Le persone pensano ancora che se troveranno la “persona giusta” saranno felici. Sperano di essere fortunati e di trovare il “pacchetto già fatto”. Ma il principe azzurro è un personaggio solo delle fiabe. Così facendo, poi, danno agli altri la responsabilità della propria felicità. Ciò che rende la vita meravigliosa è la qualità delle relazioni che possiamo instaurare con gli altri.
Cosa succede se in una relazione io non so dare? L’altro si stanca di tirare la carretta. Cosa succede se in una relazione io non so ricevere? L’altro non si sente mai importante. Cosa succede se in una relazione io non stimo l’altro? L’altro si sente umiliato. Cosa succede se in una relazione io non stimo me? L’altro deve farmi sempre da mamma e dirmi quanto valgo, che ce la posso fare, che ne ho la capacità. Cosa succede in una relazione se io non voglio crescere? L’altro si sentirà imprigionato. Cosa succede se in una relazione io voglio che le cose rimangano sempre uguali? L’altro si sentirà morire. Cosa succede in una relazione se io sento di non valere? Che mi attaccherò all’altro. Cosa succede se in una relazione io non sono mai ottimista, vitale, gioioso, divertente? Che contagerò l’altro con la mia negatività e creerò una relazione pesante e seria.
L’Effetto Farfalla (Edward Lorenz): ha spiegato, mostrato e fatto vedere, come una farfalla che muove l’aria oggi a Pechino, può trasformare i sistemi delle perturbazioni del mese successivo a New York. Cioè, piccole variazioni possono produrre grandi effetti.
Rupert Sheldrake fa un esperimento ripreso dalla televisione austriaca. Delle videocamere con un codice temporale (sincronizzate in modo da poter vedere nello stesso istante luoghi diversi) vengono puntate su Pam Smart, che è fuori di casa, e sul suo cane Jayee, chiuso in casa. In un momento scelto a caso, all’insaputa tanto sua quanto del suo cane, Pam riceve una chiamata che le chiede di ritornare a casa. In quel preciso istante il suo cane Jayee corre alla porta ad aspettare la sua padrona. Esperimenti simili, documentati e registrati sono stati fatti centinaia di volte e il risultato è sempre stato lo stesso.
Esperimento di ricercatori in Pennsylvania: 42 coppie. Veniva inflitta una piccola ferita con un minuscolo strumento pungente su di un partner della coppia. Poi i partner parlavano, in modo privo di conflitti e veniva calcolata attentamente la velocità di guarigione. Diversi mesi dopo stessa cosa, ma qui i partner conversavano su questioni controverse (litigavano): soldi, parenti, ecc. Bene: la ferita ci metteva un giorno in più a guarire e le ferite guarivano con una velocità del 60% rispetto alle coppie della prima sessione. L’esame della interluchina-6 (IL-6), sostanza chimica citochina di importanza cruciale per il sistema immunitario, rilevava tra le coppie ostili livelli altissimi (=il sistema immunitario era stato sopraffatto).
Backster ha fatto degli esperimenti con le piante. Ha usato un lie detector, “la macchina della verità” (rileva la conduttività elettrica della pelle), sulle foglie di una pianta. Poi ha messo la pianta, con gli elettrodi attaccati, nel caffè: non successe nulla.
Poi pensò: “E se io creo un pericolo, cosa succede?”. E gli venne in mente l’idea di prendere un fiammifero e di bruciare la pianta. Come ebbe quell’idea il pennino quasi saltò via! Ma lui non aveva bruciato la pianta: aveva solo avuto l’idea. “E’ possibile che la pianta abbia percepito il mio pensiero?”. La pianta sembrava aver registrato la minaccia diretta. La pianta poi tornò calma. Accese un fiammifero e lo lasciò tremolare sotto la pianta. Il pennino di nuovo continuò la sua corsa sfrenata!
Backster e Hanson fanno allora questo esperimento: mettono degli elettrodi alle piante, collegati con un pennino, e nell’istante in cui mettevano un gamberetto vivo in contatto con l’acqua bollente, queste schizzavano. Questo avveniva anche se tra il gamberetto che andava a morire e le piante vi erano tre porte di distanza. Cosa significa tutto ciò? Significa che tutte le cose viventi trasmettono avanti e indietro informazioni telepatiche in ogni istante, soprattutto nei momenti di pericolo e di morte.
Nessuno allora può più dire: “Io non posso fare nulla; io non posso fare niente; a che serve se faccio il bene; sono l’unico che lo fa! Non è meglio fare come tutti?”.
Quello che fai tu ricade su di te e sul mondo.
Noi ci pensiamo separati e diciamo: “La vita è mia e faccio quello che voglio io”. E pensando così crediamo che quello che facciamo non abbia una ricaduta sugli altri ma non è così invece.
Se urli, bestemmi, vivi nel rancore o nella rabbia, la tua risonanza si diffonde e si riverbera nel mondo. Se, invece, ami incondizionatamente, se vivi nel perdono lasciando andare e cadere l’odio e la rabbia, se compi gesti di bontà gratuita, se hai compassione e tenerezza, tutto questo si riverbera in te, nella tua famiglia e nel mondo.
Le persone dicono: “Ma perché a me va sempre male?”. E bisognerebbe rispondergli: “Ma che razza di pensieri fai? Perché? Vivi sempre nel rancore e nella negatività, e ciò che vivi si riverbera sulla tua vita”. Oppure: “Perché i miei figli sono così?”. “Ma il tuo cuore com’è?”. Oppure: “Perché non trovo nessuno? Perché a me va sempre male?”.
“Se vivi perennemente nell’invidia, nella gelosia, nella cattiveria, cosa puoi attirarti?”.Sei collegato al tutto e il tutto è collegato a te.
Tutto è in relazione e la relazione è tutto.
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