Il Vescovo di Bolzano: “Denuncerò sei casi di pedofilia”

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Jon Konneri
00domenica 11 aprile 2010 10:43
“L’omosessualità non è una malattia”. Lo ha detto il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Karl Golser (nella foto è vestito in borghese a lato del suo predecessore mons. Egger), ospite su La 7 della giornalista altoatesina Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo. Mons. Golser, che è anche presidente dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale ed esperto in tematiche della Salvaguardia del Creato, non è nuovo ad interventi che si smarcano da quello che è comunemente ritenuto il pensiero dominante all’interno delle istituzioni ecclesiastiche. Aveva stupito, ad esempio, alla vigilia della nomina a vescovo, la sua apertura sulla tutela giuridica delle coppie omosessuali …


Sui casi di pedofilia nella Chiesa interviene il vescovo di Bolzano e Bressanone. Dagli studi di La7, Karl Golser annuncia: "Lunedì prossimo avrò un colloquio con il procuratore capo della Repubblica di Bolzano, affinché i fatti che non sono caduti in prescrizione, siano subito segnalati e la giustizia italiana possa svolgere il suo mandato". Il vescovo si prepara dunque a denunciare i casi di pedofilia, di cui è venuto a conoscenza grazie alle segnalazioni delle vittime sul sito della Curia. "Si tratta di vicende drammatiche risalenti a 30-40-50 anni fa, su cui le vittime oggi hanno bisogno di esprimersi”, ma su cui non può intervenire la giustizia italiana.
Golser, che è anche presidente dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale, è convinto che "solo adesso la Chiesa cattolica ha la conoscenza vera e propria che la pedofilia non può essere guarita". Prima si pensava che un sacerdote, se riconosceva di aver sbagliato ed era disposto a fare una terapia, potesse essere inserito in un’altra struttura pastorale. Oggi si sa che non è così e anche la Chiesa chiede la loro rimozione".
Quanto ai casi dei sacerdoti omosessuali, il vescovo ha precisato che "bisogna distinguere tra pedofilia e omosessualità, che invece non è una malattia. Per l’esercizio del sacerdozio, ciò che vale per eterosessuali vale anche per gli omosessuali, ovvero la capacità di vivere secondo le regole della Chiesa".
Sull'abolizione del celibato per i sacerdoti, Golser infine ha ribadito che “il celibato è un gran valore e una disciplina, ma non è un dogma” e se ne può quindi discutere.

LIBERO 09/04/2010
Babila il grande
00lunedì 12 aprile 2010 12:40
Re:
[QUOTE:102773056=Jon Konneri, 11/04/2010 10.43

Dovresti essere più attento, caro Jon Jon, a postare notizie così eclatanti.

La diocesi di Bolzano è assurta alle cronache di pochi anni fa per la vicenda di don Giorgio Galli che ha sodomizzato e stuprato per diversi anni una bimba di 9 alla quale impartiva lezioni di catechismo.

Con la connivenza di un altro parroco e di una pia donna, che sapevano e tacevano.

Il prete in questione fu condannato, ma grazie alla legge ex-Cirielli dichiarato prescritto da una successiva sentenza della Cassazione.

L'allora vescovo di Bolzano, Vilhem Egger (il barbuto nella foto) plause alla notizia, lo dichiarò falsamente innocente (prescritto non vuol dire innocente), lo reintegrò nelle funzioni e lo nominò parroco di un paese Alto-Atesino.

Per la piccola, invece, nessuna pietas; per di più non ebbe nemmeno il risarcimento civile perchè don Carlo era nullatenente.

Jon Jon non farti abbagliare troppo dalla luce divina e se sai leggere comprati il libro "Il Peccato Nascosto" da cui ho tratto le notizie.

La lettura ti aprirà gli occhi schiudendoli alla verità sulla tua Chiesa madre.


Babila.
Blumare369
00lunedì 12 aprile 2010 13:56
Re:
Jon Konneri, 11/04/2010 10.43:

“L’omosessualità non è una malattia”. Lo ha detto il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Karl Golser (nella foto è vestito in borghese a lato del suo predecessore mons. Egger), ospite su La 7 della giornalista altoatesina Lilli Gruber, 09/04/2010



Allora se l' ha detto lui, che non è una malattia, vuol dire che si sente bene...

Ma se non è una malattia allora cos'é? Ah! Già! E' un peccato mortale. E se ci fosse l'inquisizione, siccome i culattoni non sono malati, via al rogo! Così la prossima volta imparano!

Va bene, penserà questo vescovo, inchiappettare i bambini, che tanto poi crescono e dimenticano, ma ora -suvvia!- anche innamorarsi fra culattoni... Che schifo!

ps: siccome la parola culattoni verrà travisata, dico che ho scritto quel termine provocatoriamente.




Max Cava
00lunedì 12 aprile 2010 17:35
Ammissioni fatte sotto il peso schiacciante di prove che non possono più venir confutate, equivalgono a quelle estorte sotto tortura e non possono essere considerate "pentimento sincero"...


Da quando, il sig. Golser, sa di questi sei casi?

Da ieri, da un anno, dieci anni?

Sarebbe interessante venirne a conoscenza.


Prima si pensava che un sacerdote, se riconosceva di aver sbagliato ed era disposto a fare una terapia, potesse essere inserito in un’altra struttura pastorale.



Dovrebbe datare quel "prima"... III / IV / V secolo...?

Non fosse tragico, sarebbe comico. [SM=x1643830] [SM=x1643830]


Massimo [SM=x789055]



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