Il Papa: "Vergogna per i preti pedofili"

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@nounou@
00sabato 19 luglio 2008 13:25
Sydney, 19 luglio 2008
Condanna "inequivocabile" agli abusi sessuali perpetrati dai religiosi; esprime "vergogna" per i "misfatti che costituiscono un grave tradimento" e chiede che "i responsabili" siano "portati davanti alla giustizia": Benedetto XVI chiede scusa per lo scandalo dei preti pedofili che anche in Australia, come negli Stati Uniti, ha colpito uomini di chiesa.


Davanti al clero australiano, nella Cattedrale di St. Mary di Sydney, il monito di Ratzinger è forte. "Desidero qui fare una pausa per riconoscere la vergogna che tutti abbiamo sentito a seguito degli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi in questa Nazione - ha detto -. Questi misfatti, che costituiscono un così grave tradimento della fiducia devono essere condannati in modo inequivocabile".


E' un Papa che non si limita a condannare i casi, ma va oltre e chiede giustizia per i responsabili. "Le vittime - ha spiegato - devono ricevere compassione e cura e i responsabili di questi mali devono essere portati davanti alla giustizia. E' una priorità urgente quella di promuovere un ambiente più sicuro e più sano, specialmente per i giovani".




Fin qui tutto come da copione. Ma il passaggio di Ratzinger sul delicato tema, seppur già forte, sembra non bastare. Improvvisando, Benedetto XVI ha aggiunto: "Sono profondamente dispiaciuto per il dolore e la sofferenza che le vittime hanno dovuto sopportare e assicuro loro che, come i loro pastori, anche io condivido la loro sofferenza". "Il Papa ha voluto esprimere personalmente" la sua vicinanza alle vittime, ha spiegato al termine della celebrazione padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede.


È un intervento, quello di Benedetto XVI, che ancora tuttavia non soddisfa le vittime. È l'associazione 'Broken Rites' a scendere in campo e a mostrare insoddisfazione. "Le scuse non bastano, vogliamo i fatti - ha detto Chris MacIsaac, presidente dell'associazione nel corso di una protesta pacifica a Sydney organizzata dalla 'NoToPope Coalition' -. Una cosa è quello che dice il Papa, un'altra è ciò che fa".



"Abbiamo chiesto diverse volte di incontrare il Papa - ha spiegato la donna, che racconta di essere stata anch'essa abusata, anche se preferisce non parlarne - e questa mattina siamo stati anche davanti alla Cattedrale di St. Mary per avanzare ancora una volta la richiesta. Dal Vaticano non è arrivata nessuna risposta", ha riferito. Al momento, infatti, sembra escluso un incontro del Papa con le vittime. "Abbiamo mandato numerose richieste per incontrare Benedetto XVI - ha detto la presidente - ma non c'è alcuna possibilità che ci incontri".

Fonte
Mauro di Arcisate
00domenica 20 luglio 2008 16:53
come sempre si parla dei preti pedofili, cercando pero' di far dimenticare che la vera colpa della chiesa organizzazione è stata quella di coprire in passato i preti pedofili, spostandoli da una parrocchia a un'altra.

Quando il Papa chiedera' scusa di cio' ?

scandalo dei preti pedofili, ma soprattutto scandalo di quei vescovi che hanno nascosto i preti pedofili.


renato-c
00domenica 20 luglio 2008 20:13
Mauro di Arcisate, 20/07/2008 16.53:

come sempre si parla dei preti pedofili, cercando pero' di far dimenticare che la vera colpa della chiesa organizzazione è stata quella di coprire in passato i preti pedofili, spostandoli da una parrocchia a un'altra.

Quando il Papa chiedera' scusa di cio' ?

scandalo dei preti pedofili, ma soprattutto scandalo di quei vescovi che hanno nascosto i preti pedofili.





salve
OK mauro
io in rete a suo tempo,con l'ala cattolica presente nei vari forum,ho fatto infinite discussioni,a quel tempo ero Spinoza e Qumram ora sono con il mio vero nome renato .Non vi dico le infamie che mi hanno fatto,ma ora siccome lo dice "LUI" se lo dice LUI? :-) ......
Lo sai? gli asini volano! risposta:ma sei cretino?,replica no! lo letto su.....(varie riviste,giornali ufficiali di polita o religione esempio Famiglia Cristiana,.La Torre di Guardia ecc...) Ahhhh. se lo dice la......allora volicchiano.....
Il preoblema è che non c'è pentimento,ma si tenta di recuperare la faccia ,il vero pentimento è altra cosa
Buona serata.
renato

MauriF
00domenica 20 luglio 2008 23:56
Un po' di chiarezza....



Quanti sono i preti "pedofili"?


Le controversie scatenate dalla diffusione in Italia del documentario Sex Crimes and the Vatican della BBC hanno riportato alla ribalta un vecchio problema, su cui sembrava che le scienze sociali avessero fatto chiarezza: ma, pare, non in Italia. Quanti sono i preti “pedofili”? Lo storico e sociologo Philip Jenkins, in una serie di opere (la fondamentale Pedophiles and Priests. Anatomy of a Contemporary Crisis, Oxford University Press, Oxford - New York 1996; Moral Panic. Changing Concepts of the Child Molester in Modern America, Yale University Press, New Haven - Londra 1998; The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, Oxford - New York 2003) ha mostrato come l’uso di statistiche folkloriche – cioè senza base scientifica, ma che passano da un talk show e da un articolo di giornale all’altro – sia alla base della costruzione di “panici morali”, cioè dell’errata percezione di problemi assolutamente reali e drammatici di cui però sono esagerate le dimensioni.

Ancora una volta, va ribadito che le statistiche non consolano le vittime: anche un solo caso di sacerdote pedofilo è un dramma per la Chiesa e giustifica pienamente le severe misure invocate da Benedetto XVI. Tuttavia, per inquadrare un problema le scienze sociali non possono fare a meno delle statistiche, soprattutto perché è lo studio delle statistiche che permette di dire qualcosa sulle cause di un fenomeno.

Come nota Jenkins – non senza un pregiudizio anticattolico – i media hanno anzitutto creato uno straordinaria confusione sulla parola “pedofilia”. La pedofilia è definita dai manuali medici (tra cui il diffuso DSM-IV) come “l’attività sessuale ricorrente [di adulti] con bambini prepuberi”. Naturalmente l’età della pubertà varia nei singoli casi, ma le stesse fonti – ai fini statistici – considerano “pedofilia” l’attività sessuale con minori di undici anni. Quando si parla di “pedofilia” per tutti i casi di rapporti sessuali di sacerdoti con minorenni si dice, semplicemente, una sciocchezza. Un sacerdote di trent’anni che scappa con una parrocchiana di sedici viola certamente la morale cattolica e secondo le leggi di molti paesi commette anche un reato, ma non è certamente un pedofilo. Né lo è, tecnicamente, chi va con una dodicenne per quanto il suo comportamento sia ripugnante e sia più che giusto sanzionarlo.

Sui paesi diversi dagli Stati Uniti non sono state raccolte statistiche scientificamente verificabili sul numero di sacerdoti coinvolti in episodi di pedofilia (anche se in alcuni sono in corso studi, e i primi risultati mostrano che le cifre sono inferiori a quelle statunitensi). Negli Stati Uniti la Conferenza Episcopale ha costituito un National Review Board for the Protection of Children and Young People, che nel 2004 ha pubblicato il rapporto A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States (diffuso via Internet da attivisti anti-cattolici, ma non segreto e distribuito ai giornalisti). Il documentario Sex Crimes and the Vatican ci racconta la storia del National Review Board a tinte fosche: ma si tratta di polemiche che attengono alle sue conclusioni, cioè ai commenti di questo ente (oggetto, peraltro, delle più diverse valutazioni) allo studio statistico indipendente commissionato al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che non è un’università cattolica ed è unanimemente riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia. È giusto quindi tenere separate le statistiche fornite dal John Jay College dai commenti del National Review Board.

Queste statistiche ci dicono che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all’accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile (è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne maggiore di sedici anni e consenziente). Tuttavia il National Review Board è stato anche criticato per non avere dedicato sufficiente spazio, nel suo commento, al fatto che ci sono stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati: e Jenkins ritiene che questi si siano moltiplicati negli anni 1990 quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti. Le cifre non cambiano in modo significativo aggiungendo il periodo 2002-2007, perché già lo studio del John Jay College notava il “declino notevolissimo” dei casi negli anni 2000: le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime (un effetto delle politiche di “tolleranza zero” dei vescovi americani ma certo anche delle misure più rigorose introdotte dal cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede).

Dallo studio del John Jay College si può concludere, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono “pedofili”? Niente affatto. Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Dunque i sacerdoti accusati di pedofilia sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Rispettando le stesse proporzioni le condanne dovrebbero essere 24: in realtà sono di più, perché i tribunali dello Stato (giustamente) perseguono più severamente i pedofili che di chi ha rapporti con minori dopo la pubertà (un’attività, ripetiamolo ancora a rischio di sembrare noiosi, gravemente immorale e spesso anche criminale, ma che non è pedofilia). Ma anche così le condanne penali di preti (veramente) pedofili negli Stati Uniti sono state nel periodo 1950-2002 poco più di una all’anno, il che ci dice quanto seriamente vadano prese certe affermazioni televisive.

Jenkins aggiunge un altro elemento, tutt’altro che poco importante. Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica. Per Jenkins questo dato smonta, tra l’altro, la tesi più volte ripetuta secondo cui è il celibato sacerdotale a essere responsabile della pedofilia. I pastori protestanti e i maestri di scuola e di asilo sono in maggioranza sposati, eppure tra loro c’è una percentuale di pedofili condannati analoga o più alta rispetto ai sacerdoti cattolici. Come ha ricordato il cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell (e i dati di Jenkins lo confermano), il novanta per cento dei pedofili sono sposati. Semmai – per quanto non sia politicamente corretto dirlo – i dati confermano che il rischio pedofilia è maggiore tra gli omosessuali. Mentre sarebbe ingiusto e assurdo sostenere che tutti gli omosessuali sono pedofili, è un dato di fatto che molti pedofili sono omosessuali. Secondo il rapporto del John Jay College l’81% dei sacerdoti accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale. Tuttavia quando Benedetto XVI ha raccomandato ai vescovi americani maggiore cautela prima di ordinare come sacerdoti seminaristi che manifestano un orientamento omosessuale, gli stessi media – compresa la BBC – che invocano misure durissime contro il rischio pedofilia hanno accusato il Papa di essere “omofobo”. Dov’è l’errore?


di Massimo Introvigne




Gli asini non volano... ;)

Claudio Cava
00lunedì 21 luglio 2008 00:10
Re: Un po' di chiarezza....
MauriF, 20.07.2008 23:56:



Gli asini non volano... ;)





Infatti con i tuoi patetici giramenti di frittata resti puntualmente inchiodato al suolo. [SM=x789055]

Odifreddi nn va bene pero' tiri fuori Introvigne.

E perche' non Messori, dato che ti ci trovi?

O addirittura ...il catechismo? [SM=x789054]


Ciao
Claudio

MauriF
00lunedì 21 luglio 2008 00:22
Beh...Odifreddi è un matematico.
Introvigne è assai più ferrato nel campo, non credi?

Poi ho l'impressione che in quell'articolo sia citato qualcosa che di cattolico ha ben poco...non credi?
Prova a leggere...

Claudio Cava
00lunedì 21 luglio 2008 00:35
Re:
MauriF, 21.07.2008 00:22:

Beh...Odifreddi è un matematico.
Introvigne è assai più ferrato nel campo, non credi?

Poi ho l'impressione che in quell'articolo sia citato qualcosa che di cattolico ha ben poco...non credi?
Prova a leggere...




Si, Introvigne e' senza ombra di dubbio immensamente piu' ferrato di Odifreddi, nel campo.

In quello dei ruffiani della CC.

E quest' articolo ne e' l' ennesima riprova.


Ciao
Claudio



pcerini
00lunedì 21 luglio 2008 09:58
La ricerca di Jenkins,e' viziata dal punto di vista metodologico in quanto non tiene conto di alcuni fattori:

1) non prende in esami i casi documentati che risalgono alla fine del'800 e la prima meta' del '900

(trovai un dossier che ne parlava)

2) non prende in esami i casi che non sono stati denunciati


3) nella statistica di Jenkins,e' come se i casi insoluti o pendenti
facessero pendere l'ago della bilancia dalla parte delle
istituzioni

4) l'analisi di ogni singolo caso e' su base statistica, cio' significa che Jenkins non prende per esempio in esame "tutti" i dettagli di ongi singolo caso,avrebbe dovuto con cio' esaminare ongi singolo caso,ed esaminare "tutti i casi",invece si e' limitato solo a raccogliere dati e notizie senza preoccuparsi piu' di tanto della loro attendibilita' o meno.Ergo,anche io sono capace di condurre analisi di questo tipo e far pendere la bilancia da un lato o dall'altro in base a tali criteri puramente statistici

5) nella sua indagine non trovo riferimento alle cause dirette della pedofilia clericale

In conclusione,il lavoro di Jenkins e' falsato non solo su base statistica (perche' ignora diverse casisticche) ma anche sulla base prettamente culturale in quanto non indaga le cause dirette della pedofilia clericale.

MauriF
00lunedì 21 luglio 2008 10:27
Lo studio e le statistiche relativamente alle quali Jenkins trae le sue conclusioni è principalmente quella del John Jay College e non di Jenkins stesso:

www.usccb.org/nrb/johnjaystudy/

Quindi tira le orecchie a questi qui...semmai (se puoi e se ne hai le capacità ed i mezzi):
www.usccb.org/nrb/johnjaystudy/credits.pdf

In ogni caso:

1) Quando si esegue uno studio statistico prima si valuta quale sia l'arco di tempo entro il quale il campione di dati sia significativo.

2) Uno studio statistico non può basarsi sull'aria fritta.

3) Non di Jenkins ma del John Jay College...
Per il resto mi piacerebbe chiederti di portare argomentazioni a questa tua affermazione.

4) Giustamente...si sta facendo uno studio statistico e quindi l'analisi non può che essere su base "statistica", non credi?
Di che cosa stai cercando di parlare caro Paolo?! Arrampicamento sui vetri?

5) Come detto sopra lo studio è di tipo STATISTICO e si basa, quindi, sulla valutazione dei dati.
Ed i dati parlano chiaro:

Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica.


Questa valutazione e questi studi sono SERI, caro Paolo...e proprio per questo se ci si basa su dati statistici, si valutano questo tipo di dati e non si sconfina in nessun altro campo.

Ciao
Mauri






=omegabible=
00lunedì 21 luglio 2008 13:06
Re x Maurif

Ma almeno che tra le due chiappe ci sia un buco ci sei arrivato oppure no???? [SM=x789065] [SM=x789065] [SM=x789055] [SM=x789055]



omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x1426852]
pcerini
00lunedì 21 luglio 2008 13:53
da altrove ( freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=47801&f=47801&idd=7698330&... )

"Un «doppio registro», una consuetudine a coprire gli scandali cui pone fine adesso la linea dura di Benedetto XVI. Per lungo tempo, ai presuli venne ordinato di smussare, di tenere sotto traccia le voci, di nascondere gli abusi. Un documento «confidenziale» redatto negli anni Sessanta in Vaticano consigliava ai vescovi di tutto il mondo come comportarsi per limitare i danni e coprire gli abusi sessuali commessi dai religiosi."

S'è già parlato per secoli di questo documento, e nessuno è mai riuscito a capire di cosa stiano parlando i teorici del complotto, che non sanno distinguere tra un segreto per la polizia e un segreto istruttorio.
Non c'è niente in quel documento che dica di nascondere alle autorità i preti pedofili, quando è stato fatto è stato opera di politiche dei vescovi locali.
Quando al vescovo di Boston è stato rimosso dal suo incarico per pressioni pubbliche, in quanto gli scandali di pedofilia sono avvenuti nella sua diocesi, non per atti criminali compiuti dal vescovo stesso.


Gia',io ho notato stesse modalita' si comportamento di tali vescovi nelle varie parti del mondo,davvero strano,vero?
[SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048]

"l Centro studi teologici di Milano, per esempio, traccia da tempo un quadro preoccupante: «Preti confusi sessualmente, impreparati a gestire emozioni e sentimenti, senza capacità di sublimare affetti e pulsioni, immaturi affettivamente». La maggioranza dei preti, oggi più anziana, è «cresciuta in seminari o conventi costituiti da comunità esclusivamente maschili, fin dalla tenera età, con una assoluta negazione di relazioni affettive». "

Ma chi scrive queste righe è rimasto ai paradigmi di Freud con l'idea "negazione=esplosione postuma"? E i restanti 100 anni di psichiatria dinamica? Bhe, ma del resto, ragionare alla Freud fa sempre effetto, è l'unica cosa comprensibile al pubblico.

Ad maiora

Gia',fino ad ora non avete fatto altro che cianciare , ossia, non siete stati capaci di capire la causa del problema, non si parla mai di affrontrare le cause ma solo di sopprimere il fenomeno,punto e basta,se questa non e' altro che un senso di rimozione in stile freudiano collettivo.
[SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]
MauriF
00lunedì 21 luglio 2008 15:26
Jenkins non è cattolico....tutt'altro.

Il Jonh Jay College non è un college cattolico....

Parli alla 3a pers plurale, ma mi sa che hai fatto un fascio di erbe un po' troppo differenti fra di loro, non credi?

Ora cerchi di tirare in ballo un'altra discussione per ovviare alle cavolate che hai detto in pag.1....

Parli di "causa del problema" ma a quanto pare statisticamente il problema non sussiste:

Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica.



E ad affermarlo non sono propriamente beniamini di Benedetto XVI....quindi anticipami dove stai cercando di andare a parare...

Ciao
Mauri

pcerini
00lunedì 21 luglio 2008 15:28
"Parli di "causa del problema" ma a quanto pare statisticamente il problema non sussiste: "

Come il problema non sussiste? Ma che stai a di'?

Sento odore di negazionismo puro! Se esiste il problema esiste anche la causa, a meno che tu non voglia negare che esista il problema!

Ossia,neghi che esista il problema?
MauriF
00lunedì 21 luglio 2008 15:37
Ci sei o ci fai?

Leggi una benedetta volta quello che cito prima di toccare la tastiera... ;)

Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica.


In grassetto e sottolineato ho evidenziato il "problema" del quale stavamo parlando...
Il bello è che tale questione l'hai sollevata tu e ne hai appena parlato nel tuo reply precedente.

E' il caldo che ti gioca questi scherzi?
pcerini
00lunedì 21 luglio 2008 16:07
Continuo a sentir odore di negazionismo puro!Capisco che lo faccia per delle ragioni ideologiche,ma interpretare certi dati senza andare a verificare i fatti e' scorretto.

Jenkins non e' per nulla serio dal punto di vista metodologico,lo dico e lo affermo.

Che non esistano per esempio dati sugli abusi sessuali perpetrati per esempio dagli IMAM e' solo una bufala di questo signore (Jenkins).

Guarda qui questa notizia,a proposita di IMAM

---> sarajevo.splinder.com/post/5562414/PEDOFILIA:+BOSNIA%3B+ABU...

E chissa' quanti altri abusi sottaciuti per paura o per sottocultura.

Poi guarda anche quest'altro:

www.topix.com/forum/religion/islam/TCNM8D678K6VFAPEG

e quest'altro ancora:

patdollard.com/2008/02/imam-investigated-as-serial-pedophile/

E,a proposito di rabbini,eccoti servito:

lukeford.net/blog/?p=2221


Se poi mi mettessi a cercare ancora piu' scruplosamente riuscirei a trovare anche altri casi!


Queste cose che cosa dimostrano? In secondo luogo che abbiamo di fronte delle cause strutturali che sono DIVERSE da quelle cattoliche come si evince per esempio dall'articolo in merito alla pedofilia nell'ambito dell'Islam ( www.scribd.com/doc/2673588/pedophilia-islam-allowed-by-allah-practised-patronized-by-prophet-... ), in secondo luogo il paragone il cattolicesimo con altre confessioni a livello statistico e' un paragone banale (da principianti direi) che non tiene conte di precise cause strutturali che sono diverse (che nell'islam certa pratica del passato e' lungi dal morire in taluni contesti), quindi, in conclusione, il fenomeno della pedofilia clericale cattolica ha delle cause che sono di altro tipo (che non sono legate a delle pratiche del passato),ragion per cui, non avrebbe alcun senso fare un paragone del genere con il cattolicesimo dove tale pratica non e' mai esistita storicamente parlando (almeno nei tempi piu' recenti).

Pensare che con questa statistica si possa negare l'esistenza del problema della pedofilia clericale in generale,e' solo ridicolo!

Eppoi ti ho chiesto espressamente : NEGHI CHE ESISTA IL PROBLEMA?

MauriF
00lunedì 21 luglio 2008 16:22
Re:

Continuo a sentir odore di negazionismo puro!



Beh...ti capisco, in un vicolo cieco lo so che sei abituato ad abbandonarti ad ogni strategemma retorico.
Ti conosco bene ormai. ;)



Jenkins non e' per nulla serio dal punto di vista metodologico,lo dico e lo affermo.



Ah..beh...allora se lo dici tu! [SM=g27828]



Che non esistano per esempio dati sugli abusi sessuali perpetrati per esempio dagli IMAM e' solo una bufala di questo signore.

Guarda qui questa notizia,a proposita di IMAM

---> sarajevo.splinder.com/post/5562414/PEDOFILIA:+BOSNIA%3B+ABU...

E chissa' quanti altri abusi sottaciuti per paura o per sottocultura.

Poi guarda anche quest'altro:

www.topix.com/forum/religion/islam/TCNM8D678K6VFAPEG

e quest'altro ancora:

patdollard.com/2008/02/imam-investigated-as-serial-pedophile/

E,a proposito di rabbini,eccoti servito:

lukeford.net/blog/?p=2221


Se poi mi mettessi a cercare ancora piu' scruplosamente riuscirei a trovare anche altri casi!



LOL...dove ce lo trovi scritto??!!

E' riportato:
"Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici".

E che non neghi il fatto che vi siano dati è chiaro dalla frase che segue:


ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica.


Se sono stati presi in esame DATI SULLE CONDANNE si vede che:

a) Jenkins non ha negato l'esistenza di tali dati.
b) Non sono stati affatto ignorati.

Il tuo glass-climbing oggi sta raggiungendo vette inesplorate...



Queste cose che cosa dimostrano? In secondo luogo che abbiamo di fronte delle cause strutturali che sono DIVERSE da quelle cattoliche,perche' per esempio (come si evince dall'articolo www.scribd.com/doc/2673588/pedophilia-islam-allowed-by-allah-practised-patronized-by-prophet-... ), quindi, paragone il casttolicesimo con altre confessioni a livello statistica e' un paragone banale (da principianti direci) che non tiene conte di precise cause strutturali (che nell'islam certa pratica del passato e' lungi dal morire in taluni contesti), quindi, in conclusione, il fenomeno della pedofilia clericale cattoica ha delle cause che sono di altro tipo (che non sono legate a delle pratiche del passato),ragion per cui, non avrebbe alcun senso fare un paragone del genere con il cattolicesimo dove tale pratica non e' mai esistita storicamente parlando.



LOL...ma lo leggi quello che scrivi?

I DATI ci danno indicazione del fatto che la percentuale delle condanne per pedofilia è SIMILE se non PIU' ALTA rispetto alla condizione cattolica...

Il paragone statistico non è affatto banale poichè se in una confessione/religione ed in generale in un ambiente ci fossero cause intrinseche che generano un problema...IL PROBLEMA SI FAREBBE SENTIRE ANCHE STATISTICAMENTE!

Non ci vuole un genio per capirlo...

Tu puoi dirmi che il seminario genera pedofili...
Ma se statisticamente, DATI ALLA MANO, non vi è riscontro...anzi...significa che la tua affermazione è FALSA (e pure falsata vista l'origine).

Per questo nè Jenkins nè gli studiosi del John Jay College non devono venire a rendere conto a pcerini (per fortuna).



Pensare che con questa statistica si possa negare l'esistenza del problema della pedofilia clericale in generale,e' solo ridicolo!

Eppoi ti ho chiesto espressamente : NEGHI CHE ESISTA IL PROBLEMA?

Avanti,non e' mica difficile rispondere!




Oh, ma quanti gradi hai nella stanza da dove digiti?
Hai letto l'articolo che ti ho postato? Parla di preti condannati per pedofilia...non nega assolutamente niente.
Il problema è reale ed anche il Papa stesso lo affronta con forza.

Quello di cui stiamo parlando, se non l'hai ancora capito, è il fatto che l'ambiente clericale (in particolare i seminari) STATISTICAMENTE NON RISULTA ESSERE UN AMBIENTE CHE CAUSA IL PROBLEMA DELLA PEDOFILIA.

Perchè Jenkins, non cattolico..anzi, si azzarda a fare tale affermazione?
Perchè confrontato con vari altri ambienti NON VI SONO DIFFERENZE STATISTICHE.

Se non vi sono differenze statistiche significa che l'uno ambiente vale quanto l'altro.

Ergo...dove andrai a parare adesso? Caro Paolo?

Ossequi.

Mauri




pcerini
00lunedì 21 luglio 2008 16:42
Re: Re:
Continuo a sostenere che stai facendo del negazionismo puro,e la frase che sottolineo sotto lo dimostra!

Dunque,rivediamola questa tua frase:

"Quello di cui stiamo parlando, se non l'hai ancora capito, è il fatto che l'ambiente clericale (in particolare i seminari) STATISTICAMENTE NON RISULTA ESSERE UN AMBIENTE CHE CAUSA IL PROBLEMA DELLA PEDOFILIA."

Questo perche' Jenkins non tiene conto del numero di casi non denunciati,del numero di casi pendenti e ancora non risolti,non tiene conto delle cause di risarcimento milionario avvenute negli states,non tiene conto dei casi pregressi agli anni ,50.etc.etc.etc.
E dunque,statisticamente parlando,non significa assolutamente un tubo,ossia,non e' valida ai fini della ricerca delle cause della pedofilia,anche perche' si vede lontano un miglio che delle cause sociali psicologiche e culturali non gliene frega assolutamente un tubo.In conclusione,negare che possa esserci una causa nell'ambiente clericale in base ad una statistica metodologicamente viziata non ha alcun valore! E' come se tu stessi negando che esista un problema ma senza una causa interna!


Perchè Jenkins, non cattolico..anzi, si azzarda a fare tale affermazione?
Perchè confrontato con vari altri ambienti NON VI SONO DIFFERENZE STATISTICHE."



Aridaje,le differenze statistiche(ovvero l'accenno sulla loro mancanza) non significano assolutamente nulla,primo perche' il metodo e' viziato,secondo perche' non indaga sulle cause strutturali,terzo perche' fa riferimento anche ad altre confessioni religiose di cui non vaglia minimamente la differenza insita nelle cause che e' sopratutto di ordine storico (ossia pratiche che nelle altre confessioni erano legate al passato e quindi richiamare per forza di cose un paragone con altre confessioni e' addirittura insensato),in conclusione,la statistica di Jenkins e' solo opera da dilettante citata da Introvigne senza che vi sia una critica dell'attendibilita' sul fronte delle cause "strutturali".

Una simile statistica che non indaga sulle cause strutturali e' solo carta buona per il cesso.

Ma visto che continui a rispondere con Jenkins,ritengo che tu stia NEGANDO l'esistenza di cause interne,cause cioe' strutturali!


Ed era sufficiente che rispondessi alla mia domanda iniziale in questo modo,invece di tirar fuori un'articolo poco serio.
MauriF
00lunedì 21 luglio 2008 16:51
Sono sicuro che, intrappresa la tua linea retorica, continuerai a portarla avanti.

Se intendi affermare che l'ambiente dei seminari è la causa dei problemi della pedofilia ne devi trovare riscontro statistico.

Affermi che le statistiche sulle quali si basa Jenkins sono "viziate"...lo ritengo un tuo personale punto di vista che ha poco valore per me ed in generale per la discussione.

Se analizzo diversi ambienti nel quale è presente un fenomeno e statisticamente non rilevo differenze di entità di tale fenomeno significa che o tutti gli ambienti oggetto di analisi causano tale fenomeno...
Oppure che il fenomeno è indipendente dagli ambienti in oggetto.

Dove la trovi la "viziatura" di tale "metodo"?
Come procederesti tu?

Ti ricordo poi che non si sono analizzate statistiche relative ad ambienti esclusivamente "religiosi"...


Ciao!
Mauri
pcerini
00lunedì 21 luglio 2008 18:23
Re:
"Se analizzo diversi ambienti nel quale è presente un fenomeno e statisticamente non rilevo differenze di entità di tale fenomeno significa che o tutti gli ambienti oggetto di analisi causano tale fenomeno...
Oppure che il fenomeno è indipendente dagli ambienti in oggetto."


Oppure che piu' semplicemente non tiene conto di altri fattori limitandosi solo a poche variabili,come per esempio il fattore di incidenza dell'educazione religiosa sulla personlaita' (fattore di tipo psicologico),oppure il tipo di rapporti intrerpersonali (fattore sociale).

Inoltre,la tua frase che ho riportato parla di diversi ambienti,mi domando allora che tipo di ambienti sono stati analizzati,e se si e' tenuto conto delle differenze culturali che dovrebbero pesare sulla valutazione statistica,e se tale valutazione tiene conto percio' anche di differenze di ordine storico (pratica della pedofilia che negli ambienti islamici del passato per esempio veniva piu' che consentita).

Sono queste le variabili di cui tener conto nella valutazione,mentre lo Jenkins ha fatto un tabula rasa di tali differenze non facendo cosi' capire nulla delle cause strutturali.

Addirittura,mi stavo leggendo , riguardo all'affermazione che i casi di pedofilia sono molto alti tra i "pastori protestanti" che sono sposati,questo articolo in inglese che mostra come in realta' sia facile interpretare a proprio uso e consumo le stastistiche da lui fornite : ---> fratres.wordpress.com/2008/07/06/if-i-were-an-protestant-minister-sam-millers-number...


Se spulciare una valutazione statistica in queste sue criticita' per te pare solo mera retorica , allora puoi anche andare avanti all'infinito con le tue accuse,tanto non ricavi un ragno dal buco.

Ho messo in dubbio la validita' di una tale valutazione statistica,e ne ho spiegato perche'!

Il "dogma" secondo la quale il "numero" garantisce una presenza o assenza causale,non risolve il problema,il problema c'e',esiste,e secondo questa valutazione statistica non e' viziata perche' manca di alcuni fattori e omette di rilevare le differenze che passano tra il cattolicesimo e altre confessioni che storicamente praticavano la pedofilia , ragion per cui, se ancora oggi tali confessioni contemplano fenomeni di pedofilia al loro interno potrebbe essere imputabile benissimo a cause "storiche",oltre che ad altri fattori,e questo JENKINS NON LO DICE,NON LO ESPLICITA!

Una statistica di queto tipo,che fa tabula rase delle differenze storico-culturali delle culture religose che lui dice di aver paragonato (islam,protestantesimo,ebraismo,),che non prende in considerazione altri fattori specifici dei vai conteti (influenza dell'educazione religiosa sulla personalita',e sui rapporti inter-personali),e' solo una statistica da buttare al secchio,perche' a senso unico!

[SM=x789055] [SM=x789055] [SM=x789055] [SM=x789055]

MauriF
00lunedì 21 luglio 2008 21:39
Re: Re:



Oppure che piu' semplicemente non tiene conto di altri fattori limitandosi solo a poche variabili,come per esempio il fattore di incidenza dell'educazione religiosa sulla personlaita' (fattore di tipo psicologico),oppure il tipo di rapporti intrerpersonali (fattore sociale).




Oh, ma guarda che un crimine è valido solo quando è stato commesso o quantomeno tentato...non sarai mica della PRE-CRIME! [SM=g27828]

Ma che fattori e fattori e variabili e variabili...
La statistica è qualcosa di molto pratico, analizza i FENOMENI e non l'aria fritta.

Ci sono stati quanti abusi sessuali in un determinato ambiente?
In che relazione sono rispetto ai casi di abusi sessuali in generale o relativamente ad altri ambienti?
Sono sulla stessa linea? Bene...allora tale ambiente non è significativo per quanto riguarda tale fenomeno.

Se vuoi puoi cercare di trovare errori nella valutazione del campione e delle sue caratteristiche (se hai le argomentazioni per farlo..alla faccia dei ricercatori)...ma a parte questo il metodo di raffronto è insindacabilmente corretto.

Ripeto...se non lo è devi tentare di spiegare perchè.
Ti rammento solo che stiamo parlando di DATI REALI e di STATISTICA.



Inoltre,la tua frase che ho riportato parla di diversi ambienti,mi domando allora che tipo di ambienti sono stati analizzati,e se si e' tenuto conto delle differenze culturali che dovrebbero pesare sulla valutazione statistica,e se tale valutazione tiene conto percio' anche di differenze di ordine storico (pratica della pedofilia che negli ambienti islamici del passato per esempio veniva piu' che consentita).

Sono queste le variabili di cui tener conto nella valutazione,mentre lo Jenkins ha fatto un tabula rasa di tali differenze non facendo cosi' capire nulla delle cause strutturali.



Guarda è riportato dall'articolo di Introvigne e ce n'è per tutti i gusti.
Il confronto statistico va a prendere in esame molteplici ambienti proprio per azzerare la possibilità che si possa intercorrere in errori quali quello che hai citato tu.
Se non ne sei convinto autonominati professore si statistica e vai ad insegnare al John Jay College e a quell'asino di Jenkins.



Addirittura,mi stavo leggendo , riguardo all'affermazione che i casi di pedofilia sono molto alti tra i "pastori protestanti" che sono sposati,questo articolo in inglese che mostra come in realta' sia facile interpretare a proprio uso e consumo le stastistiche da lui fornite : ---> fratres.wordpress.com/2008/07/06/if-i-were-an-protestant-minister-sam-millers-number...

Se spulciare una valutazione statistica in queste sue criticita' per te pare solo mera retorica , allora puoi anche andare avanti all'infinito con le tue accuse,tanto non ricavi un ragno dal buco.



Questo lo puoi fare tu e lo posso fare io...da ignoranti quali siamo.
E' più difficile che lo faccia chi è esperto in materia e lavora nel campo...non credi?
A te l'onere di provare che Jenkins abbia interpretato a proprio uso e consumo statistiche come questa.

Ed io non accuso proprio nessuno, caro Paolo...
Ho solo riportato ciò che scrive uno studioso, non cattolico, relativamente alla questione in oggetto.

Sei tu che accusi di incompetenza le persone senza apportare argomentazioni e prove in merito.
Ipotizzi ed accusi...e basta.




Ho messo in dubbio la validita' di una tale valutazione statistica,e ne ho spiegato perche'!



Ma non hai proprio messo in dubbio niente caro Paolo!
Hai solo evidenziato quanto sia facile, da ignoranti, travisare i dati statistici.
Ma io e te siamo ignoranti...Jenkins no. E' il suo lavoro.

E, tra l'altro, tu non sai minimamente come abbia valutato tali dati...pure in tale ignoranza ti spingi oltre e lo accusi.

Non provi niente e non argomenti minimamente.



Il "dogma" secondo la quale il "numero" garantisce una presenza o assenza causale,non risolve il problema,il problema c'e',esiste,e secondo questa valutazione statistica non e' viziata perche' manca di alcuni fattori e omette di rilevare le differenze che passano tra il cattolicesimo e altre confessioni che storicamente praticavano la pedofilia , ragion per cui, se ancora oggi tali confessioni contemplano fenomeni di pedofilia al loro interno potrebbe essere imputabile benissimo a cause "storiche",oltre che ad altri fattori,e questo JENKINS NON LO DICE,NON LO ESPLICITA!

Una statistica di queto tipo,che fa tabula rase delle differenze storico-culturali delle culture religose che lui dice di aver paragonato (islam,protestantesimo,ebraismo,),che non prende in considerazione altri fattori specifici dei vai conteti (influenza dell'educazione religiosa sulla personalita',e sui rapporti inter-personali),e' solo una statistica da buttare al secchio,perche' a senso unico!

[SM=x789055] [SM=x789055] [SM=x789055] [SM=x789055]




Ancora? LOL...

Il confronto statistico va a prendere in esame molteplici ambienti proprio per azzerare la possibilità che si possa intercorrere in errori quali quello che hai citato tu.

INOLTRE: TU NON HAI MINIMAMENTE IL SENTORE DI COME JENKINS ABBIA VALUTATO TALI DATI.
Ti limiti ad ipotizzare travisazioni, malinterpretazioni e strumentalizzazioni (non si sa poi perchè, visto che Jenkins non è cattolico e non gli verrebbe da piangere nel vedere la Chiesa Cattolica diffamata, anzi).


Ciao
Mauri



pcerini
00martedì 22 luglio 2008 09:03
"Il confronto statistico va a prendere in esame molteplici ambienti proprio per azzerare la possibilità che si possa intercorrere in errori quali quello che hai citato tu."

Ed e' qui che ha toppato alla grande,ti ho gia' dimostrato come non si puo' pretendere di paragonare ambienti distanti per cultura e per tradizione,visto che per esempio,dal punto di vista storico,quella statistica non tiene conto del fatto che in taluni ambienti la pedofilia era un fenomeno tutt'altro che marginale,anzi,addirittura ammissibile nello stesso Islam! Parlare statisticamente di pedofilia al giorno d'oggi in ambienti come quello islamico oppure quello ebraico,significa non tener conto delle "variabili" storiche e culturali.



INOLTRE: TU NON HAI MINIMAMENTE IL SENTORE DI COME JENKINS ABBIA VALUTATO TALI DATI.
Ti limiti ad ipotizzare travisazioni, malinterpretazioni e strumentalizzazioni (non si sa poi perchè, visto che Jenkins non è cattolico e non gli verrebbe da piangere nel vedere la Chiesa Cattolica diffamata, anzi)."



Continuo a ribadire le mie obiezioni,Jenkins ha forzato dei dati,gli ha dato una interpretazione univoca senza tenere conto di molte variabili,inoltre,non tiene conto di alcuni dati essenziali come per esempio i casi della prima meta' del '900 , di quelli di fine '800, e di quelli mai denunciati,dei casi ancora pendenti e non risolti,e dei recentissimi risarcimenti milionari avvenuti negli States.

Adesso mi sono rotto le scatole di ripetere sempre le stesse cose ad un muro di gomma.Mi e' bastato poco per rilevare i vizi metodologici della statistica di Jenkins,e poi sembri non tenere conto di alcune considerazioni come le variabili culturali e storiche mai menzionate nella statistica piatta e unilaterale di Jenkins desritta da Introvigne.

Il problema poi e' che sei tu che devi prenderti la briga di smontare ogni mia obiezione invece di ripetere la stessa pappa dell'articolo,ripeti e citi lo stesso identico contenuto dell'articolo ma senza ribattere a ciascuna mia obiezione.

Adesso vediamo se riesci a prenderti la briga di contestare OGNI MIA SINGOLA OBIEZIONE,a cominciare dalla piattezza della statistica che non menziona le variabili culturali e storiche.

P.S. Continuo a ritenere la statistica di Jenkins un lavoro da dilettante da 4 soldi, e ho visto che e' uno dei pochi che viene citato a raffica dai vari siti clericali,ma viene citato sopratutto,in gran parte,proprio da Introvigne. Chissa' da dove nasce tutto questo interesse nei suoi confronti.
=omegabible=
00martedì 22 luglio 2008 10:35
re
................interesse della minimanza.........


omega
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