Eulana Italiani "La Chiesa non influenzi lo Stato"

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snaplinx
00domenica 25 gennaio 2009 10:58

Demos: lo dice l'83%. E uno su due, se in coma, vorrebbe morire
I giudizi attraversano tutto lo spazio politico

Eluana, gli italiani senza dubbi
"La Chiesa non influenzi lo Stato"

di FABIO BORDIGNON


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IL CONFINE tra la vita e la morte rappresenta un terreno estremamente delicato, in cui diverse prospettive medico-scientifiche, opposti convincimenti etici e religiosi si confrontano e si scontrano, attraverso una molteplicità di casi concreti. Tuttavia, dalle risposte del campione interpellato da Demos per La Repubblica (TABELLE), emerge un orientamento maggioritario, che si oppone all'accanimento terapeutico, privilegia la scelta individuale del malato (o della sua famiglia) e si spinge fino ad ammettere l'eutanasia. Per quanto l'identità cattolica attenui, in qualche misura, queste posizioni.

La lunga battaglia per Eluana Englaro porta l'attenzione su questioni che da tempo lacerano la società italiana. Oltre la metà degli intervistati (50,4%), se si trovasse in stato di coma per un periodo così lungo, preferirebbe essere "lasciata morire". Una persona su cinque lascerebbe la scelta ai propri cari (21%), mentre una quota appena inferiore (19%) vorrebbe essere comunque tenuta in vita. Nel momento in cui si parla, esplicitamente, di eutanasia, il dato cambia, ma lascia inalterato un orientamento generale che mette al centro la volontà del malato. Anche in questo caso, il numero di quanti ritengono giusto che la medicina possa "aiutare" il paziente a morire, in presenza di una malattia incurabile, supera la soglia del 50%. Non si tratta, peraltro, di un dato di oggi, ma che ormai da anni si ripresenta nell'atteggiamento dell'opinione pubblica.

La base dei favorevoli, infine, diventa ancora più ampia nel considerare il ricorso a uno strumento diverso, ma che va comunque nella direzione di dare più peso alla libertà individuale: il 79% degli intervistati, infatti, si schiera a favore del testamento biologico.

I giudizi in base alle intenzioni di voto mostrano come le divisioni su questi argomenti attraversino l'intero spazio politico. La quota dei favorevoli al testamento biologico è maggioritaria nell'elettorato di tutti i principali partiti. Ma avviene lo stesso, con la sola eccezione dell'Udc, anche per quanto riguarda l'eutanasia. Maggiori divergenze emergono, invece, a partire dalla frequenza alla messa. Tra chi partecipa in modo assiduo ai riti religiosi, circa una persona su tre ammette la "buona morte", ma già tra i saltuari il dato sale al 59% e cresce di altri dieci punti tra i non praticanti (68%). Sebbene le opinioni si leghino in modo stretto alla pratica religiosa, i risultati mettono in evidenza una posizione piuttosto netta e trasversale (maggioritaria anche tra i praticanti assidui): la Chiesa deve limitarsi a intervenire sulle coscienze dei fedeli, senza però "fare pressione" sullo Stato (83%)
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BY REPUBBLICA
snaplinx
00domenica 25 gennaio 2009 11:00
UN ITALIANO SU DUE FAVOREVOLE ALLA "BUONA MORTE"

Oltre la metà degli intervistati, se si trovasse nelle condizioni di Eluana Englaro, preferirebbe essere "lasciata morire", una quota analoga approva l’eutanasia nel caso di una malattia incurabile, quasi otto persone su dieci sono favorevoli al testamento biologico. Sono alcuni dei risultati proposti da un sondaggio realizzato da Demos, pubblicato oggi sulle pagine de La Repubblica.


 
 
   
 
 
   

   
 
 
   
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