifestazioni della destra che si tengono qui vicino, a piazza Alcalà o a piazza Colon; passano beffarde le auto degli elettori socialisti, a suonare il clacson in segno di vittoria e di sfregio. «Ma non siamo noi ad aver perso. E’ la Spagna che ha scelto di correre seri pericoli, consegnando il potere per altri quattro anni a Zapatero» dice grave il direttore, José Luis Restan.
Rede Cope, tre milioni di ascoltatori, seconda radio del Paese, è diventata protagonista della campagna elettorale non tanto per scelta propria quanto della sinistra. Attaccare i vescovi in Spagna porta voti. «Indeciso? Ascolta la Cope ogni mattina » era scritto sui manifesti del partito socialista a Barcellona. Sono diventate star o bersagli i due commentatori che per settimane hanno massacrato Zapatero: Cesar Vidal, divorziato e accanito difensore della famiglia, e Federico Jimenez Losantos, che Felipe Gonzalez nei comizi chiama Losdemonios. Ma la mente politica di Cope è Restan, il direttore. Autore di un pamphlet antisocialista («Diario de una legislatura »), cultore di storia patria, la sua non è una polemica virulenta, è un lamento per la Spagna che da tempo considera minoritaria, e quindi perdente.
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L’articolo completo di Aldo Cazzullo è consultabile sul sito del Corriere
—http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_10/cazzullo_vescovi_50770ad8-ee6f-11dc-bfb4-0003ba99c667.shtml
È domenica mattina e, come sempre avviene, la borghesia del centro di Madrid si avvia ordinatamente alla messa. Si vedono famiglie intere composte da nonni, figli e nipoti. Questi ultimi, possibilmente più di tre a coppia, sono tutti vestiti rigorosamente uguali. Che la Chiesa cattolica, in Spagna, abbia storicamente delle forti correnti ed espressioni conservatrici non è certo una novità, ma che queste si siano negli ultimi tempi radicalizzate, è un dato di fatto. Lo si vede, anche, nel rafforzamento di movimenti come Cl, i neocatecumenali o i Legionari di Cristo.
Si tratta di un fenomeno che attraversa il Paese e che è guidato con mano ferma dalle più alte sfere ecclesiastiche (l’arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco), influenti nel sistema educativo privato, ma anche nel mondo imprenditoriale, convinte del fatto che si debba mettere un freno alla deriva social-modernista del premier Josè Luis Zapatero, che negli ultimi 4 anni di Governo ha approvato leggi come quella che abolisce l’ora di religione nelle scuole pubbliche a favore dell’educazione civica, come quella che tutela il matrimonio (e le adozioni) tra coppie gay, il divorzio express, ma che facilita anche il ricorso all’aborto.
Leggi che sono ovviamente lette dalla Chiesa come un affronto diretto, oltre che un abuso. Tanto che i potenti vescovi si sono organizzati e hanno lanciato una vera e propria crociata moralizzatrice contro il Governo socialista, accusato di voler smantellare i valori su cui poggia la famiglia tradizionale.
Famiglia che il 30 dicembre scorso ha risposto massicciamente alla manifestazione organizzata dalla Chiesa nella capitale, scendendo in piazza con almeno un milione di persone. Quanto basta per irritare Zapatero, ma nello stesso tempo per porre nuovamente al centro del dibattito politico i rapporti tra Stato e Chiesa, che nella Spagna post-franchista sono sempre stati altalenanti, ma mai veramente buoni.
Paese dai forti contrasti, la Spagna è uno Stato laico ma nello stesso tempo tradizionalista, che conta alcune tra le organizzazioni religiose più potenti del mondo, a cominciare dall’Opus Dei.
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L’articolo completo di Michele Calcaterra è consultabile sul sito de Il Sole 24 Ore
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/SpecialiDossier/2008/elezioni-spagna/madrid-stato-chiesa-voto.shtml?uuid=17e84162-eaa2-11dc-a429-00000e25108c&DocRulesVie...
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