Dubbi medici per Rain

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pcerini
00mercoledì 30 gennaio 2008 15:20
1) mi ricoro della terapia al bicarbonato di sodio che curerebbe qualche forma di cancro secondo il Dr. Tullio Simoncelli perche' secondo lui il cancro non sarebbe altro che una forma di "fungo"


2) mi ricordo delle cure alternative dell'ascorbato di potassio con ribosio che secondo altri curerebbe alcune forme di cancro


Ma queste ricerche hanno un qualche fondamento serio oppure sono solo propaganda truffaldina?
Rainboy
00mercoledì 30 gennaio 2008 17:21
1) Se il cancro è un fungo, MauriF è un ateo iconoclasta.
E poi, che fungo? I funghi che conosco io non si curano certo col bicarbonato, da dove viene questa scemenza?

2) Avevamo già trattato l'argomento qui: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6700767&#idm...

pcerini
00mercoledì 30 gennaio 2008 17:23
Il punto 1) l'ho trovato qui ---> www.curenaturalicancro.org/

Sul bicarbonato trovo questa affermazione:

"Altro che vere! Non so se ha visto l’ultimo caso che ho messo in linea, un tumore al fegato di 12x 11,5 cm, che ho fatto regredire a livello di 3x1,5 cm, con sole quattro somministrazioni di bicarbonato di sodio."

In questo link www.curenaturalicancro.org/INTERVISTA.htm e anche in questo link www.curenaturalicancro.org/adenocarcinoma.htm trovo accenno al bicarbonato di sodio


Ho trovato pero' un link che parla della condanna di questo medico

---> www.mimandaraitre.rai.it/MMR_servizio/0,10135,1067083,00.html
Rainboy
00giovedì 31 gennaio 2008 10:29

"Altro che vere! Non so se ha visto l’ultimo caso che ho messo in linea, un tumore al fegato di 12x 11,5 cm, che ho fatto regredire a livello di 3x1,5 cm, con sole quattro somministrazioni di bicarbonato di sodio."



[SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]


Perdonami Paolo, come si fa a prendere con serietà questo genere di affermazioni?
Neanche Vanna Marchi spara queste cazzate... vai tranquillo, se c'è scritta questa roba puoi cestinare in blocco il sito, non serve leggere altro.
Claudio Cava
00giovedì 31 gennaio 2008 11:50

Questa storia monopolizzo' l' attenzione dei newsgrouppari di usenet per mesi.

Si trattava della Mednat e di un certo Giovanni Paolo Vanoli.

Sempre se la memoria non mi fa cilecca.

Fu un vero e proprio linciaggio mediatico.


Ciao
Claudio
pcerini
00mercoledì 6 febbraio 2008 16:51
Ho un'altro quesito per l'amico Rain:

dal link www.uaar.it/news/2008/02/06/pillola-fuorilegge/ dove si parla della pillola abortiva,ad un certo punto leggo:

"Ben diversa la posizione dei medici cattolici. Angelo Francesco Filardo, ginecologo obiettore, sottolinea quello che è scritto nella Carta degli Operatori Sanitari del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari: «È atto abortivo anche l’uso di farmaci o mezzi che impediscono l’impianto dell’embrione fecondato o che ne provocano il distacco precoce. Coopera con l’azione abortiva il medico che consapevolmente prescrive o applica tali farmaci o mezzi».

Non ho ben capito la posizione di questi obiettori,e' come se per loro l'interruzione di una azione fisiologica non fosse vista nell'ottica terminologica scientifica ma in quella etico-religiosa secondo cui interrompere un'azione di innesto equivarrebbe ad un'omicidio.E' giusto? Che ne pensi?


Rainboy
00mercoledì 6 febbraio 2008 17:41
Sai Paolo, io abolirei per intero l'obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie pubbliche. Lo Stato riconosce come diritto costituzionale della donna il diritto all'aborto, quindi se uno ha problemi etici con l'aborto, vada a lavorare in una clinica privata cattolica.

L'obiezione di coscienza per i farmaci abortivi che hai esposto lì non ha nulla di scientifico, nemmeno nei termini ("embrione" è una definizione applicabile solo dopo l'impianto, la gravidanza della madre inizia appunto con l'impianto in utero).
Non ci troviamo di fronte a un quadro scientifico che può essere interpretato in chiave religiosa, bensì siamo di fronte a una visione religiosa che sovrascrive e riplasma i dati scientifici a proprio piacimento. Lo trovo profondamente immorale, oltre che ipocrita, e l'accettazione da parte dello stato di tali affermazioni sarebbe in intima contraddizione con il diritto all'aborto che pure l'Italia riconosce alle donne.
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