I valdesi divisi dai matrimoni gay

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kelly70
00venerdì 20 agosto 2010 12:33
È un tema delicato che ha lacerato e talvolta diviso diverse chiese protestanti in Europa e negli Stati Uniti

 

Tempio Valdese di Torinodi Andrea Rossi  
Forse non è un caso, nella città che tra mille distinguo e non pochi mal di pancia ha appena approvato il registro per le unioni civili. Torino oggi è il laboratorio dove l’Italia discute di diritti. E a una manciata di chilometri c’è Torre Pellice, la casa madre dei valdesi, che domenica aprono il Sinodo, il ritrovo annuale di tutte le comunità sparse in Europa e non solo, e hanno messo al centro del confronto il riconoscimento delle unioni omosessuali.

Il dibattito si trascina da giugno e promette di lacerare la comunità.
I valdesi ne discutono da quando il pastore Alessandro Esposito a Trapani ha benedetto l’unione di due donne tedesche, già sposate con rito civile in Germania.

 Che fare, si chiedono ora, con le coppie omosessuali italiane, là dove non esiste una legislazione che riconosca giuridicamente la loro unione? Il tema è stato inserito all’ultimo momento tra quelli che verranno discussi durante il Sinodo.

 
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