Giudaismo e Sesso

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kelly70
00lunedì 28 gennaio 2008 10:02


FreeSpirit
giovedì 24 gennaio 2008


Molta gente oggi percepisce tali simboli, concetti e pratiche come strane e devianti, perché è stato loro insegnato che le culture politeistiche che le praticavano apertamente erano “cattive” e “peccaminose”.

Alla gente comune è stato insegnato a credere che Gesù e i Cristiani siano stati molto morali e che abbiano avuto poco a che fare col sesso.

Per esempio, si ha la sensazione erronea che gli eroi e i patriarchi del Vecchio Testamento fossero individui impeccabilmente morali che mai si occuparono di qualcosa lontanamente pregiudiziale per deviazione o perversione sessuale. Prima di tutto, durante il periodo della gente biblica, gli umani erano tanto ossessionati dal sesso come lo sono ora, particolarmente dove essi furono repressi. Secondariamente, quello che è considerato deviazione o perversione fin dai primi inizi dell’umanità è dipeso dalla prospettiva culturale, variando con differenti ere e luoghi. Inoltre, quello che è stato approvato dal consenso generale è stato considerato che fosse “giusto agli occhi di Dio/Dea”. Come notato, prima della monopolizzazione patriarcale c’erano diffuse culture matriarcali, altrettanto “pie” in ogni più piccolo aspetto, ma con differenti interpretazioni della sessualità.

Scrutando tra i rivestimenti biblici, noi troviamo che molti dei personaggi del libro in realtà sono dipinti come dediti a comportamenti che sarebbero considerati deviazione sessuale dagli standard correnti. Dagli inizi nel dramma biblico noi incontriamo l’incesto, con lo stesso Mosè come un prodotto di essi. Più tardi, il retto Lot viene fatto ubriacare e quindi sedotto da ambedue le sue figlie, che generano figli dai loro incontri segreti. Lo stupro è un altro tema prominente, frequentemente praticato dagli Jahvisti, la cui storia secondo il VT è basata sul massacro di altre culture e il rapimento e lo stupro delle loro giovani ragazze. Infatti, un certo numero di “grandi” patriarchi ed eroi hanno sesso con “concubine”, un nome fantasioso per queste giovani ragazze rapite e trasformate in prostitute. Naturalmente, Salomone fu il consumatore più cospicuo, con 1.000 mogli e concubine, non una vera storia ma usata per dimostrare la virilità della sua supposta progenie. Ma, se avendo così tante mogli e concubine non è adulterio, noi ci chiediamo che cosa lo sia e cosa uno chiamerebbe propriamente la relazione di Abramo con Agar, la serva di sua moglie, dalla quale egli ha un bambino, o i vari amoreggiamenti di Giacobbe con Rachele, la sua sorella Lea e le loro domestiche, da cui egli ha dei bambini.Nella storia di Giacobbe e Rachele, di fatto, si trovano solo la deviazione sessuale, secondo gli standard Cristiani, ma anche l’uso di droga, in quanto nelle “mandragole del figlio” ci sono “piante del sesso” o “frutti della fertilità”3 In aggiunta, l’adulterio è praticato persino dal grande re Davide, come nel secondo libro di Samuele. Come Noè, che si ubriacò e lasciò tutto esposto, noi troviamo anche che Davide si mostrò di fronte ad una folla. E, in Numeri 25:1-5, gli Israeliti partecipano persino ad un’orgia.

Inoltre, anche se gli apologeti hanno cercato di spiegare il suo erotismo come se avesse qualcosa a che fare con “la Chiesa” e il suo “sposo”, il Cantico di Salomone è veramente un poema sessuale, con riferimenti ai genitali femminili, inclusa una “melagrana”:

Salomone stesso impersonò il dio fallico Baal-Rimmon, “Signore della Melagrana”, quando egli fu unito alla sposa divina, la misteriosa Shulamita, e bevve il succo della sua melagrana.4

Del Cantico di Salomone, Walker commenta ancora:

Noi ora comprendiamo che l’intero poema è un’opera di misticismo sessuale, modellato sui canti tradizionali delle nozze Sumero-Babilonesi che combinavano l’erotico con metafore di fertilità vegetale – poiché era questo lo scopo ultimo dello sposalizio del re alla sacerdotessa-regina che rappresentava la terra e il suo frutto. Il Cantico di Salomone fu lasciato nel canone biblico solo con una esegesi contorta che sosteneva che i suoi doppi sensi lascivi rappresentavano l’amore di Cristo per la sua chiesa…. Nel Cantico di Salomone non è alcuna divinità patriarcale che prende la decisione di aprire il recinto, ma la sacerdotessa-regina stessa che dice, “Che il mio amato entri nel suo giardino, e mangi i suoi piacevoli frutti”.5

Il Cantico di Salomone, di fatto, rappresenta una delle prospettive più sane di sesso nella Bibbia. Veramente, nonostante la licenziosità da parte degli eroi biblici, l’attitudine verso il sesso è tanto neurotica che quando Onan perde il “suo seme”, Dio lo colpisce a morte, un racconto ridicolizzato nel canto “Monty Pythom”: “Ogni sperma è sacro, ogni sperma è grande. Se uno sperma viene sprecato, Dio si arrabbia molto”. Apparentemente, lo sperma di Onan era più prezioso di Onan stesso. YHWH è tanto ossessionato dal versamento dello sperma che è prescritto che “nessun uomo che abbia avuto una emissione notturna entrerà nel santuario finché siano passati tre giorni. Egli laverà i suoi indumenti e farà il bagno il primo giorno….” Così, i “sogni bagnati” costituiscono una trasgressione contro il Signore.

Citazioni:

4. Wa]ker, WEMS, 806.

5. Walker, WDSSO, 425.

Bibliografia

Da "The Christ Conspiracy" di Acharya s

Blog personale

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