Benedetto XVI in Francia: “Riflettiamo sulla laicità”

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kelly70
00martedì 16 settembre 2008 14:23

Una Francia curiosa ha accolto Benedetto XVI a Parigi per la prima tappa del viaggio in programma dal 12 al 15 settembre. Un misto di interesse e di attesa, testimoniato dai gruppi di francesi ai bordi delle strade di Parigi che aspettavano il passaggio del corteo papale. Niente pellegrini organizzati, soprattutto gente comune: qualcuno applaudiva, molti guardavano incuriositi.

Nulla a che vedere, almeno per il momento, con le proteste e le polemiche che avevano accompagnato la visita del 1996 di Giovanni Paolo II per il XV centenario del battesimo di Re Clodoveo, che ha segnato la nascita del cristianesimo in Francia, e la successiva Giornata mondiale della Gioventù a Parigi nel 1997. Ma più che il Papa, la Francia è curiosa di conoscere il professor Ratzinger, intellettuale controcorrente, che non ha paura di sfidare l’Islam e di misurarsi con le grandi figure del pensiero laico occidentale.

Benedetto XVI è ancora poco conosciuto in Francia ma la sua formazione cartesiana fa sì che il mondo intellettuale francese sia molto disponibile ad ascoltarlo. Si verifica così un paradosso: il Papa tedesco potrebbe essere accolto meglio in Francia del Papa polacco. D’altronde Ratzinger, grazie alla sua consuetudine con la cultura d’oltralpe, ha indovinato subito il modo per dialogare sul piano giusto con i francesi. Sono stati due infatti i momenti principali della prima giornata: l’incontro all’Eliseo con il presidente della Repubblica e il discorso a 700 esponenti di spicco del mondo della cultura francese pronunciato al Collége des Bernardins a due anni esatti dal discorso pronunciato all’Università di Ratisbona che infiammò il mondo musulmano. Peccato però che Benedetto XVI non sembra aver alcuna intenzione di lasciarsi chiudere nel recinto del mondo accademico.

Nel discorso pronunciato all’Eliseo di fronte al presidente Sarkozy, alla moglie Carla Bruni, ai figli del presidente e al governo francese al completo, ha spiegato quale deve essere, a suo avviso, il ruolo della religione: “In questo momento storico in cui le culture si incrociano tra loro sempre di più, sono profondamente convinto che una nuova riflessione sul vero significato e sull’importanza della laicità è divenuta necessaria”, ha osservato il Papa. Per poi aggiungere: “E’ fondamentale infatti, da una parte, insistere sulla distinzione tra l’ambito politico e quello religioso al fine di tutelare sia la libertà religiosa dei cittadini che la responsabilità dello Stato verso di essi e, dall’altra parte, prendere una più chiara coscienza della funzione insostituibile della religione per la formazione delle coscienze e del contributo che essa può apportare, insieme ad altre istanze, alla creazione di un consenso etico di fondo nella società”.

E’ il concetto di “laicità positiva” di cui aveva parlato Sarkozy nel dicembre scorso a Roma, quando aveva incontrato Ratzinger ed aveva ricevuto il titolo di canonico onorario della basilica di san Giovanni in Laterano. Tema ripreso dallo stesso presidente francese nel discorso pronunciato all’Eliseo. Così il pontefice, sul volo che lo portava in Francia, conversando con i giornalisti ha enunciato una formula all’apparenza paradossale: “La laicità non è in contraddizione con la fede, è un frutto della fede”.

Lo scontro tra Chiesa e Stato e tra fede e ragione, che ha caratterizzato la Francia dei lumi e della legge sulla laicità del 1905, oggi sembra dunque lasciare il posto ad un’inedita alleanza per sconfiggere il nuovo comune nemico: il fondamentalismo e i fanatismi. A due anni dal discorso di Ratisbona, rivolgendosi al mondo della cultura francese, Benedetto XVI ha descritto la sfida epocale che caratterizza la società occidentale: “L’arbitrio soggettivo da una parte e il fanatismo fondamentalista dall’altra”. E ha spiegato: “Sarebbe fatale se la cultura Europa di oggi potesse comprendere la libertà ormai solo come la mancanza totale di legami e con ciò favorisse inevitabilmente il fanatismo e l’arbitrio. Mancanza di legame e arbitrio non sono la libertà, ma la sua distruzione”. Il Papa con queste parole parla alla Francia ma in realtà si rivolge all’Europa intera. Incontrando i rappresentanti delle comunità ebraiche francesi il pontefice ha infine condannato l’antisemitismo, che oggi in Francia, dopo le aggressioni ai giovani ebrei, è diventato una nuova emergenza.

Benedetto XVI è partito dall’aeroporto di Fiumicino a bordo di Airbus 321 dell’Alitalia. Nell’augurargli buon viaggio il commissario straordinario Augusto Fantozzi gli ha chiesto una preghiera per la compagnia di bandiera italiana. “Da tempo prego per voi”, ha risposto il Papa. La prossima tappa del viaggio del Papa in Francia sarà Lourdes, per il 150° anniversario delle apparizioni mariane.

blog.panorama
=omegabible=
00mercoledì 24 settembre 2008 09:04
re


Risorgi gen. CADORNA!!!!! [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902]






A ripeterlo oggi ci vorrebbero tute inpermeabili per proteggersi dagli schizzi di merda. [SM=x1622938]
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omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]
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