Ancora Islam.....

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=omegabible=
00domenica 31 gennaio 2010 07:10


Jihad, martirio e i tormenti della tomba (1° parte)
Published on 30/01/10 at 15:30:19 GMT by pvmantel


di Raymond Ibrahim, traduzione di Paolo Mantellini
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Perché alcuni musulmani diventano dinamitardi suicidi o “martiri”? In effetti questi due termini, praticamente antitetici – da un lato un affranto e disperato suicida, dall’altro un eroico martire – dimostrano chiaramente il significato totalmente opposto che un occidentale e un musulmano attribuiscono loro. In altre parole, gli occidentali li considerano suicidi, mentre i musulmani li considerano martiri e il fatto, di per sé, chiarisce moltissimo le motivazioni.
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Per la mentalità laica di un Occidentale, tali mussulmani appaiono semplicemente come dei frustrati: oppressi e depressi, e, non avendo nulla da perdere, questi musulmani (così si sviluppa la logica del ragionamento) pongono fine alle loro sofferenze in favore di qualche “nobile” causa – che sia per la “liberazione della moschea al-Aqsa” che per la distruzione di grattacieli Americani. Tutto il loro parlare di islàm, di “obblighi morali” e di 72 vergini dagli occhi neri non è altro che una copertura delle loro reali motivazioni: “vendetta” da un lato, fuga da una esistenza di oppressione dall’altra. Recentemente, è stata citata la “vergogna” come un altro colpevole: al-Qaeda ha violentato e quindi ha svergognato donne – e uomini – trasformandoli in “martiri”.
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D’altra parte, da un punto di vista puramente musulmano, diventare un martire non è solo la garanzia di un eterno paradiso – che, se molti occidentali laicisti considerano “stupida”, i devoti ad Allah prendono molto sul serio – ma di un paradiso che può stimolare alcuni dei più libidinosi desideri maschili. Così, mentre il paradiso dei Cristiani è puramente spirituale – “non si prende né moglie né marito” (Matteo 22:30) – e non necessariamente “seducente” – alcune descrizioni musulmane del paradiso sono completamente edonistiche.

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I riferimenti scritturali che lo dimostrano sono numerosi. Consideriamo Corano 36:55-56: “In quel Giorno, i compagni del Paradiso avranno gioiosa occupazione [shughlin fakihun], – essi e le loro spose, distesi all'ombra su alti letti.” Un gran numero degli esegeti più autorevoli, come Ibn Kathir (vedi qui), hanno interpretato “gioiosa occupazione” come significante “saranno occupati a deflorare vergini” (vedi anche il tafsir dei due al-Jalalayn che coincide).
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Allah e il suo profeta promisero ai credenti un paradiso di lussuria, pieno di piaceri erotici di ogni tipo

Detto questo, sembra comunque difficile accettare che qualche maschio musulmano decida di diventare un dinamitardo suicida solo per conseguire un coito eterno – anche se è stato tramandato che il profeta dell’islàm avrebbe affermato che in paradiso gli uomini avrebbero avuto una potenza sessuale pari a quella di 100 uomini (per meglio far fronte alle innumerevoli vergini). E poi, che dire delle donne, che stanno sempre più frequentemente diventando dinamitarde suicide? Sicuramente il sesso non è la loro motivazione.
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Allah garantirà ad ogni credente la potenza sessuale di 100 uomini! Forse Viagra celeste?

Peraltro, prima di concludere che i musulmani diventano dinamitardi suicidi esclusivamente per disperazione, frustrazione o vergogna, bisogna tener conto che, oltre alla garanzia teologica di un paradiso edonistico, c’è un’altra antitetica ragione che potrebbe subdolamente costringere i musulmani a cercare il martirio.
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Si tratta della poco nota dottrina del ‘adhab al-qabr, o i “tormenti della tomba”. Chiunque abbia familiarità con i testi islamici ha ripetutamente incontrato questa frase curiosa; chiunque abbia ascoltato i sermoni musulmani è stato seriamente messo in guardia contro di essi. I tormenti della tomba sono una dottrina molto concreta che ha la tendenza di spingere i i credenti alla disperazione – io ho osservato uomini maturi e donne su televisioni satellitari trasmettere agli spettatori il terrore che questa dottrina aveva prodotto nelle loro vite – rendendoli impazienti di compiere qualsiasi cosa fosse necessaria per evitarli.
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Basata su di una approfondita lettura dei testi dell’islàm, la seguente descrizione presenta i tipici insegnamenti dell’islàm sunnita in merito alle esperienze successive alla morte:
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Per prima cosa, si dice che l’anima ritorna dal corpo mentre viene sepolto. Mentre i necrofori portano il cadavere alla tomba, l’anima li segue piangendo: “Ohimè! dove mai mi stanno portando?” – tutto mentre la tomba spalancata mormora”Io sono la casa della estraneità; io sono la casa della solitudine; io sono la casa della polvere; io sono la casa dei vermi”.
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Dopo essere stato deposto nella tomba dai becchini, il morto li “sente” andar via – ammettendo, come suggeriscono i prossimi tormenti, e come sostengono gli ulema, che i morti provano delle sensazioni “fisiche”. (Che sia forse questo il motivo per cui i musulmani hanno l’abitudine di rivolgere “saluti” udibili ai morti – che ascoltano – ogni volta che passano vicino alle loro tombe?)
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Ogni anima, appena sepolta insieme al suo corpo è esaminata da due angeli. L’hadith afferma: “La sua anima (del morto) ritorna al suo corpo; poi arrivano due angeli che lo fanno sedere per essere interrogato” – in particolare, “Chi è il tuo Signore, qual’è la tua religione, chi è il tuo profeta?” Se risponde Allah, islàm e Maometto rispettivamente, gli viene concesso il paradiso, altrimenti cominciano i tormenti.
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Sebbene queste domande sembrino stranamente fin troppo facili, e quindi anche i musulmani solo di nome dovrebbero essere in grado di superare indenni questo macabro esame, il motivo per cui i musulmani temono di fallire la prova può essere associata al famigerato fatalismo dell’islàm: “Allah rafforza coloro che credono con la parola ferma, in questa vita come nell'altra e, allo stesso tempo, svia gli ingiusti [in questo mondo e nell’altro]. Allah fa ciò che vuole” (Corano 14:27). Gli ulema hanno interpretato questo versetto come ruotante attorno all’interrogatorio degli angeli e alla capacità dei morti – o piuttosto, alla volontà di Allah nei loro riguardi – di rispondere in modo corretto o in modo sbagliato.

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Originale su: pajamasmedia.com/blog/jihad-martyrdom-and-the-torments-of-th...
Tradotto e illustrato da Paolo Mantellini
La diffusione è libera a patto che il testo sia diffuso senza modifiche, con menzione di Autore, Traduttore, sito di pubblicazione e link al testo originale.

[SM=x1468240] [SM=x1468240] [SM=x789069]

omega [SM=x789074]


Claudio Cava
00domenica 31 gennaio 2010 08:25
Re:
=omegabible=, 31/01/2010 7.10:


Allah e il suo profeta promisero ai credenti un paradiso di lussuria, pieno di piaceri erotici di ogni tipo

Detto questo, sembra comunque difficile accettare che qualche maschio musulmano decida di diventare un dinamitardo suicida solo per conseguire un coito eterno – anche se è stato tramandato che il profeta dell’islàm avrebbe affermato che in paradiso gli uomini avrebbero avuto una potenza sessuale pari a quella di 100 uomini (per meglio far fronte alle innumerevoli vergini).



Mica fessi [SM=x789051]

Ciao
Claudio



SPACC THE BALLS
00domenica 31 gennaio 2010 10:30
Re: Re:
Claudio Cava, 31/01/2010 8.25:



Mica fessi [SM=x789051]

Ciao
Claudio



Mica poco, casomai [SM=x789049]

Poi, per meglio far fronte alle vergini?? Capirai, se questi si trovano di fronte una quarantenne occidentale assatanata allora si che ne avrebbero bisogno sul serio di "risorse" [SM=x789049] [SM=x789049]


Babila il grande
00domenica 31 gennaio 2010 18:05
Re: Re:
Claudio Cava, 31/01/2010 8.25:



Mica fessi [SM=x789051]

Ciao
Claudio







Però di fessi son piene le fosse.

Babila.


Claudio Cava
00domenica 31 gennaio 2010 19:50
Re: Re: Re:
SPACC THE BALLS, 31/01/2010 10.30:

Mica poco, casomai [SM=x789049]

Poi, per meglio far fronte alle vergini?? Capirai, se questi si trovano di fronte una quarantenne occidentale assatanata allora si che ne avrebbero bisogno sul serio di "risorse" [SM=x789049] [SM=x789049]






Azz, hai ragionissima [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

Dilettanti.

Pfui.

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Ciao
Claudio


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