Bombe, giovani, e luoghi comuni...
GENOVA - Appello del Papa contro le bombe a grappolo e per uno "strumento internazionale forte e credibile" che in questo campo possa "rimediare agli errori del passato ed evitare che si ripetano in futuro". Benedetto XVI prega "per le vittime delle munizioni a grappolo e le loro famiglie" e "formula i migliori auguri di successo" alla Conferenza diplomatica di Dublino che si apre domani e deve "produrre una Convenzione che interdica questi micidiali ordigni". Lo ha detto durante l'Angelus recitato a Genova.
GIOVANI PER FORZA, MA E' PAURA DEL FUTURO
Il Papa si interroga sul giovanilismo obbligato delle nostre società: "oggi - dice davanti ai ragazzi genovesi radunati per incontrarlo in piazza Matteotti - tutti vogliono essere giovani e si mascherano da giovani, anche se il tempo della giovinezza è passato, visibilmente passato". Si insegue la giovinezza, spiega Benedetto XVI, perché "nella giovinezza c'é ancora un futuro" e "il futuro è pieno di promesse". "Oggi però - aggiunge - per molti è anche pieno di minacce, soprattutto la minaccia di un grande vuoto, perciò molti vogliono arrestare il tempo per paura di un futuro nel vuoto, vogliono subito consumare tutte le bellezze della vita".
GIOVANI CONTRO MODE, MINACCIA DEL VUOTO, FINTI MITI
Contro la "minaccia di un grande vuoto, laddove sembra esserci solo aridità e deserto, assuefazione ai miti appariscenti e alle menzogne diffuse, ai luoghi comuni" il Papa augura ai giovani di "essere giovani, non alla moda: le mode - ammonisce - si bruciano in un baleno, in una rincorsa frenetica e stordita, la giovinezza invece, quella della bontà, resta per sempre". Benedetto XVI lo ha detto incontrando i ragazzi liguri in piazza Matteotti a Genova.
Invece "essere giovani" spiega Benedetto XVI ai ragazzi che lo hanno accolto al grido di "Bendetto, Benedetto", "significa aver scoperto le cose che non passano con il passare veloce degli anni: se un giovane scopre i valori veri e grandi, allora non invecchia mai, anche se il corpo segue le sue leggi, resta giovane sempre nel cuore e irradia giovinezza, cioé bontà, sì perché la bontà sfugge alla presa del tempo, per questo possiamo dire che solo chi è buono e generoso è veramente giovane". "Vi auguro - ha aggiunto - di essere giovani, non alla moda: le mode si bruciano in un baleno, in una rincorsa frenetica e stordita, la giovinezza invece, quella della bontà, resta per sempre".
CON 'GASLINI' GENOVA E' CITTA' DELLA CARITA' CRISTIANA
L'ospedale pediatrico "Gaslini" ha una "storia di carità " che fa di Genova "una città della carità cristiana". Lo ha ricordato il Papa, visitando il nosocomio genovese, il cui fondatore, ha sottolineato, volle "che l'ispirazione cristiana dell'Istituto non venga mai meno e tutti siano sempre sorretti dai valori evangelici". Infatti per statuto presidente dell'ospedale è l'arcivescovo della città. Pensando ai bambini malati, Benedetto XVI ha ricordato come Gesù "con parole dure mise in guardia dal disprezzare e scandalizzare i bambini" e li additò "come modelli da seguire nella loro fede spontanea e generosa, nella loro innocenza".
Infine parole di incoraggiamento per i piccoli degenti e i familiari: anche nei "momenti di trepidazione e di speranza" ricordate che "Dio non ci abbandona mai, restate uniti a Lui e non perderete mai la serenità, nemmeno nei momenti più bui e complessi".
A GENOVA GIORNATA FITTA DI APPUNTAMENTI
Giornata fitta di appuntamenti per il Papa a Genova, nel suo secondo giorno di viaggio in Liguria. Nella città della Lanterna, che diede i natali al predecessore Benedetto XV Ratti, il papa che condannò la guerra come "inutile strage", papa Ratinger avrà alle 9 un momento di preghiera davanti alla Vergine del santuario della Madonna della Guardia, dove ha trascorso la notte. In auto raggiungerà quindi il piazzale sottostante per partire in elicottero per Genova. Alle 10 incontrerà malati, medici e personale dell'ospedale pediatrico Gaslini, e rivolgerà loro un discorso. Alle 11,15, in piazza Matteotti incontrerà i giovani, terrà un discorso e reciterà con loro la preghiera dell'Angelus.
Subito dopo, nella cattedrale di San Lorenzo, incontrerà il capitolo della cattedrale e i religiosi e le religiose della città; anche a loro rivolgerà un discorso. Prima di uscire da San Lorenzo, si fermerà in preghiera davanti alla tomba del cardinale Giuseppe Siri. Nel seminario arcivescovile maggiore "Benedetto XV" poserà per una foto con i seminaristi, pranzerà con i vescovi della Liguria e farà una sosta di riposo. Alle 16,30, in piazza della Vittoria, celebrerà la messa alla fine della quale, raggiungerà in auto l'aeroporto che lo porterà a Ciampino. L'arrivo nell'aeroporto romano è previsto per le 19,50.
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