Gay Pride in Russia, Luxuria e i radicali aggrediti e picchiati!

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Aaron.Bloom
00domenica 27 maggio 2007 11:52
GAY PRIDE IN RUSSIA, LUXURIA AGGREDITO DAI NAZISKIN

Durante la manifestazione organizzata a Mosca in favore del gay pride 'un gruppo di naziskin' ha 'picchiato violentemente i radicali'.


Lo denuncia il partito radicale, secondo il quale 'subito dopo c'e' stato l'intervento della polizia che anziche' difendere le persone aggredite ha provveduto ad arrestare i radicali'. Tra le persone aggredite, secondo i Radicali, c'e'anche il deputato di Rifondazione Vladimir Luxuria, che, pero', non e' stato fermato dalla polizia.
Nella sede dei Radicali, informa una nota, 'e' stata costituita una cellula di crisi in stretto contatto con la Farnesina e l'Ambasciata italiana a Mosca'.

La polizia ha fermato oggi alcune persone nei pressi del municipio di Mosca dove si erano dati appuntamento gli omosessuali per dar vita ad un corteo del 'gay pride' nonostante il divieto del sindaco Iuri Luzhkov. Tra i fermati, tutti caricati a bordo di un furgone blindato, figurano l'organizzatore dell'iniziativa, Nikolai Alekseyev, e alcuni parlamentari stranieri, tra cui il radicale Marco Cappato, come riferito da Radio Radicale. Alcuni oppositori della manifestazione hanno lanciato uova e bottiglie vuote contro i gay. [Da Ansa.it]


Che dire? [SM=g27816] Spero che la comunità internazionale - ma soprattutto il Governo italiano - condanni duramente l'episodio! [SM=g27826]
Papa Nero
00domenica 27 maggio 2007 20:46

Mosca, botte a Luxuria

Gay pride, il racconto del deputato aggredito. Il radicale Cappato arrestato

Video:

tv.repubblica.it/multimedia/home/715419?ref=hpmm
Papa Nero
00domenica 27 maggio 2007 21:24
GAY PRIDE IN RUSSIA, FERMATI EURODEPUTATI E LEADER GAY
MOSCA - Vietato dal sindaco, contestato violentemente dagli estremisti (naziskin compresi) e neutralizzato dalla polizia: il gay pride di Mosca ha avuto la stessa sorte dello scorso anno, con la differenza di una minore partecipazione. I fermi di alcuni deputati europei, tra cui l'italiano Marco Cappato, hanno tuttavia fatto rimbalzare la notizia in tutta Europa, con vivaci reazioni politiche contro l'ennesima violazione dei diritti umani in Russia.

Il sindaco della capitale, Iuri Luzhkov, aveva vietato una manifestazione che lo scorso gennaio non aveva esitato a definire "opera di Satana", sostenuto dalla Chiesa russo ortodossa e da ampi settori di una società fortemente omofoba.

Non ha cambiato idea neppure dopo l'apparente apertura del presidente Vladimir Putin: "E' un problema di demografia", aveva esordito nella conferenza annuale alludendo all'inarrestabile calo della popolazione russa, ma assicurando poi di "rispettare sempre la libertà individuale dell'individuo in tutte le sue manifestazioni".

Oggi i manifestanti, una cinquantina in tutto, tra cui il popolarissimo duo femminile russo 'Tatu', hanno sfidato il divieto del primo cittadino trovando però la piazza davanti al municipio bloccata dalla polizia e gruppi di oppositori che hanno lanciato uova e bottiglie, aggredendo i partecipanti con calci e pugni sotto gli occhi degli "Omon", gli agenti antisommossa. Circostanza insolita in un paese dove le forze di sicurezza tengono sempre a debita distanza manifestanti di segno opposto. "Mosca non è Sodoma", gridavano i contestatori, un mix di naziskin, filo monarchici, nazionalisti e pure un paio di preti ortodossi. "I gay non dovrebbero passeggiare per la città nel giorno della Santa Trinità ", ha dichiarato Igor Miroshnicenko, vice capo dell'Unione dei gonfaloni ortodossi, movimento religioso di ispirazione monarchico-nazionalista.

I sostenitori del gay pride intendevano consegnare al sindaco una petizione, firmata da decine di deputati europei, per chiedergli di autorizzare il corteo ricordandogli che "la libertà di espressione, la libertà di riunirsi pacificamente e l'assenza di discriminazioni sono garantite dalla legislazione russa e da quella internazionale sui diritti dell'uomo". Un documento firmato anche dal deputato ambientalista tedesco Daniel Cohn-Bendit e dal deputato centrista francese Jean-Marie Cavada. Ma le azioni di disturbo dei contestatori hanno impedito qualsiasi tentativo e hanno offerto alla polizia il pretesto di intervenire per separare i due fronti, evitare disordini e "proteggere" i deputati europei.

Nei blindati della polizia, a parte qualche contromanifestante, è finita una ventina di persone, tra cui Cappato e un suo collega tedesco, Volker Beck, già aggredito nel gay pride del marzo 2006, l'organizzatore dell'iniziativa, Nikolai Alekseyev, il funzionario della commissione europea Ottavio Marzocchi e due esponenti radicali russi, Nikolai Kramov e Serghei Kostantinov.

La polizia non ha fatto sconti neppure a Peter Tatchell, un veterano britannico della lotta per i diritti degli omosessuali, che era stato precedentemente picchiato dai contestatori. Tutto sommato è andata meglio alla deputata transessuale di Rifondazione Comunista Vladimir Luxuria, colpita oggi dalle uova e fermata ieri per diverse ore all'aeroporto di Mosca per un equivoco legato ai dati riportati sul suo passaporto, dove risulta come maschio e non come femmina a dispetto delle apparenze.

Nel pomeriggio la polizia ha rilasciato Cappato e Marzocchi, con una contestazione legata al codice stradale, e trattenuto Alekseyev e gli altri due esponenti radicali per resistenza a pubblico ufficiale. "Vogliono marginalizzare qualsiasi voce libera: un modo efficace per andare verso un regime autoritario il meno impresentabile possibile", ha commentato Cappato. Nessun problema invece per la trentina di ultra ortodossi e nazionalisti che avevano organizzato a 2 km di distanza dal municipio un contro Gay Pride con un motto inequivocabile: "Per un amore autentico".

SIT-IN PROTESTA DAVANTI AMBASCIATA A ROMA
"Russia libera"; "Libertà per gli arrestati". Con questi slogan un centinaio di persone, tra radicali e aderenti ad associazioni per la difesa dei diritti degli omosessuali, ha protestato nel pomeriggio davanti alla sede dell'ambasciata russa a Roma contro le aggressioni e gli arresti compiuti oggi a Mosca. Al sit-in hanno partecipato, tra gli altri, la segretaria dei Radicali Italiani Rita Bernardini, il capogruppo alla Camera dei Verdi Angelo Bonelli, il segretario di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo e il parlamentare radicale Sergio D'Elia. "Ci sono tre compagni russi del Partito radicale transnazionale - ha detto la Bernardini - ancora in prigione. Domani saranno processati e rischiano 10-15 giorni di galera. Chiedevano solo che si potesse svolgere il gay pride a Mosca ma oggi libertà di espressione, manifestazione e parola sono negate in Russia". Diversi cartelli chiedevano così "libertà immediata" per i tre arrestati Nickolay Khramov, Sergey Kostantinov e Nicolai Aleksev. Tante anche le bandiere, a testimoniare le adesioni alla protesta: Radicali, Arcigay, Fgs (i giovani socialisti), Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e Rosa nel pugno. "Abbiamo già chiesto al ministro degli Esteri italiano - ha detto Bonelli - di intervenire sul governo russo. Quanto accaduto a Mosca deve far riflettere anche in Italia dove si può sì manifestare ma i diritti civili delle coppie di fatto non sono riconosciuti".

www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_2125783...
AresV
00lunedì 28 maggio 2007 09:59
Vergognoso..Purtroppo sospetto che non si prenderanno seri provvedimenti [SM=g27826]
La Russia ormai è come il mondo del libro di Orwell, 1984.
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