Disabili, no Vaticano alla Convenzione "Manca il divieto esplicito di aborto"

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@nounou@
00martedì 2 dicembre 2008 22:00
ROMA -

E' di nuovo tensione tra Vaticano e Onu. Dopo in "no" della Santa Sede alla proposta di depenalizzare l'omosessualità, oggi tocca al disabili.

Il Vaticano, infatti, come aveva annunciato, non ha firmato la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Un "no" confermato oggi alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema "dignità e giustizia per tutti noi". Una contrarietà limitata alla sola questione dell'aborto. E' questo il dissenso
relativo ad un testo che la Santa Sede, pur non potendo firmarlo, ha contribuito a realizzare.

La convenzione Onu sui diritti dei disabili, circa 650 milioni nel mondo, entrata in vigore l'8 maggio scorso, è il primo trattato sui diritti umani del terzo millennio ed è stato approvato dall'assemblea generale dell'Onu nel 2006.

Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni. Per poi non firmarlo perchè il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell'aborto.

Il Vaticano ritiene infatti "tragico che una imperfezione del feto possa essere una condizione per praticare l'aborto", come riconosce una Convenzione il cui obiettivo è "proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all'esercizio dei loro diritti". L'articolo 10 della Convenzione, però, prevede espressamente il diritto alla vita per le persone disabili ed impegna gli Stati a mettere in atto le misure perché questo accada.

La Convenzione, con i suoi 50 articoli, elabora in dettaglio i diritti delle persone con disabilità. Si occupa, tra l'altro, di diritti civili e politici, accessibilità, partecipazione, diritto all'educazione, alla salute, al lavoro e alla protezione sociale. E soprattutto, la Convenzione riconosce che un cambiamento di atteggiamento nella società è indispensabile per consentire alle persone con disabilità di raggiungere la piena eguaglianza.

La convenzione, infatti, vieta qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle persone disabili, in ogni settore della vita sociale. E impegna le 192 nazioni che compongono l'assemblea generale ad adottare leggi che proibiscono discriminazioni basate su qualsiasi forma di disabilità, dalla cecità alla malattia mentale. La Convenzione, infine, dedica particolare attenzione alla tutela dei bambini disabili.

Radio Vaticana descrive oggi la Convenzione come un "passo importante sulla via delle pari opportunità per i 650 milioni di disabili del mondo, circa il 10 per cento della popolazione globale, molti dei quali si vedono ancora negare i diritti fondamentali, quali il pari riconoscimento davanti alla legge, la libertà di espressione e di opinione, l'esercizio del voto e altre forme di partecipazione alla vita politica e pubblica".

fonte:la repubblica

lupetta821
00venerdì 5 dicembre 2008 12:50
mia zia circa 30 anni fa ha avuo una bambina affetta da una grave malformazione.
non c'erano ancora le ecografie ed altri esami per verificare la salute del feto.
appena nata, la bambina presentava subito gravi anomalie, i medici sostenevano che non sarebbe vissuta a lungo.
sono seguiti 6 anni di sofferenza, la bambina passava da un ospedale all'altro, con qualche sosta in casa,non camminava, non parlava, non mangiava da sola, per 6 anni è stata come un bambino di 6 mesi, agiiungendo una disabilità mentale, per cui un bimbo di 6 mesi reagisce, lei nemmeno quello, e si aggravava sempre di più.
fino alla fine è stata tenuta in vita dai macchinari che hanno ancor di più martoriato quel corpicino.
è morta a 6 anni, dopo una vita di sofferenza.
la piccola aveva altri due fratelli un pò più grandi, che hanno risentito dell'assenza dei genitori, impegnati con la piccolina, e che hanno dimostrato disagi anche loro.
la famiglia ha avuto problemi economici, in quanto almeno uno dei due non poteva lavorare e medicine e cure costano, e non siamo tutti ricchi come il vaticano, mantenere un figlio disabile costa....
alla sua morte i genitori hanno attraversato momenti di depressione e ancora oggi soffrono per lei e la madre ha detto. "avrei preferito che non fosse mai nata, vederla soffrire in quel modo per me è stato atroce, non per me, ma per lei, pensando a quello che ha dovuto subire".
con questo non voglio dire che la gente non debba mettere al mondo persone disabili, ci mancherebbe, ma che il vaticano si rendesse conto che l'aborto deve essere una scelta che è personale, non può essere decisa da altri, e che la vita non è sempre bella.
@nounou@
00sabato 6 dicembre 2008 22:34
Re:
lupetta821, 05/12/2008 12.50:

mia zia circa 30 anni fa ha avuo una bambina affetta da una grave malformazione.
non c'erano ancora le ecografie ed altri esami per verificare la salute del feto.
appena nata, la bambina presentava subito gravi anomalie, i medici sostenevano che non sarebbe vissuta a lungo.
sono seguiti 6 anni di sofferenza, la bambina passava da un ospedale all'altro, con qualche sosta in casa,non camminava, non parlava, non mangiava da sola, per 6 anni è stata come un bambino di 6 mesi, agiiungendo una disabilità mentale, per cui un bimbo di 6 mesi reagisce, lei nemmeno quello, e si aggravava sempre di più.
fino alla fine è stata tenuta in vita dai macchinari che hanno ancor di più martoriato quel corpicino.
è morta a 6 anni, dopo una vita di sofferenza.
la piccola aveva altri due fratelli un pò più grandi, che hanno risentito dell'assenza dei genitori, impegnati con la piccolina, e che hanno dimostrato disagi anche loro.
la famiglia ha avuto problemi economici, in quanto almeno uno dei due non poteva lavorare e medicine e cure costano, e non siamo tutti ricchi come il vaticano, mantenere un figlio disabile costa....
alla sua morte i genitori hanno attraversato momenti di depressione e ancora oggi soffrono per lei e la madre ha detto. "avrei preferito che non fosse mai nata, vederla soffrire in quel modo per me è stato atroce, non per me, ma per lei, pensando a quello che ha dovuto subire".
con questo non voglio dire che la gente non debba mettere al mondo persone disabili, ci mancherebbe, ma che il vaticano si rendesse conto che l'aborto deve essere una scelta che è personale, non può essere decisa da altri, e che la vita non è sempre bella.




mi dispiace tanto per tua zia lupetta,io vorrei che chi professa dall'alto si mettesse nei panni di chi soffre! e poi vediamo!

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