Il Suicidio non e' un diritto umano

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pcerini
00sabato 3 gennaio 2009 23:31
Vi segnalo questo articolo che considero alquanto allarmante,lo ritengo un'estremo preoccupante su cui ragionare.

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Benche' io sia un fan dell'autodeterminazione,non ne sono un'estremista tale da considerare il suicidio di gente normale come un diritto,e' sbagliato,e' fuorviante,per varie ragioni:

1) l'autodeterminazione,da diritto non puo' trasformarsi in un qualcosa di nichilistico(che annulla persino la ragione umana),in un libero strumento di morte,la capacita' di decidere la propria fine HA SENSO solo in caso di situazioni irreversibili dai quali non si torna piu' indietro (per esempio,un cancro ai polmoni,una malattia invalidante di tipo neurovegetativo,etc.etc..),per quei casi in cui la scienza puo' fare poco o nulla (come le cure palliative),e solo in questi casi dovrebbe spingersi l'autodeterminazione,ma quando si ha di fronte persone sane,dire che suicidiarsi,per persone anche sane,deve essere un diritto equipollente a quello di vivere,non solo e' banale ma anche fortemente riduttivo.

2) non si puo' pensare che la vita o la morte siano "solo" un diritto,oppure eventi circostanziali anullabili dall'autodeterminazione,l'autodeterminazione e' anzi in funzione particolare della vita e della morte(per quest'ultimo caso in circostanze irrimediabili,per esempio,o irreversibili),ma senza travalicarle,porca miseriaccia zozza,l'autodeterminazione,frutto della razionalita' umana,non puo' essere tale da anullare essa stessa razionalita', a me non mi piacciono gli estremismi irrazionali del tipo dell'articolista di cui sopra,percio',non sono assolutamente d'accordo che liberta' di coscienza come pure autodeterminazione significhino automaticamente anche uccidere gli altri oppure darsi la morte pur essendo sani e senza situazioni irreversibili o irrimediabili,l'autodeterminazione ha valore nei casi in cui le circostanze lo impongano,che non si abbia piu' scampo,speranza (a meno che uno non si aggrapi fortemente a motivazioni di fede o che continui a sperare per suo conto),non che valga sempre e ovunque,altrimenti,davvero si va a creare una societa' in cui ciascuno fa quello che gli pare fregandosene altamente delle esigenze sociali,delle necessita' del collettivo,insomma,l'autodeterminazione non puo' avere valore assoluto,ha valore senso e significato solo in determinate circostanze,l'autodeterminazione non puo' travalicare la ragione umana.

Che ne pensate?

666!
00domenica 4 gennaio 2009 12:20
PCERINI !!!!
ti quoto in pieno!!!!

secondo me bisognerebbe dare tutti gli strumenti possibili all'individuo e poi ...libero arbitrio ....

Prendiamo in esempio l'ABORTO.....
è strettamente personale ,
non vedo perchè lo stato debba intervenire su una cosa strettamente "privata",l'unica cosa che deve fare è permettere gli strumenti e l'infrastrutture per dare la possibilità a tutti ,ricchi e poveri di usufruirne in caso di bisogno.(anche perchè i ricchi problemi del genere non ne hanno ,vanno dove è possibile praticarla )
E' gia di per se un dramma pesante per chi decide a favore,se poi si complica il problema ,diventa un calvario......

Per quanto riguarda IL SUICIDIO ,tempo fa avevo messo un link su un post di questo forum (che non ricordo dove ...)
dove illustravo questa forma di interruzione della vita a persone in stato terminale ma consapevoli della loro situazione fisica.

vi allego alcuni link importanti

dalla religione ,la prima che si è mossa è la CHIESA VALDESE

molti italiani ,(per lo più ricchi!!) vanno in Svizzera per porre termine alla propria esistenza ,ma è logico tutto questo ??
per INFO

INFO sulla SVIZZERA

Continuate a dire la vostra .......

666

Rainboy
00domenica 4 gennaio 2009 13:43
Io sono perfettamente d'accordo con le considerazioni dell'articolo. Ben scritto, semplice, logico.
Max Cava
00domenica 4 gennaio 2009 20:38
Re:
Ti dirò...

anch'io, come Rain, mi trovo d'accordo col giornalista.

Non ha scritto un inno al suicidio, ha semplicemente posto una domanda: chi siamo noi per "condannare" qualcuno a vivere?

Eppoi, come impedire il suicidio di una persona che cerca la morte con convinzione e, a parer suo, con cognizione di causa?

Metodi coercitivi? Sono vietati dalla legge così come, in Italia, l'eutanasia.
Possiamo non mettere il suicidio tra i DUF o, addirittura, renderlo fuorilegge ma... non credo che il diretto interessato si impressionerà più di tanto.

Chiaramente si dovrebbe far di tutto per convincere una persona "sana" a non suicidarsi ma, alla fin fine, non é materialmente possibile impedirlo.

Da noi, in Svizzera, un malato terminale ha la possibilità di porre fine, legalmente, alle proprie sofferenze.
Ci sono diversi Enti che "accompagnano" i pazienti nell'ultimo viaggio.
Anche in caso di suicidio assistito, comunque, non é che fai una telefonata e dopo 10 minuti sei morto.

Fanno le dovute verifiche, viene consultato il medico di famiglia o quello curante, vengono coinvolte le autorità, si lascia al paziente il tempo di ripensarci etc. etc.

Se "aiutano" anche persone "sane" non te lo so dire.
Ho dato una sbirciata nello Statuto di una organizzazione, EXIT, e non ho trovato, a prima vista, nulla che andasse in questa direzione.

Per concludere, credo che anche nel caso il suicidio venisse legalizzato, vale a dire si avesse la possibilità, anche per futili motivi, di rivolgersi ad una organizzazione per "andarsene" in pace, non ce ne sarebbero più di quanti ce ne siano ora.

Ciao

Massimo [SM=x789055]




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