Emulazione papale

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Claudio Cava
00giovedì 7 giugno 2007 22:29

Un tedesco contro il papa tedesco.

L´impensabile accade in piazza San Pietro poco prima delle undici, mentre Benedetto XVI attraversa benedicente in papamobile la folla festante venuta per l´udienza del mercoledì…
È un attimo brevissimo, in cui si vede un giovanotto robusto ma disarmato volteggiare sulle transenne e tentare di lanciarsi sulla vettura del pontefice. Florian Sperling ha ventisette anni, una maglietta rossa un po´ stinta, un berretto da baseball color kaki, occhiali da sole. È rimasto nascosto tra un gruppo di pellegrini bavaresi, attendendo che papa Ratzinger si avvicini al suo settore…

Quando Benedetto XVI comincia il suo discorso ai quarantamila pellegrini per ricordare il dramma dell´Africa, il giovane tedesco è già agli arresti in Vaticano, dove lo interroga il giudice dello stato pontificio Gianluigi Marrone. «Non aveva intenzione di attentare alla vita del Papa», spiegherà poi il portavoce papale padre Federico Lombardi. «Mostrava chiari segno di squilibrio ed era in stato confusionale», aggiunge Lombardi. «Pensava ad un atto dimostrativo che attirasse l´attenzione su di sé». Dal palazzo apostolico si viene a sapere che Sperling, cercando disperatamente di aggrapparsi all´auto del pontefice, pronunciava «farneticazioni religiose».

(tratto da un articolo di Marco Politi pubblicato su Repubblica di giovedì 7 giugno 2007, a pagina 19)

Questo sprovveduto attentatore, Florian Sperling, non voleva fare del male a nessuno ma il suo gesto sconsiderato ha messo sotto-sopra l’ordine pubblico; è saltato addosso ad un Capo di Stato quando ha ritenuto che egli si fosse avvicinato al suo settore; mostrava chiari segno di squilibrio ed era in stato confusionale; desiderava attirare attenzione e pronunciava «farneticazioni religiose»…

A cosa vi pensare tutto questo, ad un attentato?
Secondo me è qualificabile come atto emulativo..

Anche Ratzinger non vorrebbe far del male a nessuno, nemmeno ad un embrione, ma ha sulla coscienza tutti i morti di Alzheimer e di malattie genetiche.

Anche Ratzinger piomba continuamente addosso ai Capi di Stato stranieri quando ritiene che essi si siano avvicinati ai suoi settori (famiglia, morale, scienza, diritti, scuola, cultura, costituzione europea, insomma: un po’ tutto è un suo settore).

E anche Ratzinger mostra spesso chiari segni di squilibrio, parla del diritto naturale come se esistesse davvero, in totale stato confusionale, e non fa altro che attirare l’attenzione (guardare il Tg1 tutte le sere per riprova).

L’unica cosa che non fa è pronunciare «farneticazioni religiose.

Lui non le pronuncia.

Lui, le farneticazioni, le mette in atto, le impone e le fa pure rispettare.

E con che coraggio fa arrestare il povero Sperling? Non è forse vero che la più alta forma di adorazione è proprio l’emulazione?

Fonte: Alteredo
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