Ateo uguale essere criminale,parola di Alemanno

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renato-c
00lunedì 5 gennaio 2009 19:06

Amici
siamo dei criminali
lo dice Alemanno

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Cronaca
Università/ Di nuovo polemiche alla Sapienza dopo parole Alemanno
Per il sindaco l'ateneo è in mano a "300 piccoli criminali"


postato 3 ore fa da APCOM


Roma, 5 gen. (Apcom) - E' di nuovo al centro delle polemiche
l'università La Sapienza di Roma, dopo le parole pronunciate dal
sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, che ieri a 'Cortina Incontra'
ha parlato di un ateneo "ostaggio di 300 piccoli criminali', cioè i
collettivi universitari e alcuni docenti. Nodo del contendere il nuovo
invito avanzato dal neo rettore Luigi Frati al Papa dopo il caso
scoppiato mesi fa proprio attorno alla partecipazione, poi annullata,
di Benedetto XVI alla inaugurazione dell'anno accademico del
prestigioso ateneo. Al nuovo invito è seguita una presa di posizione,
contraria, da parte di docenti e studenti: poi è arrivato
l'annullamento, deciso dal rettorato, della lezione dell'ex brigatista
rosso Valerio Morucci che si sarebbe dovuta tenere alla Sapienza il
prossimo 12 gennaio, annullamento che è parso una 'vendetta' per
l'atteggiamento tenuto sull'invito fatto al Papa. "Alla Sapienza - ha
detto ieri Alemanno - vengono invitati i terroristi rossi e al Papa è
impedito di parlare. La Sapienza è tenuta in ostaggio da gente di cui
ci dobbiamo liberare. E bene ha fatto il nuovo rettore Frati a
prendere di petto la questione".


A sostenere la posizione dei fisici de La Sapienza, che si sono
nuovamente opposti alla visita del papa all'università e sono stati,
per questo, definiti dal sindaco "trecento piccoli criminali", è
l'associazione degli atei italiani. Nel portare il loro sostegno ai
fisici romani, gli atei "ricordano ad Alemanno che se ci liberassimo
di loro il nostro paese perderebbe uno dei settori di eccellenza della
ricerca italiana e che dunque non è proprio il caso di incoraggiarli
alla fuga verso paesi più rispettosi e aperti al dialogo. Siamo tutti
criminali - dicono gli atei - anche perché i fisici della Sapienza
sono stati ospiti del Darwin Day 2008, dedicato proprio alla bufera
sugli universitari che si era rifiutata di far aprire l'anno
accademico al pontefice. E siamo tutti criminali, perché ci ostiniamo
a pensare che il sindaco di Roma non abbia nessun potere
sull'università né mai dovrebbe averne".


Quanto alla visita papale, restano le stesse perplessità del 2008,
spiega Raffele Carcano, segretario generale della Uaar: "Siamo
convinti che possa trattarsi di una splendida occasione di dialogo,
purché non sia una lectio magistralis, tenuta dal capo di una
confessione religiosa nel regno della ricerca scientifica. E purché vi
sia un vero contradditorio". Altrimenti, "sarebbe una violazione della
laicità dell'istituzione e una infrazione grave alla libertà di
insegnamento e di espressione: libertà che, ne siamo certi, né il papa
né il rettore vogliono limitare".


Appoggio alle parole di Alemanno, invece, da Marco Marsilio, deputato
del Pdl-An e componente della Commissione bilancio del Comune di Roma,
secondo il quale il sindaco "ha sollevato un problema vero. Era ora
che qualcuno stracciasse il velo di ipocrisia che circonda questo
argomento. Ma la questione non è solo romana, ci sono altri atenei in
Italia, come Firenze, Padova e Bologna ad esempio, dove la libertà di
espressione e il confronto democratico sono impediti da piccoli, ma
violenti gruppi di facinorosi estremisti di sinistra". "La situazione
è ormai inaccettabile - aggiunge Marsilio - e dopo le dichiarazioni
del sindaco di Roma, ci auguriamo che la stessa condanna e presa di
consapevolezza con le necessarie assunzioni di responsabilità, arrivi
anche dal rettore Frati, dalle Forze dell'ordine, e da tutte le forze
politiche a cominciare da quelle che hanno negli anni colpevolmente
spalleggiato questi gruppi di violenti".


E sull'argomento è intervenuto anche Roberto Fiore, segretario di
Forza Nuova, secondo il quale "quello che preoccupa è l'evidente
sudditanza dei vertici dell'Università verso la convenienza politica
del momento. Una Università che prima invita e poi nasconde le mani, e
lo fa in qualsiasi occasione gli ospiti invitati suscitino reazioni
politiche. Ormai La Sapienza, anzichè essere luogo di confronto e di
dibattito culturale, è luogo dove il dibattito non sorge nemmeno
perchè viene boicottato quando si rivela scottante".


=omegabible=
00lunedì 5 gennaio 2009 20:08
re

Secondo me il papa ha già la sua platea di ascolto. La domenica in Piazza S.Pietro,dalla finestra del suo studio può strillare quanto vuole.
La Sapienza deve essere laica e quindi ,se chi vuole parlare è laico deve avere la possibilità di poter parlare. Questo a casa mia si chiama democrazia!!!



omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]





(Upuaut)
00lunedì 5 gennaio 2009 20:35
Essere definito "criminale" da Alemanno è soltanto un ONORE.
Fiero di essere "criminale".
spirito!libero
00mercoledì 7 gennaio 2009 16:21

“A sostenere la posizione dei fisici de La Sapienza”



L'ho sempre detto io che la fisica apre tutte, o quasi, le menti. Sono rimasti solo loro...aimè...

Anch'io sono convinto che occorre invitare il Papa ma solo se si presta ad un reale liebero contraddittorio e mi candido quale interlocutore ! Perché ho giusto qualcosina da confutargli......


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