Alla gara gay in divisa, vigile nei guai.

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CignoNero75
00sabato 18 ottobre 2008 14:42
Vince un concorso di bellezza negli Usa. Ora rischia la sospensione.
Set 3rd, 2008 | Di amministratore | Categoria: Italia
Il comandante: doveva chiedere il permesso per indossare l’uniforme.

(Michele Focarete - Il Corriere della Sera) È il vigile gay più sexy del mondo. Ha sbaragliato più di 46 mila concorrenti arrivati a New York da 162 nazioni. È stato incoronato come il «più bello in uniforme». Adesso, però, rischia un provvedimento disciplinare.

Al suo rientro dagli States il comandante della polizia locale di Milano, Emiliano Bezzon, lo ha convocato dicendogli: «Lei avrebbe dovuto chiedere il permesso per indossare la divisa. Deciderà la commissione disciplinare del Comune». Protagonista della vicenda, Fabrizio Caiazza, 33 anni, napoletano di origine, milanese d’adozione, un fisico palestrato per un 1,80 di altezza. Le sue foto, che si possono trovare su Internet. L’avventura del «ghisa», in forza al nucleo radiomobile come motociclista da oltre sette anni, inizia lo scorso maggio quando, per la prima volta, decide di iscriversi al concorso per soli uomini. E vola in terra americana, nella Grande Mela. Il tramite è il sito internet www.gaydar.it che consente ai poliziotti a stelle e strisce e a colleghi come Fabrizio di mettersi in mostra. Il vigile di Milano sbaraglia tutti. Vince e si guadagna lo scettro del più fascinoso, un contratto come modello per Gaydar e un premio di 15 mila euro. Soldi che gli serviranno «per finanziarmi gli studi universitari». «Sono molto contento — aveva dichiarato Fabrizio subito dopo la premiazione — che un italiano abbia vinto. Ho tenuto alta la reputazione degli uomini italiani in tutto il mondo. Il fascino poi della divisa, credo abbia influito non poco sull’esito finale».

Ma è proprio a causa della divisa che adesso il vigile meneghino rischia un provvedimento disciplinare. Il regolamento, infatti, «impone agli agenti di comportarsi in modo dignitoso e decoroso anche fuori dal servizio…». «E fuori dal servizio — è il commento di molti suoi colleghi — avrebbe dovuto sfilare per conto suo, a suo nome e non usando la divisa, senza tra l’altro chiedere il permesso al comandante che rappresenta il corpo dei vigili urbani di Milano». Insomma c’è malcontento tra i 300 agenti che compongono il reparto. Qualcuno addirittura parla di «utilizzo improprio della divisa, in modo mercenario». «Ognuno è libero di avere le tendenze sessuali che più gli aggradano — spiega una vigilessa che conosce bene Fabrizio — ma quando si è un pubblico ufficiale non si può andare a un concorso per gay con addosso la divisa. È un modo per screditare l’intero corpo». Fabrizio Caiazza, una volta spenti i riflettori della kermesse e passata la sbornia della vittoria, era tornato a Milano e aveva esternato la propria gioia a colleghi e amici. Aveva anche continuato a correre sulla sua moto in giro per la città per far rispettare il codice della strada. Preparato e rigoroso come sempre. Senza fare sconti a nessuno. Fino all’altro giorno. Quando, accompagnato da un delegato sindacale, si è dovuto presentare davanti al suo capo per dare spiegazioni. Per giustificare il suo comportamento nella notte gay americana.

Il sindacalista ha parlato di «buona fede». «È la prima volta che ha partecipato a un concorso di questo tipo. Lo ha fatto quasi per gioco», ha spiegato al comandante. A questo punto la patata bollente è stata girata al Comune: finirà sul tavolo di chi si occupa di sanzioni disciplinari per i propri dipendenti. L’episodio rischia di mettere in imbarazzo il vicesindaco Riccardo De Corato, assessore anche alla sicurezza. Da lui, infatti, dipendono gli agenti di polizia locale. Fabrizio Caiazza non rischia il licenziamento, ma potrebbero sospenderlo dal servizio anche per sei mesi con relativa riduzione della metà dello stipendio. La brutta notizia per lui arriva proprio nel giorno in cui si è deciso che il 26 settembre si terrà il primo meeting dei poliziotti gay a Bologna, nel quale si decideranno statuto e iniziative. Per fare uscire i gay in uniforme dalla clandestinità.

www.notiziegay.com/?p=15235
=omegabible=
00sabato 18 ottobre 2008 16:21
re

Penso che tutto finirà in una bolla di sapone....!!!

Poi con le multe ha dimostrato di non essere gay perchè il culo lo fa agli altri!!!! [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]

Claudio Cava
00sabato 18 ottobre 2008 19:32
Re:
CignoNero75, 18.10.2008 14:42:

Ma è proprio a causa della divisa che adesso il vigile meneghino rischia un provvedimento disciplinare. Il regolamento, infatti, «impone agli agenti di comportarsi in modo dignitoso e decoroso anche fuori dal servizio…». «E fuori dal servizio — è il commento di molti suoi colleghi — avrebbe dovuto sfilare per conto suo, a suo nome e non usando la divisa, senza tra l’altro chiedere il permesso al comandante che rappresenta il corpo dei vigili urbani di Milano». Insomma c’è malcontento tra i 300 agenti che compongono il reparto. Qualcuno addirittura parla di «utilizzo improprio della divisa, in modo mercenario». «Ognuno è libero di avere le tendenze sessuali che più gli aggradano — spiega una vigilessa che conosce bene Fabrizio — ma quando si è un pubblico ufficiale non si può andare a un concorso per gay con addosso la divisa. È un modo per screditare l’intero corpo».



Tanti ipocriti giri di parole per nascondere il vero punto cruciale:

ESSERE GAY E' COSA VERGOGNOSA.

Italia 2008.


Ciao
Claudio
Rainboy
00sabato 18 ottobre 2008 19:34
Devo dire che mi accodo a chi gli contesta il reato. Non c'entra il suo orientamento sessuale, quando il fatto che ha esibito un simbolo dello Stato in una situazione del tutto impropria. Se fosse stato un etero che sfilava a un concorso per Mister Universo, sarebbe stata la stessa cosa.

Poi pensare che, a conti fatti, avrebbero chiuso un occhio se era una manifestazione etero (mentre non l'hanno fatto visto che era un evento gay) è un'ipotesi legittima. Ma è un'altra questione.
Claudio Cava
00sabato 18 ottobre 2008 19:52
Re:
Rainboy, 18.10.2008 19:34:

Devo dire che mi accodo a chi gli contesta il reato. Non c'entra il suo orientamento sessuale, quando il fatto che ha esibito un simbolo dello Stato in una situazione del tutto impropria. Se fosse stato un etero che sfilava a un concorso per Mister Universo, sarebbe stata la stessa cosa.

Poi pensare che, a conti fatti, avrebbero chiuso un occhio se era una manifestazione etero (mentre non l'hanno fatto visto che era un evento gay) è un'ipotesi legittima. Ma è un'altra questione.



Credo che la frase da me evidenziata in grassetto non lasci spazio ad altre supposizioni.

Ciao
Claudio

CignoNero75
00domenica 19 ottobre 2008 14:59
Re:
Rainboy, 18/10/2008 19.34:

Devo dire che mi accodo a chi gli contesta il reato. Non c'entra il suo orientamento sessuale, quando il fatto che ha esibito un simbolo dello Stato in una situazione del tutto impropria. Se fosse stato un etero che sfilava a un concorso per Mister Universo, sarebbe stata la stessa cosa.

Poi pensare che, a conti fatti, avrebbero chiuso un occhio se era una manifestazione etero (mentre non l'hanno fatto visto che era un evento gay) è un'ipotesi legittima. Ma è un'altra questione.




Potrei essere totalmente d'accordo con te se non ci fosse stata la frase evidenziata da Claudio.
Del resto, tanto per portare a confronto altri casi, ci sono lavori in cui viene richiesto un comportamento definito "decoroso" anche nella vita privata, se questa può essere riconducibile in qualche modo alla reputazione del posto di lavoro stesso. Porto ad esempio il polverone alzatosi con la partecipazione della Granbassi ad Annozero, ma anche quello della dottoressa, se non erro, che partecipava al GF.

Rainboy
00domenica 19 ottobre 2008 23:04
Sì, è una frase abbastanza infelice. Magari se fosse stato un etero che posava a un evento etero, al ritorno da New York quel tizio avrebbe trovato il capo con una sua foto che gli dava una pacca sulla spalla e gli diceva che era uno sciupafemmine, mentre così...

Io del resto banalmente scindevo il fatto che al vigile sia contestabile un reato, dal fatto che gli accusatori abbiano agito o meno per omofobia. Per quel che riguarda me, io non vorrei vedere una autentica divisa di vigile urbano esposta da un vero vigile urbano in una collezione di foto di maschili che posano per arrapare un pubblico... che questo pubblico sia di donne o di uomini non ha per me alcuna rilevanza.


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