Il cardinal Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente Cei, durante la sua prolusione all’università Europea di Roma sul futuro della Chiesa in Italia, afferma: “La Chiesa nel nostro Paese è viva nonostante il processo di secolarizzazione l’abbia investita, senza peraltro travolgerla; anzi, essa conserva un’indubbia presenza sulla scena pubblica e allo stesso tempo è capillarmente diffusa tra la gente”. Infatti il cattolicesimo italiano ha “alcune caratteristiche” peculiari rispetto a quello europeo.
Per prima cosa, “l’Italia rappresenta un terreno favorevole per la testimonianza cristiana”, perchè “la Chiesa rappresenta una realtà molto viva che può dare risposte positive e convincenti agli interrogativi della gente”. Inoltre, “la secolarizzazione non è stata incontrastata, anzi gli ultimi anni hanno fatto emergere momenti particolari in cui la Chiesa è riuscita ad aggregare intorno a cruciali questioni antropologiche dei consensi significativi, ben oltre la compagine credente”, come nei casi del referendum sulla legge 40 e il Family Day.
Infine, la Chiesa mostrerebbe “un carattere non elitario, grazie ad una presenza capillare che ancora oggi è garantita dalla parrocchia e da una serie di esperienze riconducibili al territorio e ai vissuti della gente comune”.
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