Benedetto XVI, anticipando il contenuto del messaggio per la Giornata mondiale della pace (il 1° gennaio), si scaglia contro le campagne di contenimento delle nascite e contro le distorsioni della globalizzazione economica, che provocano la crisi alimentare.
Il papa contesta le iniziative prese a livello internazionale per diminuire la natalità e sostiene che “tra le Nazioni maggiormente sviluppate quelle con gli indici di natalità maggiori godono di migliori potenzialità di sviluppo. In altri termini la popolazione sta confermandosi come una ricchezza e non come un fattore di povertà”.
Benedetto XVI afferma: “Lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l’eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani”. Gli aiuti ai paesi in via di sviluppo per fermare la diffusione di malattie come tubercolosi, malaria e Aids con l’utilizzo di contraccettivi vengono giudicate dal papa dei “ricatti di chi condiziona gli aiuti economici all’attuazione di politiche contrarie alla vita”.
Secondo il papa la diffusione dell’Aids può essere limitata da “campagne che educhino specialmente i giovani a una sessualità pienamente rispondente alla dignità della persona”, su basi “morali”.
Benedetto XVI sostiene comunque la “promozione della ricerca medica e delle innovazioni terapeutiche”, anche con “un’applicazione flessibile delle regole internazionali di protezione della proprietà intellettuale, così da garantire a tutti le cure sanitarie di base”.
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