D’Agostino: “la laicità è un concetto cristiano, il laicismo è suicida”

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kelly70
00venerdì 28 novembre 2008 22:35

Francesco D’Agostino, presidente dei giuristi cattolici, intervenendo ieri sera a Genova all’incontro “Laicità significati e prospettive”, ha dichiarato che “solo il cristianesimo è stato in grado di introdurre il principio di laicità nella storia”: “se il cristianesimo tradisce l’idea di laicità – ha continuato - tradisce se stesso, si deforma e diventa fondamentalista”, ma, allo stesso modo, “se la laicità non prende sul serio il cristianesimo tradisce se stessa, si deforma e si perde”.
D’Agostino ha colto l’occasione per attaccare il laicismo: poiché “la verità del mondo appartiene a tutti noi insieme”, il laicismo, rifiutando di “capire cosa è bene e cosa male”, sarebbe ormai “destinato al suicidio”.

www.uaar.it/news/2008/11/27/dagostino-la-laicita-concetto-cristiano-laicismo-...
83pico@live.it
00sabato 29 novembre 2008 02:00
Penso sia importante distinguere tra laicità e laicismo. La prima è positiva, perchè lo stato non assume una religione, lasciando essa ai singoli. Il secondo è negativo, perchè perseguita il religioso in qualsiasi sua manifestazione, si tratta di un pericoloso ateismo di stato che va combattuto.
Rainboy
00sabato 29 novembre 2008 02:32
Oh bentornato, era da un po' che non ti si sentiva.
pcerini
00sabato 29 novembre 2008 15:25
Su D'agostino vorrei dire che confonde il discorso delle radici remote (ossia,il detto di Cristo) con l'odierno concetto di laicita' , di cui si inizia a discuterne gia' nel medioevo (Marsilio da Padova,un concetto di laicita' ma intriso di clericalismo) e che si sviluppa in maniera organica nei secc. XVI e XVII con la necessita' di separare Stato e Chiesa in un'epoca in cui vi erano dei contrasti tra le varie formazioni religiose cristiane e non.

Asserire che l'odierno concetto di laicita' e' un concetto "cristiano" e' falso,perche' non si ha a che fare con le radici remote ma bensi' con radici ben piu' odierne che vedono da un lato contrasti tra varie fazioni religiose e dall'altro l'opposizione tra esse ed alcune istituzioni di natura politica e culturale di quei secoli.

In merito al pericoloso "ateismo" che secondo 83pico@live.it
sarebbe pericoloso,be',vorrei ricordare che il clericalismo e' altrettanto pericoloso in quanto vorrebbe fondare la nostra cosituzione su Dio (principio dell'autorita' divina),e non e' affatto vero che vorrebbe solo fare interferenza per tutelare i diritti di cattolici,ma influenzare l'ordine sociale e politico affinche' la societa' si fonda per l'appunto su istanze etiche note del cattolicesimo.

Quindi,nella misura in cui il clericalismo intenda far mettere il principio dell'autorita divina nella costituzione creando una discriminazione senza precedenti nel nostro ordinamento verso gli atei (e fondando con cio' la costituzione su una autorita' che e' di natura meramente e ipoteticamente trascendentale),un tale clericalismo va combattuto allo stesso modo.


In terzo luogo,"laicismo" , nel senso inteso da 83pico@live.it
,e' non solo una invenzione clericale,ma anche una deformazione dal punto di vista storico di un tale senso inteso diversamente a seconda dei vari autori che contrastavano la definizione clericale,per esempio,e' suficiente leggersi un capitolo di Guido Calogero (un politico degli anni 50) in materia di "laicismo scolastico" (basta cercare in rete),ove un tale termine ha uan accezione diversa da quella derivata dalla propaganda clericale.
=omegabible=
00sabato 29 novembre 2008 15:56
Re:
pcerini, 29/11/2008 15.25:

Su D'agostino vorrei dire che confonde il discorso delle radici remote (ossia,il detto di Cristo) con l'odierno concetto di laicita' , di cui si inizia a discuterne gia' nel medioevo (Marsilio da Padova,un concetto di laicita' ma intriso di clericalismo) e che si sviluppa in maniera organica nei secc. XVI e XVII con la necessita' di separare Stato e Chiesa in un'epoca in cui vi erano dei contrasti tra le varie formazioni religiose cristiane e non.

Asserire che l'odierno concetto di laicita' e' un concetto "cristiano" e' falso,perche' non si ha a che fare con le radici remote ma bensi' con radici ben piu' odierne che vedono da un lato contrasti tra varie fazioni religiose e dall'altro l'opposizione tra esse ed alcune istituzioni di natura politica e culturale di quei secoli.

In merito al pericoloso "ateismo" che secondo 83pico@live.it
sarebbe pericoloso,be',vorrei ricordare che il clericalismo e' altrettanto pericoloso in quanto vorrebbe fondare la nostra cosituzione su Dio (principio dell'autorita' divina),e non e' affatto vero che vorrebbe solo fare interferenza per tutelare i diritti di cattolici,ma influenzare l'ordine sociale e politico affinche' la societa' si fonda per l'appunto su istanze etiche note del cattolicesimo.

Quindi,nella misura in cui il clericalismo intenda far mettere il principio dell'autorita divina nella costituzione creando una discriminazione senza precedenti nel nostro ordinamento verso gli atei (e fondando con cio' la costituzione su una autorita' che e' di natura meramente e ipoteticamente trascendentale),un tale clericalismo va combattuto allo stesso modo.


In terzo luogo,"laicismo" , nel senso inteso da 83pico@live.it
,e' non solo una invenzione clericale,ma anche una deformazione dal punto di vista storico di un tale senso inteso diversamente a seconda dei vari autori che contrastavano la definizione clericale,per esempio,e' suficiente leggersi un capitolo di Guido Calogero (un politico degli anni 50) in materia di "laicismo scolastico" (basta cercare in rete),ove un tale termine ha uan accezione diversa da quella derivata dalla propaganda clericale.





Elementare Watson !!!!! [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902]

omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]




Jon Konneri
00sabato 29 novembre 2008 19:14
Re:
pcerini, 29/11/2008 15.25:

Su D'agostino vorrei dire che confonde il discorso delle radici remote (ossia,il detto di Cristo) con l'odierno concetto di laicita' , di cui si inizia a discuterne gia' nel medioevo (Marsilio da Padova,un concetto di laicita' ma intriso di clericalismo) e che si sviluppa in maniera organica nei secc. XVI e XVII con la necessita' di separare Stato e Chiesa in un'epoca in cui vi erano dei contrasti tra le varie formazioni religiose cristiane e non.

Asserire che l'odierno concetto di laicita' e' un concetto "cristiano" e' falso,perche' non si ha a che fare con le radici remote ma bensi' con radici ben piu' odierne che vedono da un lato contrasti tra varie fazioni religiose e dall'altro l'opposizione tra esse ed alcune istituzioni di natura politica e culturale di quei secoli.

In merito al pericoloso "ateismo" che secondo 83pico@live.it
sarebbe pericoloso,be',vorrei ricordare che il clericalismo e' altrettanto pericoloso in quanto vorrebbe fondare la nostra cosituzione su Dio (principio dell'autorita' divina),e non e' affatto vero che vorrebbe solo fare interferenza per tutelare i diritti di cattolici,ma influenzare l'ordine sociale e politico affinche' la societa' si fonda per l'appunto su istanze etiche note del cattolicesimo.

Quindi,nella misura in cui il clericalismo intenda far mettere il principio dell'autorita divina nella costituzione creando una discriminazione senza precedenti nel nostro ordinamento verso gli atei (e fondando con cio' la costituzione su una autorita' che e' di natura meramente e ipoteticamente trascendentale),un tale clericalismo va combattuto allo stesso modo.


In terzo luogo,"laicismo" , nel senso inteso da 83pico@live.it
,e' non solo una invenzione clericale,ma anche una deformazione dal punto di vista storico di un tale senso inteso diversamente a seconda dei vari autori che contrastavano la definizione clericale,per esempio,e' suficiente leggersi un capitolo di Guido Calogero (un politico degli anni 50) in materia di "laicismo scolastico" (basta cercare in rete),ove un tale termine ha uan accezione diversa da quella derivata dalla propaganda clericale.




Ma che dici Paolo non ne capisci niente [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]
Rainboy
00sabato 29 novembre 2008 21:29
Re: Re:
Jon Konneri, 29/11/2008 19.14:




Ma che dici Paolo non ne capisci niente [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]




Già, meno male che ci illumini tu [SM=x789050]
=omegabible=
00sabato 29 novembre 2008 22:11
Re: Re:
Jon Konneri, 29/11/2008 19.14:




Ma che dici Paolo non ne capisci niente [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]




Dimmi dove ha sbagliato se no comincio a "profanare" il tuo forum!!! Anzi ho già cominciato!!!!! [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]

Dall' Aldila lo faccio diventare dell' Aldiqua!!!!! [SM=x789053] [SM=x789053] [SM=x789053]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]






spirito!libero
00lunedì 1 dicembre 2008 17:37
Chi è quest'altro ammorbato ?

Il concetto moderno di laicità è nato in contrapposizione allo strapotere temporale cattolico.

Se c'è qualcuno che nei secoli ha tradito il concetto di sperazione del potere temporale da quello spirituale è senz'altro la gerarchia ecclesiastica cattolica, questo è innegabile.

Che poi Gesù forse (sarà stato Paolo ??) abbia pronunciato quella frase su Cesare può forse significare qualcosa ?

Ovvio che no, giacchè è impossibile far risalire cotanta idea a una banale frase anche perchè, se così fosse, per quasi 1.700 nni i cattolici non avrebbero capito un'acca di ciò che il loro presunto maestro andava predicando !

Ergo non credo proprio convenga loro sostenere che il principio di laicità sia addirittura insegnato da Cristo perchè se così fosse, e non è come ho già ribadito, significherebbe che ancora una volta gli illuministi avrebbero insegnato ai cattolici cosa vuole il loro (dei cattolici) Dio.

Saluti
Andrea
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