Amanda e Raffaele: “in dubio pro reo”

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kelly70
00giovedì 6 ottobre 2011 22:38
 

 La cosa che più scandalizza sul ‘dopo sentenza’ di Amanda e Raffaele non è tanto il grido, ascoltato in piazza a Perugia, di ‘Vergogna, vergogna’, che è solo la proiezione esteriore della voglia di sangue che anima una parte dell’opinione pubblica italiana. Grido ch’è identico al pollice verso nell’arena degli antichi romani quando gli spettatori richiedevano la soluzione finale per uno dei gladiatori; o, più recentemente, la soddisfazione delle tricoteuses che sferruzzando si deliziavano a vedere cadere le teste dei ghigliottinatinella Francia rivoluzionaria.

Un grido che non ha nulla di razionale, che esce letteralmente dalla pancia e non conosce tempo perché quella parte di opinione pubblica che, dispiace dirlo, gode delle sofferenze altrui ed è assetata di sangue, è esistita nell’antica Roma e nel Medio Evo, ma anche nel mondo di oggi e  continuerà ad esistere nei secoli a venire.

In Italia poi è normale che ciò avvenga. Gli italiani, infatti, non sono solo un popolo di navigatori, guerrieri, scienziati, ingegneri ma, oltre che allenatori, anche investigatori pronti a schierarsi tra gli innocentisti o tra i colpevolisti, senza conoscere le carte ma alla luce del loro assoluto convincimento. E su quest’altare non gli interessano le prove. Quelle che invece debbono essere alla base di una condanna o di una assoluzione, in una società veramente civile.

Quello che scandalizza, non chi ormai conosce le storture del sistema giudiziario italiano e da anni le denuncia e si batte per una giustizia giusta, quello che scandalizza nuovi e larghi settori dell’opinione pubblica italiana è la reazione ‘aggressiva’ dei pubblici accusatori nel processo di appello di Perugia, per l’assassinio della giovane Meredith Kercher. Una reazione violenta da ‘sconfitti’ (come se si trattasse di una partita andata male) che parlano pesantemente di “verdetto folle” e di “una sentenza che non fa giustizia”.

Una reazione che dimostra, ‘aldilà di ogni ragionevole dubbio’, che i pm si sentivano certi della condanna pur sapendo del carattere indiziario del processo, dell’assenza di una pur minima prova, delle lacune e dei rifiuti della perizia da parte del Tribunale di prima istanza, della porta lasciata aperta dalla sentenza su Guede che parlava di concorso in omicidio. Essi si fidavano della onnipotenza di cui godono in Italia i PM, e della forza del ruolo della pubblica accusa troppo sovrastante sulla difesa e, spesso e volentieri, condizionante della terziarità del giudice.

Stavolta non è andata così. E’ prevalso il principio del diritto penale romano: “in dubio pro reo”: E’ prevalsa la filosofia del “meglio due colpevoli in libertà che due innocenti in galera”. E già questo, esplicitato chiaramente dal Presidente della Corte d’appello di Perugia con la impossibilità di considerare Amanda e Raffaele colpevoli “aldilà di ogni ragionevole dubbio”, rompe, con la forza della proiezione internazionale, un modus operandi che da troppo, veramente troppo tempo, ha stravolto il diritto e la civiltà giuridica nel nostro Paese.

Un colpo duro alla ‘dittatura dell’accusa’. Un colpo salutare che fa aprire gli occhi a chi non usa la pancia per ‘collocarsi’ e che non è condizionato dall’’appartenenza’, un colpo per riflettere che riformare la giustizia non è una necessità ‘ad personam’ ma un’esigenza ‘erga omnes’. La reazione dei PM del processo di Perugia è la reazione per la ‘ferita’ subita, ma la reazione dei soliti ‘guardiani della rivoluzione’, da subito impegnati a demolire la breccia che i Magistrati e la giuria di Perugia hanno provocato, è la reazione di chi non vuol cedere gli strapoteri acquisiti.

Strapotere dei PM che ha ridotto i meccanismi d’indagine tradizionali e non ha aiutato per l’uso delle nuove tecnologie. Di nuovo c’è solo l’intercettazione e il pentitismo, di vecchio persiste ‘il libero convincimento dei magistrati’ che non ha nulla a che vedere con la certezza del diritto.  (di Giovanni ALVARO)

http://infosannio.wordpress.com/2011/10/06/amanda-e-raffaele-in-dubio-pro-reo/

The Red baron
00sabato 8 ottobre 2011 19:28

Ci voleva il Tenente Colombo

[IMG]http://i52.tinypic.com/rc0s9j.jpg[/IMG]
Max Cava
00sabato 8 ottobre 2011 20:37
Re:
The Red baron, 08.10.2011 19:28:


Ci voleva il Tenente Colombo

[IMG]http://i52.tinypic.com/rc0s9j.jpg[/IMG]



No... meglio il commissario Rex!

[SM=g2407711]


The Red baron
00domenica 9 ottobre 2011 18:49

Intanto l'Amanda come inizio si è presa 20 milioni di Dollari!!!!

per pubblicare il SUO libro!!!!

Oltre al Danno pure la Beffa, robba da matti
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