Diario segreto dei miei giorni feroci

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Agabo
00martedì 4 settembre 2012 08:57




www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/09/volevo-farmi-suora-un-prete-si-fatto-me...



Ogni giorno si consumano violenze di ogni tipo, molte più di quante si possa immaginare e molte più di quante vengano denunciate o raccontate. Sono violenze a volte bestiali e istantanee, a volte subdole e straziatamente prolungate nel tempo, tanto da far desiderare le vittime di annullarsi per non sentirne più il continuo dolore.

Quella di Emanuela Violani è la storie di una di queste violenze, è la storia di una famiglia in frantumi, di un siderale isolamento emotivo, di una falsa speranza riposta nella persona sbagliata e di un dolore sordo ed accecante, totalizzante. Ma è anche la storia del tentativo disperato di sopravvivere, di lasciarsi alle spalle quei giorni tremendi, quei «giorni feroci», per rinascere ancora una volta in un’esistenza migliore e finalmente libera da abusi e sofferenze.


Emanuela Violani è lo pseudonimo che ha scelto l'autrice, ispirandosi al nome di una religiosa ed al participio passato di "violata".

Emanuela è una bambina che da subito conosce il male di vivere attraverso la madre, depressa e dipendente da farmaci ed alcool. Il padre è assente e abbandonerà la famiglia per costruirsi una nuova vita altrove. Il fratello è un estraneo col quale è impossibile confidarsi.
Nell’assenza di amici veri, e nell’aggravarsi della situazione casalinga ed emotiva, la fede sostiene Emanuela, che crescendo esprime la voglia di diventare una suora. Si avvicina così ad un prete, al quale si aggrappa con tutte le sue forze per non affondare, confidandole il suo malessere. Ma la sua fiducia ed il suo affetto ben presto risultano mal riposti: don G. – questo il nome del religioso – dopo aver soggiogato psicologicamente la giovane, la costringe col ricatto e con la forza della sua posizione dominante a subire ripetuti abusi sessuali, per anni, diventando «l’orco, il lupo cattivo», nell’omertà completa della Chiesa Cattolica.

Solo con l’aiuto di una grande forza di volontà e di una fidata amica immaginaria, Emanuela Violani inizia, non senza cadere più e più volte, a risalire l’abisso nel quale è precipitata, per tentare di riappropriarsi della sua vita, che tuttavia non sarà mai più la stessa: i suoi valori, la sua fede, i suoi punti di riferimento e lo stesso suo corpo sono stati fiaccati per sempre.

Il libro è una denuncia, ma anche una terapia contro il dolore, una via di fuga. Nella storia di Emanuela Violani ci sono le storie di tantissime altre persone che ancora non hanno avuto la forza di alzare la testa, ma che forse con questa testimonianza troveranno un po’ di quel coraggio per poter scrivere la parola «inizio» della loro nuova vita.
=omegabible=
00martedì 4 settembre 2012 09:58
Storie di ordinaria follia e di grande cattiveria!!!! [SM=g27812] [SM=x789071]

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