Benedetto XVI, ricevendo in udienza ieri i partecipanti al corso sul “foro interno” promosso dalla Penitenzieria vaticana (tra cui monsignor Girotti, del quale oggi segnaliamo un’intervista), ha tenuto un discorso ricordando la figura di san Giovanni Maria Vianney.
Nel discorso, il papa ha sentenziato che “viviamo in un contesto culturale segnato dalla mentalità edonistica e relativistica, che tende a cancellare Dio dall’orizzonte della vita, non favorisce l’acquisizione di un quadro chiaro di valori di riferimento e non aiuta a discernere il bene dal male e a maturare un giusto senso del peccato”.
Ci sarebbe “una sorta di circolo vizioso tra l’offuscamento dell’esperienza di Dio e la perdita del senso del peccato”. Come già aveva affermato, sempre ricordando la figura di Vianney, il papa sostiene che il contesto culturale in cui egli visse – quello della Rivoluzione francese e immediatamente successivo – “per vari aspetti, non era così dissimile dal nostro”: “anche al suo tempo, infatti, esisteva una mentalità ostile alla fede, espressa da forze che cercavano addirittura di impedire l’esercizio del ministero”.
www.uaar.it/news/2010/03/12/benedetto-xvi-oggi-mentalita-ostile-al...