Ma per le ripudiate c'è un assegno statale
Ero un po'''' in dubbio sull''''opportunità di pubblicare sul blog questa notizia. Perché sa un po'''' di scandalismo, perché è facile giocare sulla diffidenza verso l''Islam, perché ci si sente "politicamente scorretti" a registrare ciò che non va invece di raccontare storie esemplari di integrazione e valori condvisi. Però, si tratta di un reportage della tv satellitare al Arabiya, fonte non sospetta, accettabile. Almeno, mi pare. E dunque, lo scenario è l''Arabia Saudita, il soggetto, se si parlasse di Italia o di un qualunque paese occidentale, la pedoflia.
Perché si parla di matrimoni un po'''' singolari: si racconta di un 55enne, già sposato con due mogli (difficile definirle donne, poiché una di loro ha appena 11 anni), che decide di sposarsi per la terza volta con una tredicenne. Si parla di Malak che, verso la fine dell’anno scorso «all’età di 10 anni si è sposata per la seconda volta con un signore sulla cinquantina, dopo che era stata divorziata dal primo marito già sposo per tre volte».
A raccontare queste vicende sono gli impiegati del centro medico dell’ospedale pubblico di Mahaeel Asir, nel sud del regno saudita. Nel paese arabo, infatti, ii promossi sposi, prima di contrarre matrimonio vengono sottopostio ad analisi mediche per verificare «la compaltilità medica al matrimonio». L''''esame della carta d''''identità evidentemente non è contemplato. Per prudenza e privacy i nomi dei protagonisti sono indicati con semplici iniziali, ma si indicano località e circostanze: a Najran, «M.T. sposo di 100 anni ha preso una moglie di 19 anni».
Alle nozze «hanno partecipato i nipotini» dell’anziano sposo», probabilmente coetanei della povera ragazza. Intendiamoci, una moglie bambina è un piccolo lusso che si paga: il Mahr (una dote al contrario che lo sposo paga alla famiglia della sposa) «oscilla tra 200 e 250 rial» (circa 25-30mila euro), olltre a doni di oro massiccio del valore di 50mila rial e una cifra forfettaria alla mamma della sposa di circa 30mila rial.
Ma i sauditi in media non sono poveri e inoltre lo stato tutela la parte più debole. Infatti, in caso di divorzio l’Ente della Provvidenza Sociale riconosce alle ripudiate un assegno di indennizzo. Be'''', che si vuole di più? E'' tutto legale e c''è pure la previdenza sociale...
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