Assunti per Fede, L'Italia spieghi

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spirito!libero
00mercoledì 8 ottobre 2008 10:55
Ribadisco, solo l'Europa potrà salvarci dalla catto-teocrazia.

fonte: repubblica.it




Dubbi Ue sui docenti di religione
"Assunti per fede, l'Italia spieghi"
di ALBERTO D'ARGENIO


Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini
BRUXELLES - In Italia per diventare insegnante di religione, anche in una scuola pubblica, bisogna ottenere il via libera del vescovo. Una prassi in vigore dai Patti lateranensi del 1929 ma entrata in collisione con le regole europee che vietano qualsiasi forma di discriminazione in ragione del credo religioso di un lavoratore. E per vederci chiaro Bruxelles ha aperto un dossier e inviato una richiesta di informazioni al governo Berlusconi.

Il caso nasce da una denuncia alla Commissione europea promossa dal deputato radicale Maurizio Turco, dall'avvocato Alessandro Nucara e dal fiscalista Carlo Pontesilli. Le accuse del pool radicale sono molto precise e si fondano sulle regole cardine dell'Unione europea. Afferma infatti la direttiva comunitaria del 2000 contro la discriminazione che un lavoratore non può essere discriminato per ragioni "fondate sulla religione".

Ma c'è di più, visto che la parità di trattamento a prescindere dalla confessione è garantita anche dalla Dichiarazione universale dell'Onu, richiamata dal Trattato di Maastricht, e dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo. E, a quanto sembra, la regola in vigore da ottant'anni e confermata nel 1985 in seguito al rinnovo dei Patti firmato da Bettino Craxi va in un'altra direzione.

L'avallo vescovile, è la tesi radicale, rappresenta infatti una violazione delle regole comunitarie. A non andare è soprattutto la diversità di trattamento tra i professori di religione e quelli delle altre materie: chi vuole insegnare, infatti, deve svolgere un corso di abilitazione di due anni e poi sperare di diventare precario, prima tappa della sua incerta carriera. Chi insegna religione, sottolinea la denuncia recapitata a Bruxelles, invece deve solo ottenere la nomina vescovile (fatti salvi alcuni requisiti professionali) godendo dunque di un trattamento privilegiato vietato dalla Ue. E se anche i corsi sono stati per ora sospesi dal ministro Gelmini, la disparità resta, perché va da sé che un ateo o un non cattolico non può diventare docente di religione, con palese discriminazione rispetto a chi è credente.

Ma non finisce qui, visto che c'è anche una disparità di trattamento retributivo tra i circa 23 mila insegnanti di religione e gli altri, con i primi che prendono più soldi dei secondi. Prassi bocciata a luglio dalla giustizia italiana, che ha condannato il ministero dell'Istruzione a parificare lo stipendio di un professore che ha fatto ricorso aprendo la strada a nuove singole denunce (in Italia non esiste il ricorso collettivo). Argomentazioni che hanno fatto breccia a Bruxelles, con la direzione generale Affari sociali e pari opportunità della Commissione europea che a cavallo dell'estate ha chiesto una serie di informazioni al governo riservandosi di decidere sul caso solo quando avrà letto la risposta, attesa a breve.

Insomma, non si tratta ancora di una procedura formale contro l'Italia, ma l'invio di un questionario significa che la Ue nutre seri dubbi sulla legalità della nostra legge. Esattamente come avvenuto nel 2007, quando Bruxelles ha chiesto una serie di informazioni sui colossali sgravi fiscali accordati alla Chiesa. Un dossier, questo, ancora al vaglio della Commissione che, secondo diversi interlocutori, prende tempo viste le ingombranti pressioni politiche che spingono per un'archiviazione.
pcerini
00mercoledì 8 ottobre 2008 11:03
Purtroppo a Berlusconi non gliene frega un tubo,nonostante la UE continui ad aprire precedure di infrazione delle regole comunitarie ai danni dell'Italia,se e' stato capace di ignorare il caso Rete4 (l'Italia deve pagare se non sbaglio 300.000 euro al giorno) figuriamoci che gli frega di questa situazione.

Non so quante procedure di infrazione siano state aperte nei confronti dell'Italia,ma penso che li' a Bruxelles dovrebbero ad un certo punto fare una sorta di "embargo" all'americana se vogliono che le loro procedure vengano rispettate dal governo italiano (chissa',forse,prima o poi ci si arrivera').




spirito!libero
00mercoledì 8 ottobre 2008 11:06
Detto tra noi, francamente, non so quanto ci guadagnino i paesi europei a tenerci con loro. Se fossi nei panni di Germania, Francia e GB, darei un bel calcio nel sedere all'Italia e fuori dalle balle.


Jon Konneri
00mercoledì 8 ottobre 2008 11:33
Re:
spirito!libero, 08/10/2008 11.06:

Detto tra noi, francamente, non so quanto ci guadagnino i paesi europei a tenerci con loro. Se fossi nei panni di Germania, Francia e GB, darei un bel calcio nel sedere all'Italia e fuori dalle balle.






BRUXELLES - In Italia per diventare insegnante di religione, anche in una scuola pubblica, bisogna ottenere il via libera del vescovo. Una prassi in vigore dai Patti lateranensi del 1929 ma entrata in collisione con le regole europee che vietano qualsiasi forma di discriminazione in ragione del credo religioso di un lavoratore. E per vederci chiaro Bruxelles ha aperto un dossier e inviato una richiesta di informazioni al governo Berlusconi.

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Di certo la chiesa non vuole mettere gente ignorante a fare i professori di religione insegnare hai piccoli è una responsabilità ecclesiastica

Il caro berlusca non credo sia voluto bene dagli europei , specialmente dalla Spagna
[SM=x1414722]
spirito!libero
00mercoledì 8 ottobre 2008 11:39
Re: Re:
BRUXELLES - In Italia per diventare insegnante di religione, anche in una scuola pubblica, bisogna ottenere il via libera del vescovo. Una prassi in vigore dai Patti lateranensi del 1929 ma entrata in collisione con le regole europee che vietano qualsiasi forma di discriminazione in ragione del credo religioso di un lavoratore. E per vederci chiaro Bruxelles ha aperto un dossier e inviato una richiesta di informazioni al governo Berlusconi.

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Di certo la chiesa non vuole mettere gente ignorante a fare i professori di religione insegnare hai piccoli è una responsabilità ecclesiastica

Il caro berlusca non credo sia voluto bene dagli europei , specialmente dalla Spagna
[SM=x1414722]




Credo tu non abbia capito. Non è la chiesa che deve "mettere" gli insenganti di religione, ma lo stato attraverso i normali concorsi pubblici, identitici a tutte le altre tipologie di insegnante.

Nelle scuole pubbliche non si dovrebbe insegnare il cattolicesimo, ma le religioni, che è cosa diversa.

Saluti
83pico@live.it
00mercoledì 29 ottobre 2008 22:10
Probabilmente l'UE è stata male informata da qualche laicista italiano. Infatti gli insegnanti di religione italiani non sono scelti in base alla fede, ma in base alla laurea. Come gli insegnanti delle altre materie.
Tuttavia è vero che i vescovi cattolici hanno il potere di permettere a chi è titolato per insegnare di insegnare, oltre che togliere l'insegnamento. Dunque il problema riguarda l'ingerenza dei vescovi cattolici sugli insegnanti di religione. Tale ingerenza dovrebbe essere eliminata come è successo in Spagna. Insomma, gli insegnanti pensino ad insegnare e i pastori pensino a fare pascolare.
spirito!libero
00giovedì 30 ottobre 2008 09:39
Re:
83pico@live.it, 29/10/2008 22.10:

Probabilmente l'UE è stata male informata da qualche laicista italiano. Infatti gli insegnanti di religione italiani non sono scelti in base alla fede, ma in base alla laurea. Come gli insegnanti delle altre materie.
Tuttavia è vero che i vescovi cattolici hanno il potere di permettere a chi è titolato per insegnare di insegnare, oltre che togliere l'insegnamento. Dunque il problema riguarda l'ingerenza dei vescovi cattolici sugli insegnanti di religione. Tale ingerenza dovrebbe essere eliminata come è successo in Spagna. Insomma, gli insegnanti pensino ad insegnare e i pastori pensino a fare pascolare.



Il termine "laicista" non esiste, o meglio è un neologismo coniato ad hoc dai teo-talebani per cercare di sminuire l'importanza della laicità dandole una connotazione negativa.

Tutti coloro che parlano di laicisti io, di contro, li chiamo cristianisti o, se non cristiani, teo-talebani.

Detto ciò, se ammetti che è il vescovo alla fine a decidere sulle cattedre perchè prima sostieni che l'europa si sbaglia ? L'Europa, che non si fa informare sui forum ma ha delle commisioni d'inchiesta che probabilmente ne sanno più di te e di me, se ha detto ciò che ha detto è a ragion veduta.

Saluti
Andrea

pcerini
00giovedì 30 ottobre 2008 11:13
Re: Re:
spirito!libero, 30/10/2008 9.39:



Il termine "laicista" non esiste, o meglio è un neologismo coniato ad hoc dai teo-talebani per cercare di sminuire l'importanza della laicità dandole una connotazione negativa.

Tutti coloro che parlano di laicisti io, di contro, li chiamo cristianisti o, se non cristiani, teo-talebani.





Laicismo venne utilizzato a fine '800 da Don Agostino Perin nel senso di "laicismo scolastico" (ma il termine in senso lato di "laicismo" credo che risalga alla fine del XVIII secolo sempre da parte ecclesiastica).

Ad un tale uso (di laicismo scalastico) fece seguito,in tutta risposta,il ribaltamento terminologico che culmino' nella lezione di laicismo scolastico ad opera di Guido Calogero (in un senso diverso da quello ecclesiastico) negli anni '60.

Una botta e risposta,come si puo' capire.

Il gioco clericale e' lo stesso che e' stato fatto oggi per l'utilizzo del termine "relativismo" , una distorsione del termine operata a scapito del vero senso tecnico in uso nelle facolta' universitarie relativamente all'antropologia culturale e alla linguistica,per esempio,ma tanto e' inutile andarglielo a spiegare a queste cape toste che abboccano come fessi alla propaganda clericale.

Addirittura abbiamo avuto l'onore di esser stati bollati come dei "jhadisti laicisti" da un'ignorantone e fanatico cattolico che ormai conosciamo tutti da lunga data.

Jon Konneri
00giovedì 30 ottobre 2008 19:14
Re: Re: Re:
spirito!libero, 08/10/2008 11.39:

BRUXELLES - In Italia per diventare insegnante di religione, anche in una scuola pubblica, bisogna ottenere il via libera del vescovo. Una prassi in vigore dai Patti lateranensi del 1929 ma entrata in collisione con le regole europee che vietano qualsiasi forma di discriminazione in ragione del credo religioso di un lavoratore. E per vederci chiaro Bruxelles ha aperto un dossier e inviato una richiesta di informazioni al governo Berlusconi.

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Di certo la chiesa non vuole mettere gente ignorante a fare i professori di religione insegnare hai piccoli è una responsabilità ecclesiastica

Il caro berlusca non credo sia voluto bene dagli europei , specialmente dalla Spagna
[SM=x1414722]




Credo tu non abbia capito. Non è la chiesa che deve "mettere" gli insenganti di religione, ma lo stato attraverso i normali concorsi pubblici, identitici a tutte le altre tipologie di insegnante.

Nelle scuole pubbliche non si dovrebbe insegnare il cattolicesimo, ma le religioni, che è cosa diversa.

Saluti



Bene io direi di più di insegnare molto l'educazione il rispetto insegnare ai ragazzi l'amore verso il prossimo e verso Dio questo basta , indipendentemente se sia cattolica oppure altre religione ,l'ora di religione dovrebbe servire di più per far capire ai ragazzi, la strada giusta per poter convivere in questa società.
kelly70
00giovedì 30 ottobre 2008 21:18
Re: Re: Re: Re:
Jon Konneri, 30/10/2008 19.14:



Bene io direi di più di insegnare molto l'educazione il rispetto insegnare ai ragazzi l'amore verso il prossimo e verso Dio questo basta , indipendentemente se sia cattolica oppure altre religione ,l'ora di religione dovrebbe servire di più per far capire ai ragazzi, la strada giusta per poter convivere in questa società.




Veramente l'errore sta proprio nel cercare di inculcare questi principi basandoli sulla religione.

Il comportamento civile non deriva dai principi religiosi, se uno diventa ateo poi che fa? Diventa incivile? NO.

Per questo bisogna insegnare ai bambini (dopo è troppo tardi) il rispetto e la comprensione umana A PRESCINDERE da qualsiasi religione, altrimenti li rigetteranno insieme alle favolette che gli sono state propinate.

[SM=g1467772]
Jon Konneri
00giovedì 30 ottobre 2008 23:51
L ateismo provoca nel cuore atti egoistici , perche non ha nessun interesse di salvezza e di conseguenza tende a fregarsene del rispetto , questo comporta a trasgredire i comandamenti poiche non ci tiene e tende a diventare orgoglioso, pieno di se, egoista che tende a soddisfare i propri interessi e le proprie SODDISFAZIONI SIA SUL LATO SESSUALE CHE SENTIMENTALE, ciò lo porta a rubare la moglie del prossimo o usarla se ne ha l'occasione,ad appropriarsi delle cose anche a danno degli altri perche non hanno timore di Dio.
Rainboy
00venerdì 31 ottobre 2008 00:11
[SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]

Sai perché le cazzate che spari sull'ateismo non mi offendono particolarmente? Perché ci credi con una tale innocenza, che in fondo mi sono convinto che non ce l'hai con noi... sei come un bambino che ripete la lezioncina a memoria, convinto che un grande maestro da lassù lo stia guardando.
E speri che prima o poi ti dia una caramella per la tua diligenza.
kelly70
00venerdì 31 ottobre 2008 00:36
Re:
Rainboy, 31/10/2008 0.11:

[SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]

Sai perché le cazzate che spari sull'ateismo non mi offendono particolarmente? Perché ci credi con una tale innocenza, che in fondo mi sono convinto che non ce l'hai con noi... sei come un bambino che ripete la lezioncina a memoria, convinto che un grande maestro da lassù lo stia guardando.
E speri che prima o poi ti dia una caramella per la tua diligenza.




La sai una cosa, Rain??

HAI PROPRIO RAGIONE!!!!!!!!!!!!! [SM=x789061]
83pico@live.it
00venerdì 31 ottobre 2008 09:58
Re: Re: Re: Re: Re:
kelly70, 30/10/2008 21.18:




Veramente l'errore sta proprio nel cercare di inculcare questi principi basandoli sulla religione.

Il comportamento civile non deriva dai principi religiosi, se uno diventa ateo poi che fa? Diventa incivile? NO.

Per questo bisogna insegnare ai bambini (dopo è troppo tardi) il rispetto e la comprensione umana A PRESCINDERE da qualsiasi religione, altrimenti li rigetteranno insieme alle favolette che gli sono state propinate.

[SM=g1467772]


Il problema è che l'educazione civica non è una materia scolastica molto diffusa. Di conseguenza la morale, nell'orario scolastico, fa parte del programma di religione, la quale è portatrice di valori e norme morali.
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