Cosa insegneremo ai Bambini?

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kelly70
00giovedì 6 dicembre 2007 21:51


La scuola italiana si è ormai scissa in due realtà contrapposte. Da un lato, raccoglie bocciature da tutti gli enti di valutazione internazionali. Fatto anche più grave, le bocciature si fanno via via più pesanti mano a mano che dalle medie si passa alle superiori e poi all’università. Il risultato netto è che i nostri figli sapranno le tabelline a memoria ma non saranno mai in grado di trovarsi un lavoro decente. Dall’altro lato, gli organismi di valutazione internazionale riconoscono all’Italia ben sei centri di eccellenza, chiaramente in grado di servire solo una esigua minoranza degli studenti.

In buona sostanza, chi è in grado di pagare si limita a mandare i propri figli nelle scuole “giuste”, siano esse in Italia o all’estero, e gli altri si rassegnagno a restare i perdenti che sono. C’est le Capitalism…

Di fronte a questa situazione, quasi ogni anno, la nostra nazione è chiamata a decidere cosa deve essere insegnato ai nostri figli e come. Forse vale la pena fare qualche riflessione su questo tema.



Insegnamento della Religione Cattolica

Grazie ad un trattato, firmato a nostro nome da Benito Mussolini prima (!) e da Bettino Craxi dopo (!!), noi tutti, Atei e Credenti, siamo tenuti, per legge, a rendere possibile ed a finanziare economicamente l’Insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole dell’obbligo (!!!).

Vi prego di notare che si tratta dell’insegnamento della sola religione cattolica, non “della religione” in senso lato o di un’altra cosa. Si tratta quindi della più spudorata ed arbitraria azione di indottrinamento religioso che nessun paese occidentale abbia mai messo in atto ai danni di giovani innocenti. Cose simili non si verificano da nessun’altra parte, tranne che in alcuni paesi islamici (ma non in tutti).

Fatto ancora più grave, questa vergognosa azione di indottrinamento viene pagata dallo stato italiano con le nostre tasse (circa un miliardo di euro l’anno) ma viene gestita dalla Chiesa Cattolica. La nomina dei docenti dipende infatti da un apposito “nulla osta” rilasciato dal vescovo o dalla competente autorità ecclesiastica locale. Nel caso che venisse a mancare questo nulla osta, un docente di ruolo di religione non può essere licenziato. Viene mantenuto dallo stato italiano a non fare nulla!

Prima di ogni altra cosa, l’Insegnamento della Religione Cattolica è una violenza “culturale” e psicologica nei confronti dei minori. Subito dopo, è un lusso che un paese povero come il nostro non può più permettersi da almeno 30 anni.

Il giorno che qualche governo si deciderà a rivedere (od abolire) il concordato ed a abolire questo abominio, sarà sempre troppo tardi.



Storia delle Religioni

Una religione può avere alle spalle una storia assolutamente cristallina ma essere ugualmente pericolosa sul piano sociale e filosofico. Cosa pensare, ad esempio, di molte nuove sette che sono ancora troppo giovani per avere commesso i loro (forse inevitabili) misfatti ma che predicano comunque una sottile forma di razzismo o di elitarismo? Una religione può avere una storia interessante ma essere ormai irrilevante, per molte ragioni. Cosa pensare, ad esempio, dell’antico culto della Dea della Fertilità africana?



Insegnare la Storia delle Religioni, invece delle Religioni in quanto tali, fornisce certamente una prospettiva più equilibrata e più ampia ma non risolve il problema di fondo: valutare e capire il senso della Religione, in senso lato, e delle singole Religioni.



Analisi Comparativa delle Religioni

Questo problema può essere risolto attraverso l’insegnamento comparativo delle Religioni. “In fatto di masturbazione la Chiesa Cattolica sostiene questo mentre il Buddismo tantrico sostiene quest’altro.”

Efficace, certo. Ma è anche utile?

Servirebbe a qualcosa far perdere una o più ore di lezione ai nostri giovani per indagare su quesi temi? Ad un essere umano ancora “neutro” e “vergine” dovrebbe davvero interessare qualcosa di ciò che pensa questa o quella religione di questo o quel tema?

Non sarebbe invece più utile fornire ai giovani le conoscenze oggettive necesarie a formarsi una loro opinione personale sui fatti? “La masturbazione non fa diventare ciechi, non consuma l’attrezzo e non è un reato. Punto e basta.”

Io voto per questa seconda soluzione.



Spiritualità

Ogni tanto, si sente proporre l’insegnamento della “spiritualità”.

Sono a favore, a patto che qualcuno riesca a darmi una definizione comprensibile ed utilizzabile di questo termine ed a mettere nero su bianco un piano di studi che abbia una sua personalità ed un minimo di significato.



(Storia della) Filosofia

Altri sostengono che si debba insegnare la Storia della Filosofia o la “Tecnica” della Filosofia (il “come” filosofare).

La Filosofia, quella vera, è una disciplina complessa, non meno della Medicina o dell’Ingegneria dei Materiali. Si è evoluta nel corso di millenni fino a raggiungere un livello di complessità difficile da gestire persino per gli addetti ai lavori. Tentare di insegnarla alle superiori, come avviene oggi, è quasi sempre una perdita di tempo.

Il problema di fondo è che per “filosofare” bisogna avere una conoscenza adeguata della Vita e del nostro Universo, sia da un punto di vista tecnico (Cultura) che umano (Sensibilità). Questo vuol dire che è necessaria tutta la maturità di una persona già adulta, magari adeguatamente preparata su altri temi e personalmente interessata a questo tipo di analisi. Persino l’insegnamento della sola Storia della Filosofia resta uno sterile esercizio nozionistico in assenza di queste condizioni.

Nonostante questo, si tenta di insegnarla nella speranza che “apra la mente” dei nostri giovani. Nobile intento.

Per ottenere questo risultato sarebbe però molto più semplice e molto più efficace insegnare i primi rudimenti di quelle discipline che la Filosofia ha prodotto nel corso dei millenni.

La geometria e la matematica, prima di evolvere a ciò che sono ora, erano uno dei campi di applicazione della Filosofia. Lo stesso vale per la Geografia, l’Astronomia e le Scienze Naturali in genere. La Filosofia, infatti, è quella disciplina che cerca di ampliare il campo dell’indagine razionale e di fondare nuove discipline specialistiche che poi avranno una loro evoluzione indipendente. In altri termini, la Filosofia sta alla Cultura umana come il reparto di Ricerca e Sviluppo di un’azienda sta al suo reparto di Produzione.

Meglio allora insegnare Scienze Naturali, Biologia, Geografia, Astronomia, Teoria del Linguaggio ed altre discipline “mature” e ormai ben formalizzate. Dalla loro conoscenza, inevitabilmente, nascono vecchie e nuove riflessioni di tipo filosofico. Come è sempre avvenuto, anche per i filosofi professionisti, dall’osservazione e dalla conoscenza del mondo nasce la riflessione filosofica (la “speculazione”). Questo è il cammino “naturale” e produttivo: dalla scienza (“conoscenza”) alla filosofia. Non l’inverso.

L’esplorazione è una attività molto formativa ed affascinante ma per poter essere vissuta ha bisogno di qualcosa da esplorare. L’esplorazione dello spazio delle idee (la “filosofia”) ha bisogno di un territorio di idee e di informazioni per avere luogo.

Con questo non voglio dire che non si debba almeno tentare di insegnare i rudimenti della Filosofia ai nostri giovani. Intendo dire che non si può fare Filosofia o Storia della Filosofia senza insegnare seriamente tutto il resto.



Laboratorio di Fisica e di Chimica

La Scienza è l’insieme di tre cose: un insieme di modelli della realtà, le dimostrazioni di coerenza interna di questi modelli e la dimostrazione della loro aderenza alla realtà attraverso degli opportuni esperimenti.

Le nostre scuole sono molto ben attrezzate per insegnare i modelli (il modello del sistema solare, il modello dell’atomo, etc.) e le dimostrazioni (logica e matematica). Sono molto meno attrezzate per occuparsi della aderenza della scienza alla realtà. Il risultato netto è che intere generazioni di studenti e di ex-studenti mostrano un livello di comprensione della scienza praticamente nullo.

La scienza è scienza sperimentale. Non esiste e non ha senso senza esperimenti.

Quel miliardo di euro l’anno che usiamo per rendere i nostri figli sempre più schiavi di una casta sacerdotale, sempre più medievale e sempre meno al di sopra di ogni sospetto, potrebbe essere usato per questo. Quanti laboratori, quanto materiale sperimentale e quanti professori si possono pagare con un miliardo di euro l’anno?

Quante idiozie in meno, riguardo alla Scienza ed al Mondo, sentiremmo dire dai nostri simili se avessero visto un laboratorio di Fisica od uno di Chimica, almeno una volta in vita loro, invece di avere assistito ad infinite Messe?



Psicologia della Persuasione

Tra noi e le nostre opinioni ci sono di mezzo le informazioni di cui disponiamo (la nostra “cultura” in senso lato) e le emozioni che le altre persone sanno creare in noi. Questo secondo elemento è il territorio della Psicologia della Persuasione. Se non sapete di cosa sto parlando siete in guai seri (non con me: siete in guai seri col mondo e con la vita). Fatevi una cultura leggendo questo libro:

“Le Armi della Persuasione”

Come e perché si finisce per dire sempre di sì.

Di Robert B. Cialdini

Giunti - Saggi, 1999.

Pagg. 228,

ISBN 88-09-20567-7


O leggetevi queste pagine di Wikipedia:

en.wikipedia.org/wiki/Robert_Cialdini

en.wikipedia.org/wiki/Persuasion



Conoscere le principali tecniche di Psicologia della Persuasione è importante sia per non essere manipolati dagli altri che per riuscire a trattare gli altri in modo efficace.

Lo si dovrebbe insegnare già alle medie. Sarebbe anche un buon antidoto alle tecniche di persuasione utilizzate dalle religioni.



Sesso, Amore, Amicizia

Ogni tanto qualcuno suggerisce di insegnare “etica” o “educazione civica” nelle scuole. L’Etica e l’educazione civica sono una conseguenza delle nostre relazioni sociali. Non esistono senza di esse.

La nostra Etica viene costruita nel corso degli anni dalle nostre interazioni con le altre persone, siano esse amanti, parenti, amici, coniugi, figli, colleghi di lavoro, clienti o pazienti. Normalmente, sono le altre persone a comunicarci i loro bisogni ed a chiederci di tenerli presenti. Putroppo, però, imparare per esperienza diretta, in questo settore, comporta molti, dolorosi errori.

Non è impossibile insegnare i princìpi fondamentali delle relazioni umane ai giovani. Esiste un’intera branca della psicologia (la psicologia sociale) che si occupa di questo e le cognizioni necessarie sono già ben formalizzate e ben consolidate. Se volete “assaggiare” questa disciplina (o qualcosa che le assomiglia ma è più digeribile), potete leggere questo libro:



“A che gioco giochiamo”

Eric Berne,

Ed. Tascabili Bompiani Rcs,

Milano 2000.

ISBN: 8845246299




O potete leggervi questa pagina di Wikipedia:

it.wikipedia.org/wiki/Analisi_transazionale



Bisognerebbe insegnare ai nostri giovani qualcosa delle relazioni sociali, delle emozioni ad esse collegate e dei comportamenti tipici che ne derivano, giusti o sbagliati che siano. Presentarsi sulla scena della Vita con un minimo di formazione teorica permetterebbe loro di evitare alcuni errori marchiani e, comunque, di “razionalizzare” e “riassorbire” meglio gli errori inevitabili.

In conclusione, c’è ancora molto da insegnare ai nostri figli, anche senza portare a scuola la Bibbia, il Corano od i Veda.



Una questione di Credibilità

Il vero problema delle nostre scuole, tuttavia, non è cosa si insegni al loro interno ma come lo si insegna. La nostra società è evoluta nella direzione di una sempre maggiore “americanizzazione”. La tensione verso i consumi, la competizione sempre più accesa tra individui, l’arroganza tipica di una popolazione tutto sommato benestante, hanno relegato la Cultura e la Scuola al ruolo di semplice rottura di palle.

Giustamente (si: proprio giustamente) nessuno dei nostri figli è disposto ad essere discriminato rispetto agli altri perchè è ignorante o perchè copia. Persone più disoneste e più ignoranti di lui “vanno avanti” o “vivono alla grande” nella sua stessa società, in televisione e nella vita reale. Il genitore “trabascano” del suo compagno lo passa a prendere da scuola su un fuoristrada da 100.000 euro mentre noi, seri professionisti, dobbiamo dargli i soldi del bus. Anche senza arrivare a questi eccessi, resta comunque difficile dimostrare che il suo compagno meno volenteroso sia costretto a pagare per la sua pigrizia.

Noi, come genitori, che ci rendiamo conto ancora meglio di loro della situazione, siamo ancora meno disposti a vedere i nostri figli discriminati, anche se sono ignoranti e se copiano. Gente peggiore di loro e di noi ci comanda e vive “alla grande” sopra la nostra testa. Gente peggiore di loro e di noi vive al nostro fianco e non sta peggio di noi. Perchè allora punire i nostri figli più di quanto la vita già non faccia?

Gli insegnanti, che sono quasi sempre anche genitori, non possono che inchinarsi al volere degli altri genitori e della società. Perche discriminare il poveraccio che “non ci arriva” o che ha una famiglia disgraziata? Perchè punirlo più di quanto non lo farà la vita?

Ed allora, ecco che abbiamo i figli che scrivono “nn vgl stdr + xche m rmp l 00”. Abbiamo figli (maggiorenni) che devono consultare Wikipedia per scoprire dov’è la Croazia e che non distinguono una rana da una salamandra.

Colpa loro? Colpa nostra? Colpa degli insegnanti?

No, colpa dei “furbi” che sono riusciti a scivolare tra le maglie della rete e che, con il loro successo, hanno dimostrato l’inutilità del nostro “perbenismo”.

Che fare? Stringere le redini? Imporre un maggiore controllo? Lottare per una nuova alleanza tra insegnanti e genitori?

No, occorre invece insegnare ai nostri figli, ai nostri insegnanti ed a noi stessi che le regole sono necessarie ma non bastano. E’ necessario fare uso anche della cosidetta “riprovazione sociale”. In qualunque società c’è sempre una perniciosa minoranza di “furbi” che riesce a scivolare tra le maglie della rete ed a conquistare posizioni di potere a spese delle persone corrette. Queste persone vanno combattute, con lo stesso grado di furbizia che loro stessi utilizzano per combattere noi. La vita sociale, oltre che un insieme di regole, è anche una continua competizione (“battaglia”) e come tale va combattuta.

“Loro”, i “furbi”, raramente violano la legge in modo marchiano. Quasi sempre si limitano a sfruttare i limiti e le lacune di un sistema legislativo ipergarantista come il nostro. Vivono “sulla linea di confine”. Questo basta a dar loro il vantaggio necessario. Bisogna imparare a fare altrettanto: “camminare sulla linea di confine” ed impedire loro di dimostrare, con il loro successo nella vita, l’inutilità dei nostri princìpi. I furbi vanno emarginati e penalizzati sfruttando tutti i mezzi disponibili, anche quelli al limite della legge, senza farsi inutili sensi di colpa.

Se si vuole che i nostri figli credano nei nostri princìpi, bisogna almeno dimostrare loro che questi princìpi non sono in conflitto con il loro legittimo desiderio di avere successo nella vita. Bisogna dimostrare loro che le nostre regole sono state studiate anche a loro vantaggio e che devono essere rispettate perchè sono la soluzione migliore (“più giusta”) ad un problema che li coinvolge direttamente.

Se si vuole una società “etica”, si deve lottare in prima persona per averla. Ci si deve fare un punto d’onore di impedire a chi “fa il furbo” di emergere. Ogni furbo che emerge è un chiodo sulla bara della nostra credibilità e, di conseguenza dei nostri valori.



Alessandro Bottoni
www.uaar.it/news/
Rainboy
00venerdì 7 dicembre 2007 00:27
Non posso che approvare in pieno l'articolo.
E dovrei ascrivermi alla categoria dei figli più che non a quella dei genitori, per il momento...
MauriF
00venerdì 7 dicembre 2007 07:34
Per i valori impliciti nella religione cristiana non approvo assolutamente l'articolo.

Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà. (Proverbi 22:15)
=omegabible=
00venerdì 7 dicembre 2007 08:21
Re:
MauriF, 07/12/2007 7.34:

Per i valori impliciti nella religione cristiana non approvo assolutamente l'articolo.

Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà. (Proverbi 22:15)



Certo ,ai fanciulli va insegnato di non opporre ....troppa resistenza...agli insegnamenti dei preti,,,,
Proprio te parli????? Ma fammi il favore!!!!!
[SM=x1426600] [SM=x1426600] [SM=x1426600] [SM=p1420241]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]


MauriF
00venerdì 7 dicembre 2007 13:32
Si parla di madri e di padri...

Capisco che la maggior parte dei pedofili, secondo le statistiche, sono quelli che stanno fra le mura domestiche...
Però non si stava parlando di quel certo modo di "inculcare", ma di quello che ogni madre ed ogni padre oggi spesso non riesce e non vuole più fare:

Insegnare ai propri bambini quanto il Signore ha riassunto nei dieci comandamenti...e Gesù in due.


Deuteronomio 6:4 Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo.
Deuteronomio 6:5 Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze.
Deuteronomio 6:6 Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore;
Deuteronomio 6:7 li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.
Deuteronomio 6:8 Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi
Deuteronomio 6:9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.




Matteo 22:37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Matteo 22:38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
Matteo 22:39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Matteo 22:40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
=omegabible=
00venerdì 7 dicembre 2007 14:22
re x Maurif

Avete cambiato anche i 10 comandamenti perchè il Magistero ha ritenuto più opportuno così perchè doveva avallare i suoi scopi immondi.
Lasciateli stare orchi!!!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Eureka4
00venerdì 7 dicembre 2007 14:32
Ci vuole la faccia di bronzo di un cattolico per pronunciare certe ipocrisie:

"Insegnare ai propri bambini quanto il Signore ha riassunto nei dieci comandamenti...e Gesù in due."

Come fa un cattolico a insegnare i Dieci Comandamenti se li viola spudoratamente, avendo prima mistificato i primi 2, abusato del terzo, sostituito il quarto con un giorno pagano; il nono l'ha ricavato sdoppiando il decimo.

Bisognerebbe tappar la bocca a questi falsari, invece cercano di farlo loro e tempo addietro lo hanno fatto in modo molto pesante.
MauriF
00venerdì 7 dicembre 2007 20:31
'gnuranc! [SM=g27828]

it.wikipedia.org/wiki/Dieci_comandamenti

...e poi mi si viene a dire che sono io che devo informarmi e che devo studiare.. [SM=x789052]




MauriF
00venerdì 7 dicembre 2007 20:35
Ah, dimenticavo...Eureka potresti citarmi i 613 precetti a memoria? [SM=g27837]

Visto che tu, paladino della Legge come unico strumento di salvezza, dovresti esserne il profeta primo e primo seguace.... [SM=g27829]

E magari preghi anche così...

O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.


[SM=g27829]


Ti ricordo questa parabola (versione non POTATA):



Marco 10:17 Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
Marco 10:18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.
Marco 10:19 Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».

Marco 10:20 Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
Marco 10:21 Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».
Marco 10:22 Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.


=omegabible=
00sabato 8 dicembre 2007 08:17
re x Maurif
[SM=g1443806] Meno male che ci sei te a spiegarci le Scritture.!!!!
Pensa,se tu fossi vissuto ai tempi di Gesù ore non saresti qui [SM=g8186] a difendere la tua ecclesia [SM=g8143] dalla incombente valanga di marmellata di .....che ogni giorno produce!!!! [SM=x1426849] [SM=x1426849] [SM=x1426849] Che sfigato che sei!!!! [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789050]


omega [SM=x1414713] con i suoi nuovi 23 cardinali [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789055]
Eureka4
00sabato 8 dicembre 2007 16:36
Ora, utenti, avete la misura di chi abusivamente si definisce rappresentante di Dio sulla terra. Tanto rappresentante da rinnegare i Dieci Comandamenti.

E per dimostrare che li rinnega ha costituito la più grande idolatria che c'è nel mondo. Il mondo pagano costituiva una piccola religione, quella attuale è la più grande e vergognosa che la storia dell'umanità ha conosciuto.

Qualcuno che abbia lo stomaco più forte del mio dica qualcosa di più.

Ho appena finito di dimostrare, da altra parte, che quest'essere è un bugiardo dedito alla falsità congenita.
Ho quasi vergogna di ammettere che esistamo organizzazioni ed esseri che praticano la menzogna per ingannare innocenti ignari.

Eureka
=omegabible=
00sabato 8 dicembre 2007 18:43
RE

Tengo troppo alla sopravvivenza di questo forum di libertà perchè possa dire tutto quello che sento verso questa mostruosità UMANA. [SM=x1414702]

omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
MauriF
00sabato 8 dicembre 2007 19:24
LOL...state esprimendo la rosicata immane che satana si fa ogni istante quando pensa a colei che non è mai riuscito ad avere nemmeno per un istante?

[SM=g9343] [SM=g9343] [SM=g9343]


In unione a quanto già detto in altri 3d:



Il primo pregio de' figli è di nascere da padri nobili(Prov. XVII, 6)

Cantico 2:2 Come un giglio fra i cardi,
così la mia amata tra le fanciulle.


Ebrei 7:26 Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli;


Sapienza 1:4 La sapienza non entra in un'anima che opera il male
né abita in un corpo schiavo del peccato.
(Chi è la SAPIENZA DI DIO? 1 Cor 1:24 per la risposta...).

Cantico 4:7 Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia.

Cantico 4:12 Giardino chiuso tu sei,
sorella mia, sposa,
giardino chiuso, fontana sigillata.

Proverbi 31:29 «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti,
ma tu le hai superate tutte!».

Cantico 6:9 Ma unica è la mia colomba la mia perfetta,
ella è l'unica di sua madre,
la preferita della sua genitrice.
L'hanno vista le giovani e l'hanno detta beata,
le regine e le altre spose ne hanno intessuto le lodi.


............
=omegabible=
00sabato 8 dicembre 2007 19:38
Re:
MauriF, 08/12/2007 19.24:

LOL...state esprimendo la rosicata immane che satana si fa ogni istante quando pensa a colei che non è mai riuscito ad avere nemmeno per un istante?

[SM=g9343] [SM=g9343] [SM=g9343]




Ora vienici a raccontare che Satana si è fatto le seghe!!!!! [SM=g8892]
[SM=x789050] [SM=x789050] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x1414848]

MauriF
00sabato 8 dicembre 2007 19:44
Ah, guarda se le fa sapendo che gli fate da megafono... [SM=x789052]

Un megafono che ha i suoi limiti, ovviamente, ma è proprio di satana essere convinto con tutte le forze di sconfiggere Dio...e poi vedere tutti i suoi piani andare in fumo...


=omegabible=
00sabato 8 dicembre 2007 20:05
Re:
MauriF, 08/12/2007 19.44:

Ah, guarda se le fa sapendo che gli fate da megafono... [SM=x789052]

Un megafono che ha i suoi limiti, ovviamente, ma è proprio di satana essere convinto con tutte le forze di sconfiggere Dio...e poi vedere tutti i suoi piani andare in fumo...






[SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]

ma sei tu che gli metti il preservativo e poi vieni a postare quelle sciocchezze!!!!! [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]


MauriF
00sabato 8 dicembre 2007 20:08
Ah, guarda lo so che per te la Parola di Dio è sciocchezza... ;)
=omegabible=
00sabato 8 dicembre 2007 20:15
Re:
MauriF, 08/12/2007 20.08:

Ah, guarda lo so che per te la Parola di Dio è sciocchezza... ;)



NO,sei te che sei una sciocchezza!!!!! Salda...salda..


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x1414713]


Eureka4
00sabato 8 dicembre 2007 22:19
Un giorno un lupo stava abbeverandosi in un corso d'acqua, mentre beveva vide un agnello di sotto all'aqua che scorreva veloce.

Allora il lupo per trovare un pretesto nei confronti dell'agtnello gli urlò: "ehi tu, mi stai sporcando l'acqua che sto bevendo".

Allora l'agnello disse: "non è possibile, l'acqua scende da te a me".

I bugiardi assomigliano a "lupi rapaci" e non hanno ritegno. Dicono sempre cose senza senso, non fateci caso.
Rainboy
00sabato 8 dicembre 2007 23:15
Il problema è che nella favoletta, poi l'agnellino viene sbranato vivo dal lupo...
MauriF
00domenica 9 dicembre 2007 02:17
Per fortuna è solo una leggenda mentre nella verità è l'agnellino che vince il lupo...con la sua umiltà.

=omegabible=
00domenica 9 dicembre 2007 07:25
re

....ma dove???? ahhhhh ahhhhh ahhhhh

omega
Eureka4
00domenica 9 dicembre 2007 11:16
Non farci caso, Omega. E' il motodo!

Tu vedi che nelle cose della teologia vengono portate sempre al contrario.

Il Secondo comandamento dice di non farsi sculture, ma viene cambiato in 'idoli'.

Non ti faccio altri esempi altrimenti occupo troppo spazio del Forum.

Tu prendi ogni dottrina e portala al contrario ed avrai la verità.

Ora vedrai chi ha la coda di paglia!

Ciao

Eureka
MauriF
00domenica 9 dicembre 2007 11:54
LOL...sono stufo di ripetere sempre le stesse cose...adesso utilizzo il metodo del taglia/incolla:


“Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai”.
Ecco il motivo per il quale Dio proibisce l’uso delle immagini. Dio non proibisce le immagini in quanto tali, non proibisce l’utilizzo delle immagini sacre, ma proibisce l’idolatria, che era, ed è, un peccato gravissimo.

Che cosa si intende per idolatria: mettere al posto del vero Dio un “idolo” e adorarlo. Ecco la ragione per la quale Dio proibisce di fare immagini: perché gli Ebrei correvano seriamente il pericolo di considerarle idoli e di adorarle; correvano il pericolo di prestare alle immagini, alle statue di creature del cielo o della terra quel culto che è dovuto solo a Dio. Era un pericolo concreto, visto che gli Ebrei erano circondati da popoli idolatri.
Dunque, noi cattolici sosteniamo questa tesi: non proibizione totale delle immagini, ma proibizione dell’idolatria.

Se leggiamo bene tutti i passi della Sacra Scrittura che proibiscono la costruzione di statue e di immagini, ci accorgeremo che la Bibbia condanna solo e sempre la raffigurazione e l’adorazione delle immagini e delle divinità pagane, ossia degli idoli, in contrasto con l’adorazione dell’unico vero Dio.
A questo punto, capite bene, bisogna portare le prove che dimostrano la veridicità della dottrina cattolica.

Siamo sicuri di interpretare bene il comando di Dio?
Si, siamo sicuri. E le prove ci sono date sempre dalla Sacra Scrittura. Proprio la Bibbia insegna che Dio non proibisce, sempre, per qualunque ragione, di costruire immagini. Anzi, nella Bibbia si legge che Dio ha addirittura ordinato di costruire immagini e statue.
Restiamo nel libro dell’Esodo. Leggiamo, al capitolo 37, che Mosé, convocò “tutti gli uomini di ingegno” – e la Bibbia ci dice che questi uomini di ingegno, questi artisti “il Signore [li] aveva dotati di saggezza e di intelligenza, perché fossero in grado di eseguire i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa secondo ciò che il Signore aveva ordinato” (36,1).
Bene: che cosa aveva ordinato il Signore?

Aveva ordinato di adornare con statue e immagini l’Arca dell’Alleanza. Il libro dell’Esodo, ci svela un preciso, chiarissimo comando del Signore. È Jahvè che parla e ordina: “Farai due cherubini d’oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. Fa’ un cherubino ad una estremità e un cherubino all’altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. I cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l’uno verso l’altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio” (Es. 25,18-21)
Ma allora, come si può vedere molto bene da questo brano, il Signore ordina di scolpire e fare statue di cherubini, cioè di angeli, per adornare i luoghi di culto. Vedete bene che quando non c’è il pericolo di idolatria, costruire statue per il culto corrisponde alla volontà di Dio.
Non solo: sempre nel Libro dell’Esodo si legge che uno di quegli artisti che il Signore aveva dotati di saggezza e di intelligenza disegnò due cherubini sul “velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto” (Es. 36,35). Quindi, si capisce bene che non solo le statue, ma anche i disegni, le “immagini” di creature sono gradite a Dio, quando sono utilizzate per il culto e non v’è pericolo di idolatria.
Basta questo esempio per rispondere definitivamente alle contestazioni. Noi cattolici possiamo star tranquilli: quando, nelle nostre chiese, troviamo statue di cherubini o di angeli e vediamo quadri che li raffigurano, siamo in perfetta sintonia con il volere di Dio, espresso molto bene nel Libro dell’Esodo.
Basta questo esempio – dicevo – ma non ci accontentiamo, non ci fermiamo qui. La Bibbia ci offre altre informazioni che possiamo utilizzare per rinforzare le ragioni della nostra fede e per rispondere alle contestazioni.
Che la proibizione di scolpire statue di creature riguardasse solo quegli oggetti che sarebbero diventati idoli, è dimostrato anche da un altro episodio chiarissimo.
Lo troviamo nel Libro dei Numeri, al capitolo 21. Il popolo d’Israele è uscito dall’Egitto e si trova nel deserto, in cammino verso la terra promessa. La durezza del viaggio causa una protesta contro Dio e contro Mosé. Il Signore punisce questo grave peccato di ribellione contro la sua volontà mandando in mezzo al popolo serpenti velenosi che, dice la Bibbia: “mordevano la gente e un gran numero di Israeliti morì” (Nm 21,6).
La punizione del Signore ottiene il pentimento del peccatore. Il popolo si rivolge di nuovo fiducioso a Mosè e riconosce il proprio peccato. Mosé allora intercede presso Dio pregando e il Signore gli ordina: “Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita” (Nm 21,8).
Vedete bene che il Signore, in questa occasione, ordina esplicitamente di costruire un oggetto che raffigura una creatura terrestre – il serpente -; naturalmente, in questo comando del Signore non c’è nessuna contraddizione con l’ordine dato da Dio di non costruire alcun oggetto che raffigurasse creature terrestri.

Perché non vi è contraddizione?

Perché la proibizione di costruire oggetti riguardava – come abbiamo detto- solo gli idoli; la proibizione voleva evitare – come abbiamo detto – il pericolo che questi oggetti diventassero idoli e fossero adorati al posto di Dio.

Anche qui è lecito porsi molto onestamente la domanda: stiamo interpretando bene la Sacra Scrittura?

Si, e la prova è data dal fatto che quello stesso serpente costruito per ordine di Dio viene distrutto, sempre per ordine di Dio, quando gli Ebrei cominciano ad adorarlo, a bruciargli incenso, a dargli un nome idolatrico: Necustan (2 Re 18, 4).

Vedete amici: uno stesso oggetto può essere voluto da Dio se serve al culto e distrutto da Dio se diventa un idolo. Altro che proibizione assoluta di fare immagini, come sostengono i contestatori della dottrina cattolica.
Facciamo un passo avanti nella nostra riflessione. Visto che la Bibbia illustra chiaramente la legittimità di costruire statue e di farsi immagini che richiamano la grandezza di Dio, chiediamo alla storia di dirci come sì sono comportati i primi cristiani
La prima risposta che la storia ci dà riguarda il luogo di culto più importante di Israele, il Tempio, costruito dal grande re Salomone. Il Primo Libro dei Re descrive come Salomone ha costruito il tempio e ci dice che Salomone è stato lodato da Dio (9,3).
E la storia ci dice che Salomone fece porre nel tempio statue di metallo fuso che rappresentavano 12 buoi, poi ancora statue di leoni, di buoi e di cherubini. Come vedete, per adornare un luogo di culto, quando non vi è pericolo di idolatria, il Signore gradisce che si costruiscano statue e si realizzino dipinti.
Ora, nessuno che abbia un pò di conoscenza della dottrina cattolica, può accusare i cattolici di adorare le statue che sì trovano nelle nostre chiese. Non vi è il pericolo di adorare statue e dipinti, di considerare Maria, gli Angeli e i Santi come se fossero Dio e di metterli al posto di Dio.
La storia ci offre altre informazioni. Pensate alle molteplici pitture delle catacombe, alla sculture dei sarcofagi cristiani e alle statue di Gesù Buon pastore dell’antichità cristiana: ci dicono chiaramente che i cristiani hanno usato le immagini fin dalle origini della loro storia, fin dai tempi della Chiesa primitiva.
Lo scrittore e filosofo cristiano Tertulliano, vissuto nel secondo secolo (ca. 155 — ca. 222 convertito al cristianesimo, grande difensore e grande apologeta, prima -purtroppo - di diventare lui stesso eretico, ci parla delle immagini del Buon Pastore con le quali i cristiani adornavano i calici (De pudicitia. 7,10).
Siamo in epoca antichissima e già i cristiani si facevano immagini di Gesù Buon Pastore. Ma allora, questo vuoi dire che quando nelle nostre chiese fanno bella figura dipinti e statue di Gesù Buon Pastore, noi cattolici non facciamo altro che imitare i primi cristiani.
Lo storico Eusebio di Cesarea, vissuto a cavallo del terzo e quarto secolo (ca. 265 -ca. 340), dice dì avere visto con i propri occhi le immagini dipinte dì Gesù e dei santi apostoli Pietro e Paolo (Historia ecclesiastica, VII, 18).

Evidentemente, i cristiani di quel tempo - e siamo in tempi antichissimi - utilizzavano le immagini di Gesù e dei santi.
E questo ci consola: non solo noi cattolici, utilizzando immagini sacre, obbediamo al comando di Dio ma: imitiamo anche i primi cristiani

Proseguiamo nella nostra riflessione.

Nella Chiesa cattolica l’uso delle immagini e della statue è strettamente connesso con la pratica della venerazione dei santi.
Voi sapete bene che in buona parte del mondo protestante e nel mondo dei Testimoni di Geova questa venerazione dei santi, cosi come la insegna la Chiesa cattolica, viene contestata.
I riformatori protestanti, specialmente Zwingli e Calvino. già nel XVI secolo, ritenevano che il culto dei santi fosse una invenzione puramente umana, senza basi bibliche.
Come rispondere? Cominciamo con il dire che nella Bibbia sono chiamati “santi” tutti quelli che hanno fatto la scelta cristiana, tutti i membri della comunità di Cristo. Tutti siamo santi perché Dio ci ha scelti, chiamandoci alla fede, separandoci dal mondo e dagli altri uomini. Santo vuoi dire infatti “separato”.
Ma noi restringiamo il discorso a quei santi che sono già in Cielo: uomini e donne che si sono distinti per avere praticato le virtù cristiane in modo eroico.

E’ lecito — ecco la nostra domanda — venerare questi santi? Oppure questo va contro la volontà di Dio?

La Bibbia, se ben letta, risponde chiaramente che è del tutto legittimo venerare i santi, pregarli, chiedere la loro intercessione. Ma noi cerchiamo la risposta a questa domanda nel campo della storia della Chiesa, della Chiesa primitiva.

Come si comportavano primi cristiani? Quelli a cui tutti fanno riferimento come esemplari?

Dobbiamo sapere che fin dai primissimi tempi della Chiesa il martirio, cioè il donare la vita per la fede, era considerato come la massima espressione dell’amore a Dio e della fede. Il martire era considerato un eroe e tutta la comunità cristiana circondava di venerazione — come facciamo oggi noi cattolici — il corpo e la tomba del martire.
Il Libro degli Atti degli Apostoli, che possiamo considerare, oltre che Libro Sacro, anche la prima storia della Chiesa, narra, al capitolo 8, che dopo il martirio di Santo Stefano, “Persone pie seppellirono Stefano e fecero grande lutto per lui”.
Nella chiesa primitiva, proprio come facciamo noi cattolici, veniva ricordato l’anniversario della morte del martire e lo si pregava perché intercedesse presso Dio in favore dei vivi.
Non mancano i documenti, il primo che la storia ci ha tramandato ricorda il ‘giorno del martirio” di San Policarpo, che fu martirizzato il 23 febbraio dell’anno 155 a Smirne, nell’odierna Turchia.
Questo documento è stato scritto probabilmente nell’anno 177 dalla Comunità di Smirne e si intitola "Martirio di San Policarpo". E’ un documento che chiarisce bene la distinzione tra la adorazione da tributare a Cristo, perché è Dio e la venerazione da tributare ai martiri, perché sono stati discepoli e imitatori di Cristo.
Leggiamo: “Noi adoriamo lui [il Cristo] perché è Figlio di Dio, i martiri invece li amiamo come discepoli e imitatori del Signore (...). Pertanto il centurione, visto l’accanimento dei Giudei nella contesa, fece portare in mezzo il corpo e lo fece bruciare secondo costume pagano. Così non solo più tardi potemmo raccogliere le sue ossa, più preziose delle gemme più insigni e più stimabili dell’oro, e le collocammo in luogo conveniente. Quivi per quanto ci sarà possibile, ci raduneremo con gioia e allegrezza, per celebrare, con l’aiuto del Signore, il giorno natalizio del suo martirio, per rievocare la memoria di coloro che hanno combattuto prima di noi, e per tenere esercitati e pronti quelli che dovranno affrontare la lotta” (Dal martirio di San Policarpo, cc. 17 e 18).
Da questo prezioso e antichissimo documento appare chiaramente che nei primissimi tempi - siamo poco dopo la metà dei secondo secolo – i cristiani veneravano i martiri. i santi, raccoglievano e custodivano le loro reliquie: proprio come facciamo oggi noi cattolici.
I cristiani dei primi tempi raccoglievano. con religiosa pietà, quando ere possibile, le sacre spoglie dei martiri per seppellirle onoratamente, e poi celebravano il dìes natalis, cioè il giorno del martirio, con la Messa.
La storia ci trasmette molti altri dati. Abbiamo già parlato di santo Stefano, i! primo martire e abbiamo visto che persone pie raccolsero il suo corpo per seppellirlo e fare un grande lutto. Abbiamo già visto San Policarpo.
Lo storico Eusebio di Cesarea ci racconta che il senatore romano Astirio, presente al martirio del soldato Marino, “si pose sopra e spalle il cadavere, lo avvolse in scintillante e preziosa veste e con magnifica pompa lo collocò in una tomba conveniente” (Hist. Eccl., VII; 16).
A Cartagine i cristiani, dopo la morte di San Cipriano , presero di notte il corpo del martire e lo accompagnarono fra ceri e fiaccole con preghiere in solenne corteo fino al sepolcro.
I cristiani si radunavano sulla tomba, o, se questo non era possibile per via della persecuzione o per altre ragioni, per commemorare i martiri con la celebrazione eucaristica e con altri riti liturgici.
San Cipriano voleva che si tenesse conto del giorno della morte dei confessori della fede per celebrare la loro memoria. Si sa del martire Pionio arrestato in casa mentre celebrava il natalizio di San Policarpo.
Molti altri esempi si potrebbero portare. Resta un fatto, con il quale chiudiamo questa nostra conversazione. Utilizzare immagini sacre, venerare i santi che vi sono rappresentati è cosa gradita a Dio, non contraria all’insegnamento della Bibbia e in sintonia con quello che i cristiani hanno sempre fatto, fin dai tempi della Chiesa primitiva. Noi cattolici possiamo dunque star tranquilli: le contestazioni non scalfiscono la nostra fede.
®@ffstef@n
00domenica 9 dicembre 2007 12:08
LOL...........
RELIQUIE

Nulla di più ridicolo del lucroso culto delle reliquie, come le sacre sindoni spacciate ai gonzi nelle chiese e nei conventi per sudarî di Cristo, tutte prodotte in serie nel secolo XIV come dimostrato dalla prova al carbonio. Dalle misure dei loro abiti (lussuosi broccati del Rinascimento esposti nei santuarî francesi) s’evince che Maria era un donnone di due metri e mezzo e Giuseppe addirittura più basso del malefico nano Berlusca: misurava novanta centimetri. Riunendo le schegge della croce sparse in tutto il mondo, si costruirebbe un gigantesco galeone. I gabbati devoti hanno versato montagne d’oro e gioielli per venerare un dente di latte di Gesù, una ciocca dei suoi capelli, un pane dell’ultima cena, la veste indossata davanti a Pilato, un dente cariato di Pietro, due anfore delle nozze di Cana e varie teste e braccia di apostoli. E non si contano poi le sante spine ovunque adorate, come nella calabrese Petilia o nel lombardo San Giovanni Bianco, nonostante la garantita intera e completa corona di spine calzata da Cristo e custodita nella Sainte Chappelle. Il latte energicamente munto dai preti e dai frati e sprizzato a damigianate dall’arcipopputa Vergine ha inondato migliaia di luoghi sacri. A farlo sparire di colpo tuttavia bastò il primo squillo della Marsigliese. Ma in Italia si può ancora venerarlo in fiaschetta alla Minerva di Roma, in S. Maria Novella di Firenze e nella veneziana basilica di San Marco, conservatoci da quei rari eroici religiosi che non vollero disfarsene. Il clero offre sul mercato dei creduli anche dieci braccia di santa Tecla, dieci di san Vincenzo, dodici di san Filippo, tredici di santo Stefano e diciassette di sant’Andrea. La Rivoluzione fece sparire anche «uno starnuto dello Spirito Santo, un sospiro esalato da san Giuseppe mentre segava la legna [o si faceva una sega-ta?], le lische dei pesci moltiplicati da Gesù, la coda del suo asino, i raggî della stella dei re Magi, una penna dell’angelo Gabriele e la candela di Arras che bruciava senza mai consumarsi. Ma ai preti importa solo una cosa, che i fessi continuino a credere, a farsi abbindolare, a sborsare e ingoiare, per non finire all’inferno, le loro castronerie, capolavori di sfrontate prese per il culo, come questo: «Ora che la scienza ha dimostrato che la sindone [di Torino] è del tardo medioevo, la sua venerazione può continuare perché di per sé non è mai stata indirizzata a quel pezzo di tela, ma a Cristo» (Teologo Molinari, Storia illustrata, n.° 374).
Eureka4
00domenica 9 dicembre 2007 12:23
Ma non ascoltateli questi falsificatori della verità. Riescono a realizzare la loro gigantesca idolatria, e dicono che non è idolatria;
Dio non proibisce il culto delle immagini. Sono dei falsificatori di professione, degli ingannatori di innocenti!

Si veda come hanno violato il Primo Comandamento:

www.lachiesadidio.it/060529idolatria.html
MauriF
00domenica 9 dicembre 2007 13:42

Scusa, tu che sei informato caro Raffa....
Sai dirmi su quali di queste reliquie la Chiesa si è ufficialmente espressa relativamente alla loro autenticità? ;)

Non si è espressa ufficialmente nemmeno nei confronti della sindone di Torino....

Quanta ignoranza... :D

In ogni caso sulla sindone...e da leggersi questo:
it.wikipedia.org/wiki/Studi_scientifici_sulla_Sindone

E tutto quanto correlato.





kelly70
00domenica 9 dicembre 2007 14:20
Re:
MauriF, 09/12/2007 13.42:


Scusa, tu che sei informato caro Raffa....
Sai dirmi su quali di queste reliquie la Chiesa si è ufficialmente espressa relativamente alla loro autenticità? ;)

Non si è espressa ufficialmente nemmeno nei confronti della sindone di Torino....

Quanta ignoranza... :D

In ogni caso sulla sindone...e da leggersi questo:
it.wikipedia.org/wiki/Studi_scientifici_sulla_Sindone

E tutto quanto correlato.








Ma certo...la chiesa non si esprime ufficialmente ma ne incentiva il culto.

La gente non capisce la differenza, entra in chiesa e invece di inginocchiarsi davanti al tabernacolo, si inginocchia davanti all'altare di S. Rita da Cascia!!!!!!

E poi chissà perchè davanti agli altari dedicati ai santi c'è sempre la cassetta per le offerte!!!!!!!!!!!

Io un'ideuzza ce l'avrei...vediamo se ci arrivi da solo [SM=x789054]

La Madre Badessa [SM=x789063]


MauriF
00domenica 9 dicembre 2007 14:41
Ma certo si, è proprio così.

Ci si può pure prostrare davanti all'altare di S.Rita da Cascia e fintantochè la venera e non l'adora fa bene, cara la mia Kelly. ;)

E si, è proprio così, per vostro enorme smacco, la Chiesa non si è ancora espressa ufficialmente riguardo alla sindone di Torino.

E sai perchè si incentiva il culto? Per vedere la risposta dei fedeli ed i "frutti dell'albero".
Inoltre fintantochè la questione rimane cupa dal punto di vista scientifico, la Chiesa non si esprime ufficialmente.

Da fastidio? LOL...sicuramente...pure qui una bella rosicata immane. :D

La "cassetta per le offerte" c'era anche nel Tempio di Gerusalemme...
E, a quanto pare, Gesù ha lodato quella vedova che vi ha versato tutta la sua vita...

SCANDALO!!! Tutta la sua vita nelle mani di coloro che sedevano sulla cattedra di Mosè!!! ;)

®@ffstef@n
00domenica 9 dicembre 2007 15:00
Finalmente lo ammetti

Favola

credo quia absurdum
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