Finanziaria, Senato:

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kelly70
00giovedì 8 novembre 2007 16:14
sull’Ici alla Chiesa scoppia la polemica

Nuove cronache dal quarto mondo: la risposta dei politici italiani alle perplessità dell’Europa.

«Una discussione ottocentesca». «Ideologica». «Identitaria». Nell’Aula del Senato va in scena ancora una volta la polemica Stato-Chiesa. Era già successo pochi giorni fa quando un emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra sull’8 per mille aveva scatenato la bagarre tra guelfi e ghibellini. Mercoledì il canovaccio si è ripetuto. Più di un’ora di discussione, sempre gli stessi i protagonisti. Alla fine l’Aula ha respinto l’emendamento con 240 voti contrari, 12 senatori favorevoli e 48 astenuti. Accursio Montalbano, Roberto Barbieri, Gavino Angius, i tre senatori della Costituente socialista, presentano un emendamento che prevede di far pagare l’Ici sugli immobili di proprietà della Chiesa che svolgono un’attività commerciale. Il relatore invita al ritiro «perché non è opportuno affrontare adesso la materia»; Cdl compatta e Ulivo parlano di «discussione ottocentesca, di un elemento identitario dei socialisti che manderebbe agli italiani un messaggio di divisione». La sinistra dell’Unione nella dichiarazione di voto annuncia «un’astensione sofferta» per non turbare i delicati equilibri della maggioranza a palazzo Madama. […] L’emendamento non passa e trova solo 12 senatori favorevoli. e così ha buon gioco il capogruppo della lega nord roberto castelli che ricorda la sua infanzia all’oratorio «tra bevute di spuma» e «stringhe di liquirizia». Memorie, conclude Castelli, che l’emendamento socialista avrebbe voluto cancellare.

Il testo integrale dell’articolo sul sito dell’Unità
www.unita.it/view.asp?IDcontent=70409

“Il voto espresso dal centrosinistra questa mattina è semplicemente sconcertante.” Lo afferma il vicepresidente del Senato ed esponente del Partito socialista, Gavino Angius, commentando il voto contrario dell’aula all’emendamento socialista relativo al pagamento dell’Ici per gli immobili delle confessioni religiose esclusivamente adibiti ad attività commerciali. “E’ sorprendente - sottolinea Angius in una nota - ma non troppo che settori provenienti dai Ds, oggi Partito Democratico, in Senato abbiano votato contro un emendamento che interveniva su un provvedimento voluto dal precedente governo e da noi allora fortemente osteggiato. Certo ci rendiamo conto che l’abbraccio con alcuni settori teodem (della Margherita) comporti anche questo, tuttavia ci saremmo aspettati un po’ di coerenza in più. In Senato, insomma - prosegue - il Pd si dimostra ancora una volta prigioniero delle sue irrisolte contraddizioni e soprattutto del ruolo dominante della componente Teodem”. “Ciò che veramente ha dell’incredibile - sottolinea Angius - è l’astensione dei senatori di rifondazione comunista, sinistra democratica e del gruppo verdi-comunisti italiani. La sinistra cosiddetta radicale, in questa circostanza ‘flessibile’, credo troverà qualche difficoltà - conclude - a spiegare ai suoi elettori il voto sostanzialmente contrario espresso con la Cdl e con il Pd”.

Da Virgilio Notizie


Rex in Vertice
00giovedì 8 novembre 2007 17:12
Adesso si mettono a far pagare alla Chiesa: come se questo potesse colmare i FURTI che avvengono giornaliermente negli ambienti politici Italiani.

Queste iniziative, mi sanno tanto di "ateismo di stato": mi sembra che qui si stia iniziando davvero una guerra al Cristianesimo da quando al Governo è salito il Centro-Sinistra. Prima sul fronte ideologico (PACS, DICO, droga, aborto, eutanasia) ed ora dal punto di vista logistico-economico: pare davvero di rivivere la Breccia di Porta Pia; non rispecchiando per altro il volere popolare.
Claudio Cava
00giovedì 8 novembre 2007 20:38
Re:

Rex in Vertice, 08.11.2007 17:12]Adesso si mettono a far pagare alla Chiesa: come se questo potesse colmare i FURTI che avvengono giornaliermente negli ambienti politici Italiani.


E se al posto di "Chiesa" scrivessi "Stato piu' ricco del mondo"?

Comunque si, e' vergognoso.
L' asservimento alla Chiesa dei politici italiani, intendo.


Queste iniziative, mi sanno tanto di "ateismo di stato": mi sembra che qui si stia iniziando davvero una guerra al Cristianesimo da quando al Governo è salito il Centro-Sinistra. Prima sul fronte ideologico (PACS, DICO, droga, aborto, eutanasia) ed ora dal punto di vista logistico-economico: pare davvero di rivivere la Breccia di Porta Pia; non rispecchiando per altro il volere popolare.



E te pareva, l' aggressore che diventa vittima.

E' vecchia.

Ciao
Claudio
Rex in Vertice
00giovedì 8 novembre 2007 21:50
Bhè, lo Stato Pontificio era sempre esistito prima della Breccia di Porta Pia: mi sembra che quella fu una vera e propria guerra senza dichiarazione.

Riguardo alla storia dell'asservimento alla Chiesa dello Stato Italiano, mi sembra una teoria molto infondata. Non c'è nessun potere teocratico, la Chiesa esercita solo il ruolo Spirituale, invitando i suoi fedeli a seguire i suoi dettami. Se te sei ateo, non devi dar conto a nessun Papa e a nessun Prete di quel che fai.

Il fatto che poi la politica Italiana segua a grosse linee ciò che viene detto dalla Chiesa (ma molto a grosse linee), è solo a causa del gran numero di fedeli in Italia, e perchè storicamente l'Italia è legata al Cristianesimo Cattolico. Che lo si voglia o meno...

kelly70
00giovedì 8 novembre 2007 23:07
Una questione di soldi


Oggi è una giornata particolarmente triste per il mondo laico. Come ha puntualmente riportato il quotidiano L’Unità, in Senato è stata respinta una proposta di legge che tendeva ad imporre alla Chiesa Cattolica l’obbligo di pagare l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) per i locali di sua proprietà che svolgono attività commerciali.

Accursio Montalbano, Roberto Barbieri, Gavino Angius, i tre senatori della Costituente socialista, presentano un emendamento che prevede di far pagare l’Ici sugli immobili di proprietà della Chiesa che svolgono un’attività commerciale. Il relatore invita al ritiro «perché non è opportuno affrontare adesso la materia»; Cdl compatta e Ulivo parlano di «discussione ottocentesca, di un elemento identitario dei socialisti che manderebbe agli italiani un messaggio di divisione». La sinistra dell’Unione nella dichiarazione di voto annuncia «un’astensione sofferta» per non turbare i delicati equilibri della maggioranza a palazzo Madama. […] L’emendamento non passa e trova solo 12 senatori favorevoli.
[Da L’Unità dell’8 Novembre 2007]

Contro questo emendamento hanno votato anche Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi. A favore, solamente Socialisti e Radicali.

Perché la Chiesa Cattolica deve pagare l’ICI

Noi tutti, italiani e stranieri residenti in Italia, paghiamo l’ICI. La paghiamo sulle seconde case per le vacanze, sugli immobili adibiti a scopi commerciali e persino sulla prima casa. Paghiamo una tassa odiosa su un reddito che non possiamo percepire: il reddito “virtuale” assegnato alla prima casa. Paghiamo un sacco di soldi di ICI.

Ma la Chiesa Cattolica, in virtù di una norma applicativa del Concordato del 1984 (quello firmato da Bettino Craxi) non la paga.

La pagano le altre confessioni, a partire dalle Moschee dei circa tre milioni di Musulmani che vivono in Italia, ma non la Chiesa Cattolica. Basta mettere un Crocefisso in un negozio e dichiaralo “luogo di culto” e non si paga più una lira di ICI. Questa anomalia è talmente evidente e talmente difficile da giustificare da avere attirato anche l’attenzione della Comunità Europea che ora chiede conto all’Italia di questo incomprensibile privilegio concesso alla Chiesa cattolica (vedi: “Esenzione ICI” nelle Ultimissime UAAR).

Si ritiene che questo meccanismo permetta alla Chiesa Cattolica di non pagare allo Stato Italiano qualcosa come un miliardo di Euro all’anno. Questa cifra elevatissima non deve stupire: grazie ad una secolare tradizione di raccolta di donazioni da privati, la Chiesa Cattolica è tuttora di gran lunga il più grande proprietario immobiliare italiano.

Noi paghiamo dieci Euro su ogni richiesta di analisi che presentiamo alla nostra ASL ma la Chiesa Cattolica non paga una lira di ICI per gli innumerevoli locali commerciali, alberghi ed altre strutture (certamente non adibite in modo esclusivo al Culto) che possiede sul nostro territorio. Lo Stato Italiano deve farsi carico dei restauri delle migliaia e migliaia di Chiese cadenti sparse per la penisola, non tutte di interesse storico od artistico, ma su queste Chiese il Vaticano non paga nemmeno l’ICI.

Se questa è la gente da cui noi miscredenti dobbiamo accettare lezioni di morale…

La punta dell’Iceberg

Un miliardo di euro (1936 miliardi di lire e spiccioli) è una cifra colossale. Rappresenta più o meno quello che sarebbe necessario spendere ogni anno per portare la nostra Università e la Ricerca Italiana allo stesso livello delle Università americane e dei loro centri di ricerca. Un miliardo di euro l’anno fa la differenza tra stare a pieno diritto nel primo mondo e scivolare velocemente nel terzo.

Ma un miliardo di euro è solo un quarto dei circa quattro miliardi di euro che la Chiesa Cattolica costa allo Stato Italiano ogni anno.

Gli studi su questo tema ormai abbondano. A quelli, ormai storici, dell’UAAR si sono recentemente aggiunti diversi articoli di Curzio Maltese su Repubblica. Potete leggerli seguendo questi link:

Scheda sull’otto per mille
www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/
Quanto «costa» allo Stato il finanziamento della Chiesa cattolica
www.uaar.it/uaar/archivio/archivio2000/attualita38.html
Privilegi economici e fiscali della Chiesa cattolica
www.uaar.it/uaar/documenti/148.pdf
Curzio Maltese sulle Finanze della Chiesa
www.uaar.it/news/2007/08/02/curzio-maltese-tasse-chiesa-tace-perche-n...
Curzio Maltese sul costo dell’Ora di Religione
www.uaar.it/news/2007/10/24/religione-dogma-aula-ora-che-costa-m...
Un Video di Curzio Maltese sui soldi dei Vescovi
www.uaar.it/news/2007/10/06/i-soldi-dei-vescovi/

In Italia siamo abituati a non fare caso all’elefante che si aggira in salotto ma sta diventando sempre più difficile mantenere in auge questa pratica in un mondo multinazionale, multietnico e multiconfessionale come il nostro.

Quattro miliardi l’anno sono un quarto od un quinto della finanziaria. Corrispondono più o meno ai soldi che il nostro stato non riesce a trovare per assicurare ai giovani un salario di disoccupazione od a quelli che il nostro stato non riesce a trovare per garantire ai nostri anziani una pensione dignitosa. Quattro miliardi l’anno fanno la differenza tra il welfare, quello vero, quello “alla Svedese”, e le mense dei poveri.

L’otto per cento

Come vengano spesi questi quattro miliardi di euro, non è dato sapere. Si sa qualcosa solo di ciò che avviene al circa un miliardo di euro che gli italiani decidono di donare (non tutti di propria volontà) alla Chiesa Cattolica attraverso il meccanismo dell’0tto per Mille. Di questi soldi, solo l’8 percento viene utilizzato per azioni di Carità. Il resto viene utilizzato per mantenere i Sacerdoti e per mantenere in piedi la faraonica struttura burocratica e “di culto” della Chiesa Cattolica. L’otto per cento di un miliardo di euro sono 80 milioni. Questi 80 milioni sono i soldi che la Chiesa Cattolica distribuisce ai poveri. I restanti 920 milioni di euro servono per mantenere in piedi la struttura ecclesiastica. Per confronto, il tanto vituperato Stato Italiano spende circa 900 milioni di euro all’anno solo per pagare gli insegnanti di religione nelle nostre scuole (insegnanti che vengono nominati dalla Curia e rispondono solo ad essa).

Una questione di soldi

La religione è anche (o soprattutto) una questione di soldi. Non lo è per noi. L’UAAR non prende un soldo dallo Stato e non ambisce a prenderne. Lo è per la Chiesa Cattolica. Quattro miliardi l’anno di fatturato fanno della Chiesa Cattolica una potenza economica di cui si è costretti a tenere conto. Negli anni passati, una parte considerevole di questi soldi sono stati amministrati da persone di moralità decisamente sospetta, come Paul Marcinkus. Secondo la Magistratura Italiana, ci sono fondate ragioni di pensare che una parte di questi soldi siano stati utilizzati per influenzare diversi governi italiani tra gli anni ‘70 ed ‘80. Per colmo dell’ironia, una parte delle tasse pagate in Italia da atei e agnostici della sinistra è stata passata dallo Stato alla Chiesa Cattolica che li ha usati per contrastare l’ascesa della sinistra nella politica nazionale e nella società civile. Si sospetta anche che una parte considerevole di questi soldi sia stata usata da Wojtyla per finanziare Solidarnosc in Polonia, portando al crollo del regime comunista in quel paese. Come sempre avviene, il potere economico è stato trasformato, in tutte queste occasioni, in potere politico.

Se si vuole evitare di scivolare lentamente in una teocrazia cattolica, non meno odiosa di qualunque teocrazia islamica, è necessario sottrarre alla Chiesa cattolica il suo principale strumento di influenza politica: i soldi.

Alessandro Bottoni
www.uaar.it/news/2007/11/08/una-questione-di-soldi/
Rainboy
00giovedì 8 novembre 2007 23:54

Bhè, lo Stato Pontificio era sempre esistito prima della Breccia di Porta Pia: mi sembra che quella fu una vera e propria guerra senza dichiarazione.


Se può consolarti, anche la nascita dello stato pontificio era avvenuta senza dichiarazione, visto che i documenti sulle (del tutto inesistenti) donazioni terriere da parte di Bisanzio erano dei falsi di pessima fattura realizzati dalla curia romana, che furono smascherati già nel XIII secolo.
Comunque mi pare sia il papato stesso ad aver messo una pietra sopra agli eventi, dicendo in più occasioni (l'ultima è sul libro di Ratzinger) che tale stato era un impedimento materiale e in quanto tale allontanava la chiesa dal vero servizio divino.
Cosa apprezzabile. Peccato non abbia condannato per le stesse motivazioni tutto il resto. Ma si sa, un passo alla volta... per queste cose bisogna che sia la Provvidenza a mettersi in azione: probabilmente i prelati in Vaticano attendono che un discendente del generale Cadorna venga a visitarli con un più moderno reggimento della Guardia di Finanza.

pcerini
00venerdì 9 novembre 2007 01:21
"la Chiesa esercita solo il ruolo Spirituale, invitando i suoi fedeli a seguire i suoi dettami"

Falso,le numerose ingerenze degli ultimi due anni (dalle coppie di fatto fino al testamento biologico) mostrano una arroganza che va ben oltre il semplice dettame religioso,dovresti leggere per esempio un'articolo di un giurista appartenente ai radicali in merito all'obiezione di coscienza dei farmacisti che viene considerata un'incitazione ad un vero e proprio sabotaggio (obiezione contra-legem).

In secondo luogo,il mandato costituzionale non puo' essere ostacolato dalle ingerenze di tipo religioso,perche' in questo modo se venisse per sbaglio eletto un islamico o un musulmano nel nostro parlamento (cosa che spero che non avvenga mai) costui si sentirebbe autorizzato a seguire alla cieca i dettami del suo credo ostacolando o non votando magari delle risoluzioni o decreti parlamentari che magari erano contemplati nel progamma del suo partito durante le elezioni.

Spesso tiri fuori la regola della maggioranza,be',allora lascia che ti dica che la maggioranza ha scelto un programma dell'Unione che contemplava i Dico,e sono stati stracciati da una maggioranza "religiosa" ,sopravanzando e prevaricando quella che era una scelta del tutto laica e civile,abbiamo dunque assistito ad una vera e propria prevaricazione dell'espressione di voto della "MAGGIORANZA".

=omegabible=
00venerdì 9 novembre 2007 11:43
Re x Paolo

Perfetto, è proprio così. Grazie!!



omega
Rex in Vertice
00venerdì 9 novembre 2007 14:06
Re:

Falso,le numerose ingerenze degli ultimi due anni (dalle coppie di fatto fino al testamento biologico) mostrano una arroganza che va ben oltre il semplice dettame religioso,dovresti leggere per esempio un'articolo di un giurista appartenente ai radicali in merito all'obiezione di coscienza dei farmacisti che viene considerata un'incitazione ad un vero e proprio sabotaggio (obiezione contra-legem).



Se i farmacisti sono Cattolici e seguono ciò che ha CONSIGLIATO il Papa, non è colpa di nessuno. Se gli Italiani di maggioranza fossero "radicali", il Papa potrebbe dire qualunque cosa ma alla fine sarebbe il popolo a decidere (come avviene per l'uso dei preservativi o in materia sessuale in generale). L'ingerenza non esiste, c'è solo un orientamento corretto da parte del Parlamento che mostra almeno una tendenza ad assecondare le abitudini degli Italiani.



In secondo luogo,il mandato costituzionale non puo' essere ostacolato dalle ingerenze di tipo religioso,perche' in questo modo se venisse per sbaglio eletto un islamico o un musulmano nel nostro parlamento (cosa che spero che non avvenga mai) costui si sentirebbe autorizzato a seguire alla cieca i dettami del suo credo ostacolando o non votando magari delle risoluzioni o decreti parlamentari che magari erano contemplati nel progamma del suo partito durante le elezioni.



Questo lo dici te. Forse sarà valido in Olanda questo principio, ma non in Italia, dove la religione è molto ben inserita nel tessuto sociale e costituisce un importante elemento da tenere in considerazione. Riguardo al discorso sugli islamici, non vedo cosa c'entri: gli Islamici oltre ad essere un'esigua minoranza rispetto ai Cristiani, non rappresentano la radice storica dell'Italia e una qualunque loro tradizione risulterebbe del tutto estranea alla storia politico-sociale Italiana.



Spesso tiri fuori la regola della maggioranza,be',allora lascia che ti dica che la maggioranza ha scelto un programma dell'Unione che contemplava i Dico,e sono stati stracciati da una maggioranza "religiosa" ,sopravanzando e prevaricando quella che era una scelta del tutto laica e civile,abbiamo dunque assistito ad una vera e propria prevaricazione dell'espressione di voto della "MAGGIORANZA".



Se si va alle elezioni anticipate (anzi, QUANDO si andrà... perchè sembra molto chiaro che questo Governo non durerà, grazie a Dio, ancora molto), la maggioranza sicuramente non voterà l'UNIONE e il suo programma reazionario. La motivazione per cui al Governo ci sono i "vostri", è solo perchè Berlusconi nei 5 anni precedenti ha dato segno di un Governo negativo, lontano dai bisogni della gente. Anche se ormai tutti han capito che se quello era negativo, questo è 10 volte peggiore. Tra le altre cose, moltissime novità in materia civile sono state aggiunte durante i mesi di Governo a causa delle INGERENZE di una frangia estrema di sinistra. E questo non si può negare... è stato molto ingannevole il programma presentato da Signor Prodi.




Rainboy
00venerdì 9 novembre 2007 14:31

Se i farmacisti sono Cattolici e seguono ciò che ha CONSIGLIATO il Papa, non è colpa di nessuno. Se gli Italiani di maggioranza fossero "radicali", il Papa potrebbe dire qualunque cosa ma alla fine sarebbe il popolo a decidere (come avviene per l'uso dei preservativi o in materia sessuale in generale). L'ingerenza non esiste, c'è solo un orientamento corretto da parte del Parlamento che mostra almeno una tendenza ad assecondare le abitudini degli Italiani.



Forse non ti è chiaro che il motivo per cui questa bestiata è stata rifiutata da tutte le parti, è perché oltre ad essere spudoratamente un'ingerenza ideologica (ma lo sarebbe anche l'obiezione di coscienza per i ginecologi abortisti, se è per questo) questa è, nello specifico, illegale.
Un farmacista ha un LAVORO. Non è un lavoro come quello di un operaio metalmeccanico, che se fa sciopero al limite si ferma la catena di montaggio. Il farmacista fornisce farmaci, che sono un bene di prima necessità al pari della pasta o del pane o del latte. Lui li deve fornire, per legge. Il mercato è controllato dalle autorità, e se queste decidono che un farmaco X ha il nulla osta, allora il farmaco X DEVE essere sul bancone del farmacista, in modo che sia acquistabile. Non sta al farmacista decidere che cosa vendere, per lo stesso motivo per cui non sta a un medico della mutua decidere chi visitare e chi non visitare: non è competenza di questa gente elargire giudizi morali, i giudizi in questione vengono elargiti in altre sedi di più alto livello, e in questo caso sono già stati formulati.
Ratzinger ha lanciato l'appello, come suo solito, per fare casino: sa benissimo che non può imporsi a delle commissioni di esperti indipendenti, che oltretutto operano anche in base alle moderne acquisizioni scientifiche e giuridiche a livello sovranazionale. Quindi preferisce cercare di imporsi a dei farmacisti (che comunque gli hanno risposto picche, a meno che non cambi la legge...).
Saprai senz'altro che in tutta l'Europa siamo rimasti l'unico paese assieme alla Grecia, a non avere le più moderne tecnologie in campo della contraccezione (pillola del giorno dopo) e dell'aborto (pillola RU-486). Adesso il loro arrivo è imminente anche da noi su vasta scala, ma non ti viene il sospetto che ci sia una ragione se tutti le hanno adottate con anni di anticipo... per esempio che funzionano, sono perfettamente legali e anzi agevolano l'esercizio dei diritti sanciti dal codice per il cittadino in materia di contraccezione ed aborto poiché fanno risparmiare tempo, disagio fisico e psicologico, denaro...
No, eh?

Rex in Vertice
00venerdì 9 novembre 2007 15:17

Adesso il loro arrivo è imminente anche da noi su vasta scala, ma non ti viene il sospetto che ci sia una ragione se tutti le hanno adottate con anni di anticipo... per esempio che funzionano, sono perfettamente legali e anzi agevolano l'esercizio dei diritti sanciti dal codice per il cittadino in materia di contraccezione ed aborto poiché fanno risparmiare tempo, disagio fisico e psicologico, denaro...
No, eh?




... e che fanno davvero schifo eticamente. Ho letto di quella pillola, è mi sembra una cosa degna da film dell'orrore: disgustosa, crudele, pietosa. Si portano avanti campagne per difendere gli animali, e poi si fa questo ad un essere umano INDIFESO prima che nasca. Che vergogna...

Comunque il farmacista è un lavoratore come un altro, ed ha tutto il diritto di scioperare. Lo fanno i medici, gli insegnanti, non possono farlo loro?

Ritornando alla maggioranza, proprio tu mi hai detto che il fatto che siano in molti a professare la Religione Cattolica non è garanzia di cosa positiva. Lo stesso si può dire sul fatto che in tutti i paesi siano legittimate alcune pratiche tipo l'uso di quella pillola per abortire: il fatto che quasi tutta Europa lo faccia, non vuol dire che sia giusto farlo.
Rainboy
00venerdì 9 novembre 2007 17:01

.. e che fanno davvero schifo eticamente. Ho letto di quella pillola, è mi sembra una cosa degna da film dell'orrore: disgustosa, crudele, pietosa. Si portano avanti campagne per difendere gli animali, e poi si fa questo ad un essere umano INDIFESO prima che nasca. Che vergogna...


Questo lo pensi perché la Chiesa Cattolica Romana, i cui prelati neanche sanno cosa sia un pre-embrione, ha deciso che questa è una forma di vita che ha tutti gli attrubuti per essere considerata una persona umana. La comunità scientifica però magari avrebbero dovuto interpellarla, visto che non siamo più nel medioevo e disponiamo di dati empirici sull'argomento della mente umana e sull'embriogenesi della nostra specie. Avremmo almeno dovuto cercare un nesso, un minimo connubio che legittimasse i voli pindarici della teologia ratzingeriana. La religione ebraica, che l'ha cercato, ha deciso che non c'erano gli estremi per porre alcun divieto. La religione islamica è giunta alla stessa conclusione. Non parliamo degli induisti, dei buddisti, e così via.
Non ti squilla un campanellino?
Certo però se sei un convinto cattolico e la Verità del successore di Pietro è dalla tua parte, cosa te ne frega di tutto ciò?
Semplicemente, il mondo sbaglia.

Questo è il risultato di una mente che crede, invece di ragionare...


Comunque il farmacista è un lavoratore come un altro, ed ha tutto il diritto di scioperare. Lo fanno i medici, gli insegnanti, non possono farlo loro?


Certo. Ma scioperare per cosa, per cambiare la legge etica basilare del mercato farmaceutico, ovvero che lo Stato si prende in prima persona l'incarico di stabilire tramite specialisti cosa viene venduto e cosa no, mentre i farmacisti devono soltanto venderlo?


Ritornando alla maggioranza, proprio tu mi hai detto che il fatto che siano in molti a professare la Religione Cattolica non è garanzia di cosa positiva. Lo stesso si può dire sul fatto che in tutti i paesi siano legittimate alcune pratiche tipo l'uso di quella pillola per abortire: il fatto che quasi tutta Europa lo faccia, non vuol dire che sia giusto farlo.


Forse confondi le mie affermazioni con quelle di pcerini.
pcerini
00lunedì 12 novembre 2007 11:39
"Questo lo dici te. Forse sarà valido in Olanda questo principio, ma non in Italia, dove la religione è molto ben inserita nel tessuto sociale e costituisce un importante elemento da tenere in considerazione. Riguardo al discorso sugli islamici, non vedo cosa c'entri: gli Islamici oltre ad essere un'esigua minoranza rispetto ai Cristiani, non rappresentano la radice storica dell'Italia e una qualunque loro tradizione risulterebbe del tutto estranea alla storia politico-sociale Italiana."

Non lo dico io,e' la costituzione stessa che obbliga il parlamentare ad assolvere in pieno il suo mandato senza ingerenze estranee ai compiti di rappresentanza di tipo civile e politico.
Riguardo agli islamici,il discorso c'entra,perche' mettiamo conto che in parlamento venisse eletto un politico italiano che segue la religione islamica(spero che non accada mai,ma in teoria tutti si possono candidare,anche nelle varie circoscrizioni comunali),mi domando come si comporterebbe innanzi a dei programmi politici che per esempio vietano l'utilizzo del velo in luogni pubblici se fosse uno che seguisse delle correnti integraliste! In teoria una cosa del genere sarebbe anche possibile.
Metterebbe in primo piano esigenze religiose al posto di quelle di tipo puramente civile facendo cosi' un torto a numerosi cittadini che magari lo avevano votato!
In merito alla presunta maggioranza "cattolica",se intendi dire che le esigenze di natura etico-cristiana devono avere la meglio su quello di tipo laico aconfessionale (come per esempio di tipo ateo o di tipo agnostico),e' un'assunzione di principio errata,perche' si confonde l'ambito religioso con quello politico,e' come se ad un certo punto la "maggioranza cattolica" dovesse essere il cardine delle norme istituzionali di tipo politico!Se cosi' fosse,allora torniamo indietro nei secoli,invece le due sfere vano tenute distinte e separate,perche' per esempio la sfera politica deve essere in grado di garantire bisogni e diritti come quelli per esempio legati al testamento biologico (una delle mie battaglie attuali),non e' detto che una simile alternativa debba essere per forza di cose imposta a voi cattolici,invece voi vorreste che non venisse fatta ne' approvata facendo in tal modo imporre a quelli che come me non seguono l'etica cristiana e togliendomi la possibilita' di decidere come voglio nel mio eventuale testamento biologico!

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