Berlusconi IV: pochi ministri cattolici?

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kelly70
00giovedì 8 maggio 2008 18:37


Un «governo senza cattolici», ha lamentato Giuliano Ferrara. Il primo «senza democristiani» dopo il governo Badoglio, scherzava qualcuno ieri a Montecitorio. La fisionomia del Berlusconi IV ovviamente rispecchia la coalizione elettorale nata dalla rottura con l’Udc. Ma nei giorni scorsi anche dentro Forza Italia non sono mancati i malumori per l’emarginazione dei dirigenti di formazione cattolica e la netta prevalenza di ministri di provenienza laico-socialista, da Tremonti a Frattini, da Vito a Sacconi, da Prestigiacomo a Brunetta. Uno squilibrio a cui va aggiunto il peso di esponenti di Lega e An, che magari sono credenti ma che sono stati storicamente avversari delle forze del cattolicesimo politico. Il timore di Ferrara è che ci siano «tutte le condizioni per il dispiegarsi dell’anarchia etica». L’opinione di Rocco Buttiglione, che pure ha fatto parte del Berlusconi II, è che «queste scelte sono figlie di una sottovalutazione del peso e del ruolo dei cattolici».

A ben guardare nel governo qualche traccia Dc è rimasta. Claudio Scajola sarà il potente ministro dello Sviluppo economico. Gianfranco Rotondi, segretario della Nuova Dc, è riuscito ad entrare, sia pure come ministro all’Attuazione del programma. Ma le esclusioni sono sicuramente più clamorose. Prima fra tutte quella di Beppe Pisanu, ex ministro dell’Interno, interlocutore apprezzato dal centro e dalla sinistra. Pisanu è stato spesso considerato come il possibile catalizzatore, dentro Fi, di un’area cattolica. Ma l’opinione prevalente è che nella drammatica notte elettorale del 2006 tra Berlusconi e Pisanu si è consumata una rottura non più sanata. Come Pisanu anche un altro ex Dc, Enrico La Loggia, è rimasto fuori dal governo. E lo scontro tra il Cavaliere e Formigoni, concluso con la sconfitta del governatore lombardo, si è abbattuto anche sulla presenza ciellina nel Pdl, facendo pagare un prezzo anche all’emergente Maurizio Lupi. Nell’uscente governo Prodi i cattolici-democratici non erano pochi. Anche se ciò non ha risparmiato con la Chiesa la polemica sui «cattolici adulti».

Ieri Beppe Fioroni commentava: «Certi poteri forti vogliono estrapolare alcuni valori cattolici e affidarli in gestione ad atei devoti». Certo, non sempre il radicamento nell’associazionismo cattolico è garanzia di un buon rapporto con le gerarchie. Berlusconi di sicuro cercherà un rapporto diretto con la Cei e il Vaticano. Contando sulla «sicura garanzia» di Gianni Letta e sulla sua robusta rete di relazioni. Eppure qualcuno pensava che l’amicizia di Marcello Pera con Papa Ratzinger sarebbe stata una buona ragione per convincere Berlusconi a nominarlo Guardasigilli. Pera ha portato la filosofia teo-con in Italia. Ma alla fine il Cavaliere gli ha preferito Angelino Alfano.

Claudio Sardo sul Mattino
www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080508&ediz=NAZIONALE&npag=3&file=...

Claudio Cava
00venerdì 9 maggio 2008 04:18
Re:
kelly70, 08.05.2008 18:37:


Un «governo senza cattolici», ha lamentato Giuliano Ferrara. Il primo «senza democristiani» dopo il governo Badoglio, scherzava qualcuno ieri a Montecitorio. La fisionomia del Berlusconi IV ovviamente rispecchia la coalizione elettorale nata dalla rottura con l’Udc. Ma nei giorni scorsi anche dentro Forza Italia non sono mancati i malumori per l’emarginazione dei dirigenti di formazione cattolica e la netta prevalenza di ministri di provenienza laico-socialista, da Tremonti a Frattini, da Vito a Sacconi, da Prestigiacomo a Brunetta. Uno squilibrio a cui va aggiunto il peso di esponenti di Lega e An, che magari sono credenti ma che sono stati storicamente avversari delle forze del cattolicesimo politico. Il timore di Ferrara è che ci siano «tutte le condizioni per il dispiegarsi dell’anarchia etica».




Beh?

Tutti zitti adesso?

Nessuno pontifica piu'?


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[SM=x789062]







=omegabible=
00venerdì 9 maggio 2008 07:05
RE

Mah!!!! io sono contentissimo. Non è il massimo ma è già buono.
Poi io ho sempre pensato che per stare al passo con l'Europa e al passo col progresso non si può fare sempre il baciamano clericale,magari siccome siamo in politica,farlo, pensando [SM=x1549404] . Penso sia il segreto del successo!!!! [SM=x1421970] [SM=x1421970] [SM=x1421970]


omega [SM=x1414848] [SM=x789054] [SM=x1414848]

(Upuaut)
00giovedì 15 maggio 2008 00:50
E che c'è da pontificare?
Solo perchè Ferrara si lamenta che non ci sono ministri cattolici dovremmo pensare che questo governo non farà (altre) leggi filo-clericali? Dopotutto ne ha già fatte.

PS: a volte mi sembra ancora di parlare con MauriF... Ho detto tutto.
[SM=g27829]
(Upuaut)
00sabato 17 maggio 2008 01:32
L'annuncio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia
"Governo e la maggioranza hanno approvato la legge 40, confermata da un referendum"
Fecondazione, l'altolà di Giovanardi
"Cancelleremo la circolare Turco"

Franco (Pd): "Non è lui titolato a decidere".


Carlo Giovanardi


ROMA - "Governo e la maggioranza hanno approvato la legge 40, confermata da un referendum. Quindi, la volonta' di questa maggioranza e' cambiare la circolare della Turco". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia Carlo Giovanardi non usa mezzi termini. E annuncia il colpo di spugna sulla circolare che regolava la fecondazione assistita e che reintroduceva la diagnosi preimpianto per gli embrioni.

"Una circolare non puo' modificare una norma approvata dal Parlamento- sottolinea Giovanardi, a margine di un incontro del Forum delle Associazioni familiari- e confermata da un referendum e' popolare. Siamo in uno Stato di diritto, e' il Parlamento che decide".

Una presa di posizione che cozza con l'apprezzamento espresso dal ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo al provvedimento della Turco. Ma Giovanardi insiste: "Sono d'accordo con la maggioranza e con il governo di cui faccio parte''. Unaposizione che trova sponda anche nell'Udc, dove Rocco Buttiglione chiede che si cambino "le linee guida della legge 40 e che vada ripristinato lo spirito originario della legge".

Ma l'opposizione non sta a guardare e si stringe in difesa del provvedimento. "Giovanardi non
sa di cosa parla, non è lui titolato a decidere ma il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali" dice Vittoria Franco, ministro ombra per le Pari opportunità del Pd. E se il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella torna a chiedere la sospensione immediata della linee guida ("vedremo poi quale puo' essere la soluzione"), il senatore del Pd Ignazio Marino accusa Giovanardi di "ripropone l'ideologia contro la scienza". Mentre Rocco Berardo, tesoriere dell'associazione Coscioni accusa il sottosegretario di avere "posizioni oltranziste e fondamentaliste".


(15 maggio 2008)

Chi è che ha ancora il coraggio di definirlo un governo "laico"?
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