Corte Europea di Giustizia: NO al crocifisso a Scuola!

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Vito.Pucci
00martedì 3 novembre 2009 16:17


"IL PAPELLO DELLA CORTE EUROPEA DI STRASBURGO: NO AL CROCIFISSO IN AULA!"






Pubblicato da: Repubblica.it il 3 novembre 2009
www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/crocefissi-aule/crocefissi-aule/crocefissi-a...

STRASBURGO - La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione ad una cittadina italiana che nel 2002 aveva chiesto all'istituto frequentato dai figli di togliere il simbolo.

La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni".

E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un' istanza presentata da una cittadina italiana.

Ma il governo italiano annuncia il ricorso contro la decisione di Strasburgo.

In caso di accoglimento, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera.

Altrimenti la sentenza diventerà definitiva tra tre mesi.

Durissime le prime reazioni, soprattutto nel centrodestra tra i cattolici.

A partire dal ministro Gelmini che parla di tradizioni italiane offese.

La Cei attacca: "Decisione parziale e ideologica".

Risarcimento per la donna che ha denunciato.

Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule.

A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia.

Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione, stabilendo inoltre che il governo italiano debba pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali.

La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

La decisione della Corte europea.

I sette giudici della Corte europea hanno sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente "segno religioso" e, dunque, potrebbe condizionarli.

E se questo condizionamento può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni, in particolare se appartengono a "minoranze religiose" o gli atei.

Le reazioni.

In attesa che vengano depositate le motivazioni della sentenza, arriva la prima levata di scudi da parte del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: "La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione".

Poi l'affondo a Strasburgo: "Nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità".

Rincara la dose il ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Sono sconcertato se i crocifissi offendono la sensibilità di qualcuno".

Sulla stessa linea il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli:

"La Corte europea ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori.

In ogni caso i crocifissi resteranno sulle pareti delle nostre scuole".

Duro anche il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia: "Non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica".

Per il leader dell' Udc Rocco Buttiglione si tratta di "una decisione aberrante da respingere con fermezza".

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno si dice "estererrefatto per una sentenza che considero folle".

E' critico il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Mi auguro che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana".

Per il neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani "un' antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno.

Penso che su questioni delicate come questa qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto".

E' cauta la reazione del Vaticano: "Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare", ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.

Bocciatura senza mezzi termini, invece, da parte della Conferenza episcopale italiana, che in una nota parla di "sopravvento di una visione parziale e ideologica" che "ignora o trascura il molteplice significato del crocifisso, considerato non solo simbolo religioso ma anche segno culturale".

Secondo la Cei "non si tiene conto del fatto che nell'esperienza italiana l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come parte del patrimonio storico del popolo italiano, ribadito dal Concordato del 1984".

Esprime soddisfazione il presidente dell'Unione musulmani d'Italia Adel Smith, protagonista, qualche anno fa, di un episodio analogo a quello della donna finlandese:

"Una sentenza così era inevitabile, perché in uno Stato che si definisce laico non si possono opprimere tutte le altre religioni esibendo un simbolo di una determinata confessione".

I precedenti in Italia e Spagna.

L'ultimo round dell'annosa polemica sui crocifissi a scuola si era chiuso a febbraio, con una sentenza della Cassazione.

In quell'occasione la Corte aveva annullato una condanna per interruzione di pubblico ufficio nei confronti del giudice Luigi Tosti, che aveva rifiutato di celebrare udienze in un' aula dove era affisso un crocifisso.

La questione non coinvolge solo il nostro Paese.

Duri scontri tra Stato e vescovi sono avvenuti anche in Spagna nel novembre dello scorso anno, in seguito a una decisione di un giudice di Valladolid di far rimuovere tutti i simboli cattolici da una scuola.




[SM=j1609194]



=omegabible=
00martedì 3 novembre 2009 19:05
RE

Hanno fatto benissimo!!! [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] In uno stato libero deve coesistere l'ateo con il cattolico e altre confessioni.
L'iconoclastia poi fa parte del cristianesimo apostolico primitivo.

omega [SM=x789054]



Il papocchio [SM=j1474747]

Il papello



[SM=x1936756] [SM=x1936756] [SM=x1936756]
Babila il grande
00martedì 3 novembre 2009 19:07
Re:

Ed invece io plaudo alla sentenza della Corte.

Perchè il crocefisso nelle scuole pubblice e non solo, al di là del terribile strumento di morte, rappresenta il potere cattolico pervasivo ed invasivo nella nostra vita.

Non è una semplice icona del ricordo di una terribile ingiustizia patita - sempre se accaduta e comunque non riguarda solo il Cristo, ma anche migliaia di schiavi- Spartaco in primis- uccisi in tal modo -ma un simbolo di appartenenza ad una certa identità religiosa, non cristiana ma cattolica e soprattutto politica.

Simbolo palesemente politico - come la falce ed il martello, la croce uncinata tanto per citarne qualcuno - fu introdotto forzatamente nelle scuole e nei tribunali pubblici nel 1923 dall'ex-anticlericale Mussolini per meri motivi di convenienza.

Io personalmente posseggo un bellissimo crocefisso ligneo del settecento che ben mi guarderei di vendere: è un ricordo che la famiglia di mio padre possiede da anni e che ha scandito nel bene e nel male la vita di molte generazioni.

Ma appunto è un oggetto privato, di appartenenza, che mai sognerei di imporre a chicchessia.

Per cui rimangano i crocefissi nei luoghi di culto o privati e non vengano invece imposti ed in un modo più o meno surrettizio a chi questo simbolo abborre o non interessa.

Babila.

pyccolo
00martedì 3 novembre 2009 20:10
In un paese di liberi cittadini, con parità di diritti, è solo ovvio e logico che non prevalga su tutti la forza ed il potere di un solo indirizzo religioso.
Sarebbe anche ora che i cittadini credenti vengano tutelati dalla discriminazione e dall'emarginazione delle confessioni di appartenenza.

Pyccolo
Vito.Pucci
00mercoledì 4 novembre 2009 11:43

"CROCE-VIA: CHI PAGA REALMENTE IL COSTO DEI CROCIFISSI NEI LUOGHI PUBBLICI?"

La "NOTIZIA", oltre che moltissimi blog più o meno specializzati, impazza su tutti i Giornali in edicola questa mattina: dobbiamo riconoscere, però, che la posizione più lungimirante, equilibrata e -perciò- soddisfacente per tutti è quella che è stata magistralmente riassunta da Babila, con il positivo ausilio di Norberto e Pyccolo.

Condivido pienamente i loro rispettivi pensieri perché garantiscono pienamente la Libertà dei Cattolici (e, in generale, di tutti i Credenti) e di tutti i non Cattolici, ivi inclusi -unitamente a tutti i Credenti non Cattolici- tutti i non Credenti.

Il posto appropriato dei Crocifissi non è nelle Scuole, negli ospedali, nelle Carceri o in altri Uffici Pubblici, bensì nelle Chiese Cattoliche e nelle private abitazioni o uffici del Cattolici.

Pertanto, sbaglia sia il "compagno" Gianfranco FINI sia il "camerata" Pierluigi BERSANI allorquando affermano concordemente che la Sentenza emessa ieri dalla Corte Europea di Strasburgo, anziché difendere i diritti umani fondamentali di tutti (quindi anche dei non Cattolici) è in realtà frutto di un "LAICISMO ILLIBERALE" (titolo ad effetto del Quotidiano Il Secolo di questa mattina.

Concretamente, propongo che, a mezzo di Babila IL GRANDE e dei suoi rappresentanti più illuminati, APOCALISSE LAICA si faccia portavoce della equilibrata posizione di cui ai commenti che precedono perché, diversamente, i contrapposti estremismi Cattolicisti e Axteisti continueranno a nuocere ingiustamente gli interessi di tutti gli onesti Cittadini italiani e stranieri residenti in Italia.




Come perspicacemente illustrato al punto 4 della sagace vignetta qui appena riproposta, il vero "dramma" è rappresentato dal "CHI PAGA REALMENTE IL COSTO DEI CROCIFISSI NEI LUOGHI PUBBLICI?".

Realmente, la questione sollevata dalla Corte di Strasburgo è una "QUESTIONE DI CIVILTA'" di massima importanza, e rappresenta solo la punta di un iceberg di proporzioni spropositate destinato ad esplodere irrimediabilmente nel prossimo futuro!.

Buone considerazioni, e buon proseguimento di giornata ... a tutti!.

Vito Pucci



@nounou@
00mercoledì 4 novembre 2009 19:19
La scuola pubblica è e deve restare un terreno neutrale
considerando i diritti di tutti gli scolari di diverse etnie.

E poi..nei vari articoli leggere la Gelmini che parla di tradizione a me fa un pò ridere, come fosse folklore.

kelly70
00mercoledì 4 novembre 2009 20:51
Re:
@nounou@, 04/11/2009 19.19:

La scuola pubblica è e deve restare un terreno neutrale
considerando i diritti di tutti gli scolari di diverse etnie.

E poi..nei vari articoli leggere la Gelmini che parla di tradizione a me fa un pò ridere, come fosse folklore.




Hai proprio ragione.

Questa è la dimostrazione della confusione che regna nella testa della gente. La religione è diventata tradizioni e poi radici culturali e alla fine sono rimasti solo i simboli perchè di quel crocifisso, in realtà, non gliene frega niente a nessuno, è solo un feticcio.

A giudicare dal comportamento delle persone al cospetto di quel simbolo, che dovrebbe ricordargli una certa etica, direi che davvero dovrebbero farlo sparire, ma dalla vergogna.

Ciao
Kelly
=omegabible=
00mercoledì 4 novembre 2009 21:03
RE


Kelly, ma che dici????? [SM=x789055]

C'era anche nell'ufficio di Marrazzo!!!!! [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]

omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]


=omegabible=
00giovedì 5 novembre 2009 22:22
RE



Don Antonelli:
Il posto della croce è solo la coscienza di chi crede

di don Aldo Antonelli

Non nelle aule del tribunale, là dove spesso vengono condannati gli innocenti ed assolti i delinquenti; né sulle vette dei monti e delle colline, deturpate dalla bulimia vorace di impresari senza scrupoli e amministratori conniventi; e nemmeno nelle aule scolastiche, là dove spesso si ricicla una cultura intrisa di violenza e di soprusi. No!

L’unico luogo in cui degnamente può stare una croce è un non luogo: è la coscienza del credente, là dove nascono e maturano quei comportamenti che fanno del cristiano, questo sì, il vero segno della di Lui presenza.

Lamentiamo e protestiamo contro quello che nei secoli è stato un vero e proprio trasloco abusivo da una testimonianza esistenziale interiore ad una invadenza superficiale esteriore.

Una croce ridotta a simbolo culturale costituisce, per la sensibilità del credente, una profanazione, uno svuotamento; mentre per molti politici ed altrettanti ecclesiastici diventa moneta di scambio per il consolidamento del loro potere.

Simbolo equivoco è diventata questa croce trasformata in spada, che invece di unire divide e che invece di proporsi si impone.

(4 novembre 2009)

Fonte: Micromega.net

omega [SM=x789055]

Vito.Pucci
00venerdì 6 novembre 2009 06:13

"CROCE-VIA ... DI DARIO FO ... E BABILA IL GRANDE"


Postato da: Babila il Grande il 6/11/2009 1.50
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8903284&#idm...

... A me sembra che la difesa - per altro assurda ed ingiustificabile sul piano giuridico - del simbolo appeso nei luoghi pubblici mascheri da parte della Chiesa Cattolica altri interessi economicamenti rilevanti.

La Chiesa cattolica, cioè, si indigna sulla sentenza per spostare eventuali battages mediatici dalle regalie che lo stato italiano - con le nostre tasse - fa affluire al vaticano attraverso l'8 x mille e non solo.

1 Miliardo di euro che vanno a rimpinguare le già ricche finanze papali e depauperare il popolo italiano.

In un momento, poi, di grave crisi economica.


Che siano così furbi i nostri corvacci?


Caro amico Babila, carissimi amici tutti,

Anche se in separata sede, vedo che hai colto positivamente il mio esplicito invito pubblicato qui sopra l' altro ieri mattina.

Concordo perfettamente con la tua analisi economica, politica e finanziaria e, modestamente, considerando l' aria perfida che tira un po' dappertutto, ritengo che l' esagerata reazione della "CASTA OBNUBILATA" dei nostri governanti/corvacci, ritengo di essere facile profeta nel preannunciare un ritorno di fiamma di tutta la contesa, più volte evocata, della "TRUFFA COLOSSALE DELL' OTTO PER MILLE" nel nome ... del Crocifisso!.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6115900&p=1

POST SCRIPTUM: L' esplicito riferimento al "Fatto quotidiano" della truffa colossale appena indicata è stato fatto anche nel magistrale intervento di ieri del nostro comune amico Marco TRAVAGLIO, integralmente pubblicato qui:

"MA IO DIFENDO QUELLA CROCE" di Marco Travaglio
antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&...

Chi vivrà, vedrà! Buona giornata a tutti!

Vito Pucci





Jon Konneri
00venerdì 6 novembre 2009 11:30
tratto da Il Giornale.it
di Andrea Tornielli


Caro Direttore,
la sentenza della Corte di Strasburgo mi ha finalmente aperto gli occhi. L’Italia deve svegliarsi dal suo medioevale torpore e imparare dalle avanguardie europee. Diciamola tutta: è l’ora di finirla con quest’Italietta cattolica, con questo Paese di campanili, con il frusciar di tonache pretesche e d’ingerenze cardinalizie a ogni piè sospinto.

Finalmente c’è un giudice a Berlino che riconosce l’inaudita violenza alla quale sono stati sottoposti fin dalla fondazione dello Stato unitario generazioni di studenti, costretti a incrociare con lo sguardo svogliato, quei due pezzi di legno inchiodati al muro. È ora di liberarsi da questi fardelli del passato, la cristianità è tramontata, la Repubblica è laica, i cristiani tengano i crocifissi in casa o in chiesa, non pretendano di imporli a scuola e negli uffici in pubblici né tantomeno nelle aule di giustizia dove vengono giudicati i poveri cristi.

La battaglia per la libertà dal giogo della religione è però appena cominciata. Questo è soltanto un primo, timido ma necessario passo. Te ne suggerisco qualche altro. Non basterà abolire, come tu stesso hai ricordato, il simbolo della Croce Rossa su fondo bianco, ormai tradizionale emblema delle istituzioni ospedaliere. Bisognerà porre la questione ormai irrinunciabile, del computo del tempo. Ti pare corretto che io, laico, sia costretto per un’assurda convenzione d’antan a calcolare gli anni dalla data nascita di un ebreo marginale e irrilevante, venuto al mondo in un villaggio agli estremi confini dell’Impero romano? Ti pare giusto che io debba riferirmi a quella nascita ogni qual volta spedisco un’email, scrivo una lettera, pianifico una vacanza o leggo un giornale? Sopruso insopportabile: son costretto a riferirmi a Gesù ogni santo giorno e più volte al giorno. L’Europa dovrebbe studiare un calendario veramente laico e condiviso, che faccia piazza pulita di queste convenzioni religiose di parte. Si potrebbe ricominciare a contare gli anni dalla fondazione di Roma (ma i laziali saranno d’accordo?) o meglio inventare una data di partenza ex novo.

E poi, vogliamo parlare della domenica? Si continua a chiamarla così, vale a dire dies Domini, giorno del Signore, e sono costretti a festeggiarla tutti, anche i non credenti, quando è risaputo che in questo giorno si ricorda la resurrezione del suddetto ebreo marginale nato in Giudea un paio di millenni fa. Perché favorire quei cattolici (sempre meno), che usano di quel giorno per le loro pratiche religiose di precetto? Noi laici dovremmo ribellarci, e chiedere all’Europa di istituire il fine settimana il martedì (non il mercoledì, sennò favoriamo quelli che vanno all’udienza del Papa), equidistante sia dalla domenica cristiana sia dal venerdì islamico e dal sabato ebraico. Non parliamo poi di feste quali il Natale o la Pasqua, così smaccatamente cristiane. Basta con l’ipocrisia di trasformarle in feste dei buoni sentimenti o della primavera: si aboliscano. E i cristiani che vogliono andare a messa si prendano un giorno di ferie.

Ancora. Vogliamo finirla con le scuole pubbliche e le vie intitolate ai santi? Perché mai una scuola statale dovrebbe chiamarsi «Francesco d’Assisi»? La famiglia benestante potrebbe risentirsi, non ritenendo quello di San Francesco un modello in linea con la new economy, come pure potrebbe non essere d’accordo la famiglia del cacciatore, che agli uccellini e ai lupi preferisce sparare piuttosto che parlare. E i troppi affreschi esposti in luogo pubblico, così irritanti per il loro contenuto ostentatamente religioso? E i campanili che svettano fastidiosamente, impossibili da non notarsi, anche quando si percorre l’autostrada? Non si potrebbero oscurare con appositi pannelli? Chi pensa ai miei diritti di laico quando passeggiando per i sentieri di montagna m’imbatto in quelle edicole con l’effigie della Madonna (la madre dell’ebreo marginale di cui sopra)? E perché in cima alle montagne ci si deve andare per forza a piantare una croce?

Infine, bisognerà pur affrontare anche il problema di certi simboli matematici. Il segno del «più», lo sanno tutti, è una croce bell’e buona. Anche il segno del «per» lo è, infatti quella è la forma della croce di Sant’Andrea. Troviamo un’alternativa, per non offendere i laici che impegnati in un calcolo algebrico, potrebbero perdere la loro concentrazione soffermandosi su quel segno. Un segno che li potrebbe distrarre, ricordando le crociate, le battaglie contro gli arabi musulmani ai quali dobbiamo, tra l’altro, proprio i numeri che utilizziamo ogni giorno. Forse in nome della laicità, e per non sembrare di prendercela solo con i cristiani, sarebbe meglio abolire pure i sincretisici numeri indo-arabici e tornare ai vecchi numeri romani. Mi fermo qui, perché ho già scritto troppo, per l’esattezza LXXIX righe.

Etichette: croce, crocifisso
pcerini
00venerdì 6 novembre 2009 11:41
Finalmente c’è un giudice a Berlino che riconosce l’inaudita violenza alla quale sono stati sottoposti fin dalla fondazione dello Stato unitario generazioni di studenti, costretti a incrociare con lo sguardo svogliato, quei due pezzi di legno inchiodati al muro. È ora di liberarsi da questi fardelli del passato, la cristianità è tramontata, la Repubblica è laica, i cristiani tengano i crocifissi in casa o in chiesa, non pretendano di imporli a scuola e negli uffici in pubblici né tantomeno nelle aule di giustizia dove vengono giudicati i poveri cristi.

Il vaticanista e fazioso Tornielli dimentica una cosa assai elementare:

L'Europa,e percio' l'Italia stessa, e' fatta anche di atei,agnostici,musulmani,ebrei,induisti,geovisti,scientologisti,satanisti,etc,etc,etc,

Ci venga a spiegare il Tornelli come si possa pretendere di parlare di Europa cristiana,Italia cattolica,etc,etc,etc,,,,,

Semmai,si puo' palrare di paesi a maggioranza cattolica,facendo intendere che esistano anche delle "minoranze" da tutelare in ambito sociale con il precipuo compito di garantire il rispetto dei diritt (ragion per cui,ne verrebbero escluse minoranze che propongono solo forti violazioni,come per esempio i gruppi estremisti o integralisti).

E' questo il criterio che e' alla base della decisione della Corte Europea,c'e' cioe' una necessita' diventata oggi impellente,di gestire tutte queste radicali differenze con delle decisioni che possano evitare in futuro delle forti contrapposizioni,ragion per cui,la laicita' deve prevalere su ogni altra ragione.

Se Tornielli e Vatican SPA (e i cattointegralisti Gelmini e company) non vogliono riconoscere il primato del principio della laicita',che allora facciano i bagagli e si trasferiscano nel deserto del Sahara (con Polymetis compreso).


La religione (e dunque "le religioni") non puo' pretendere di avere nessun primato nell'ambito del tessuto sociale,ormai e' la laicita' che e' alla base del tessuto sociale,non il simbolo religioso,percio',il simbolo religioso non puo' essere rappresentativo di alcun primato del genere,e rappresenta una discriminazione in un tessuto in cui si trovano a convivere anche dei "non cattolici".

Babila il grande
00venerdì 6 novembre 2009 11:46
Re:

Caro Jon Jon,

rispetto il tuo sentirti "cattolico" e la veemenza con cui lo difendi.
Ti prego, però, cerca di riportare almeno qualche tua idea e non solo articoli estrapolati qua e là dai vari giornali.
Questo del Tornielli, ad esempio, è un coacervo di inesattezze.

La croce, tanto per capirci, è stata introdotta nei luoghi pubblici non al tempo dell'unità d'Italia - sarebbe stato assurdo per un governo fortemente anticlericale! - ma solo nel 1923 da Mussolini.

Per il resto, facile sarcasmo sul simbolo matematico + o sull'intitolazione di vie, ospedali o scuole a santi, sorvolando su quanto invece ci costa il mantenimento della tua chiesa.

Babila.

Jon Konneri
00venerdì 6 novembre 2009 11:57
Re: Re:
Babila il grande, 06/11/2009 11.46:


Caro Jon Jon,

rispetto il tuo sentirti "cattolico" e la veemenza con cui lo difendi.
Ti prego, però, cerca di riportare almeno qualche tua idea e non solo articoli estrapolati qua e là dai vari giornali.
Questo del Tornielli, ad esempio, è un coacervo di inesattezze.

La croce, tanto per capirci, è stata introdotta nei luoghi pubblici non al tempo dell'unità d'Italia - sarebbe stato assurdo per un governo fortemente anticlericale! - ma solo nel 1923 da Mussolini.

Per il resto, facile sarcasmo sul simbolo matematico + o sull'intitolazione di vie, ospedali o scuole a santi, sorvolando su quanto invece ci costa il mantenimento della tua chiesa.

Babila.





Il mantenimento della mia chiesa è solo una piccola parte , rispetto a tutto il volontariato che fa la mia chiesa. [SM=x789063] [SM=x789057]
Babila il grande
00venerdì 6 novembre 2009 14:48
Re: Re: Re:
Jon Konneri, 06/11/2009 11.57:




Il mantenimento della mia chiesa è solo una piccola parte , rispetto a tutto il volontariato che fa la mia chiesa. [SM=x789063] [SM=x789057]




----------------------------------------------------------------------

Caro Jon Jon,

non credo proprio che il cosidetto "volontariato" della tua chiesa copra l'esborso di ben 1 miliardo di euro (2 mila miliardi delle vecchie lire).

Salvo che tu intenda per volontariato il mantenimento di grassi, grossi, imbolsiti e ben pasciuti preti, vescovi e cardinali.
Nel qual caso concordo con te.
Babila.


)lullaby(
00venerdì 6 novembre 2009 20:34
finalmente una decisione saggia e giusta....il crocifisso non è parte della cultura di un paese ma è esclusivamente un simbolo religioso e la religione è un affare personale che non dev'essere ostentato...non capisco poi come fanno certi cattolici e appartenenti al clero a definire la croce un simbolo di amore e di fratellanza...è un simbolo di morte dolore e disperazione
=omegabible=
00martedì 10 novembre 2009 09:36
RE La soluzione....

Fatta la legge, creato l'inganno.

[SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]


Claudio Cava
00martedì 10 novembre 2009 09:50
Re: Re:
Babila il grande, 06.11.2009 11:46:


Questo del Tornielli, ad esempio, è un coacervo di inesattezze.




Ennesimo sfoggio del solito eterno vittimismo ipocrita cattolico.

A girar frittate non li batte nessuno. [SM=x789055]

Ciao
Claudio

(Gladio)
00martedì 10 novembre 2009 12:00
A mè il crocifisso in classe non provoca alcun prurito....che lo tengano o lo moltiplichino per mè nessuna differenza.

Non lo sento mio e quindi è come se non ci fosse.

Saluti [SM=g1667678]
Claudio Cava
00martedì 10 novembre 2009 14:17
Re:
(Gladio), 10.11.2009 12:00:

A mè il crocifisso in classe non provoca alcun prurito....che lo tengano o lo moltiplichino per mè nessuna differenza.

Non lo sento mio e quindi è come se non ci fosse.

Saluti [SM=g1667678]



Uh, io sto messo ancora peggio. [SM=g27828]

Ne ho sempre avuti in casa e mi piacciono pure. [SM=x789048]
Lo vedo come oggetto decorativo, di arredamento.

E stop.


Se poi si va a pensare a quello che rappresenta il discorso cambia, ovviamente.

E tutti sembrano ignorare che e' un simbolo imposto con sangue e violenza prima e per legge poi.

Quindi che venga vietato per legge non mi scandalizza affatto, nonostante la mia avversita' di pelle a tutte le imposizioni.

Chi di spirito teocratico ferisce... [SM=x789055] [SM=x789049]


Ciao
Claudio
kelly70
00martedì 10 novembre 2009 14:32
Re: Re:
Claudio Cava, 10/11/2009 14.17:



Uh, io sto messo ancora peggio. [SM=g27828]

Ne ho sempre avuti in casa e mi piacciono pure. [SM=x789048]
Lo vedo come oggetto decorativo, di arredamento.

E stop.


Se poi si va a pensare a quello che rappresenta il discorso cambia, ovviamente.

E tutti sembrano ignorare che e' un simbolo imposto con sangue e violenza prima e per legge poi.

Quindi che venga vietato per legge non mi scandalizza affatto, nonostante la mia avversita' di pelle a tutte le imposizioni.

Chi di spirito teocratico ferisce... [SM=x789055] [SM=x789049]


Ciao
Claudio




Chi di spirito teocratico ferisce...?

[SM=x789078]


Kelly [SM=x789054]
Claudio Cava
00martedì 10 novembre 2009 14:36
Re: Re: Re:
kelly70, 10.11.2009 14:32:




Chi di spirito teocratico ferisce...?




Di rosicamento perisce. [SM=x789054]


[SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]



Ciao [SM=x789061]
Claudio

Sammy3
00martedì 10 novembre 2009 14:52
Re:
(Gladio), 10/11/2009 12.00:

A mè il crocifisso in classe non provoca alcun prurito....che lo tengano o lo moltiplichino per mè nessuna differenza.

Non lo sento mio e quindi è come se non ci fosse.

Saluti [SM=g1667678]



Sono d'accordo ma allora bisognerebbe dare la possibilità anche agli altri di "appendere" ciò che vogliono... Buddha, la Mecca, Satana... ops... certo però che zuppa... forse molto meglio come ha detto Nounou: terra neutrale e deve restare neutrale.
Per questo abolirei l'ora di religione come è ora.
Meglio una bella parete bianca dove i bimbi possano esprimersi con i loro disegni e non con simboli preconfezionati.
[SM=x789063]


Claudio Cava
00martedì 10 novembre 2009 15:00
Re: Re:
Sammy3, 10.11.2009 14:52:



Sono d'accordo ma allora bisognerebbe dare la possibilità anche agli altri di "appendere" ciò che vogliono... Buddha, la Mecca, Satana... ops... certo però che zuppa...




Appunto, sarebbe giusto e democratico, ma all' atto pratico la vedo nera.

Ogni locale pubblico sembrerebbe una showroom, un' esposizione.

La scuola dovrebbe occuparsi di insegnare la razionalita' concentrandosi sui punti che uniscono le varie culture, non sottolineare cio' che le divide, con le nefaste conseguenze che ben conosciamo.

A quello pensino le varie religioni, e' compito loro, da sempre. [SM=x789055]


Ciao
Claudio

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