Il giudice Tosti replica a don Barbaglia

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kelly70
00venerdì 22 febbraio 2008 17:06

Questo articolo è stato pubblicato Lunedì, 16 Luglio 2007

Egregio Don Barbaglia,
ho visionato il filmato relativo alla sua conferenza(http://video.google.it/videoplay?docid=8216623775780145106&hl=it), peraltro solo dopo che mi è stato segnalato un suo commento relativo alla mia pretesa di chiedere al Ministro di Giustizia la rimozione dei crocifissi dalle aule giudiziarie perché discriminatori, cioè lesivi del diritto di eguaglianza senza distinzione di religione. Ho scoperto che a suo giudizio questa mia pretesa -come l’analoga pretesa del cittadino italiano Adel Smith, di fede musulmana- sarebbe addirittura ridicola perché la presenza dei crocifissi nelle aule giudiziarie e, in genere, negli uffici pubblici italiani non sarebbe affatto discriminante, dal momento che il “crocifisso non da fastidio” e la sua presenza “non impone a chi non crede o crede in altra religione di inginocchiarsi o di venerarlo”.

Ebbene, le rappresento, Egregio Don Barbaglia, che il Signor Adel Smith, prima di iniziare la sua battaglia legale, ottenne dalla maestra della scuola frequentata dai figli l’autorizzazione ad esporre il versetto 212 della Sura, rivendicando in tal modo la stessa dignità e gli stessi diritti che lo Stato fascista italiano ha accordato ai cattolici attraverso l’esposizione dei crocifissi nelle scuole pubbliche. Il giorno successivo, tuttavia, il Preside dell’Istituto ordinò l’immediata rimozione del versetto della Sura coranica (scritto in lingua araba e, quindi, incomprensibile ai più) perché offendeva il Suo Crocifisso.

E allora Le chiedo: con quale impudenza Lei ha il coraggio di affermare che questi comportamenti fascisti dello Stato italiano, cioè della Colonia del Vaticano, non sarebbero “discriminatori”? Vuole Lei forse sostenere che i crocifissi non danno fastidio a nessuno e non impongono atti di venerazione, mentre i versetti della Sura degli islamici “danno fastidio ai cattolici” e “li costringono ad atti di venerazione”? Mi risponda Don Barbaglia, se ne è capace e se è capace di logica e coerenza. Spieghi a me e a tutti gli altri italiani razzisti per quale motivo SOLO il Crocifisso cattolico è degno di entrare nelle scuole italiane, mentre gli “sporchi” simboli religiosi delle altre “infime” religioni, diverse da quella cattolica, non meritano di entrarvi. Vi “danno forse fastidio” i simboli dell’islam? E questa -secondo Lei- non sarebbe “discriminazione”? Forse Lei è per caso uno di quelli che sostiene che gli “sporchi” ebrei e gli “sporchi” negri non debbono entrare nei locali pubblici perché questi sono riservati SOLO alla “superiore” razza bianca ariana? Risponda, Don Barbaglia, e soprattutto dia sfoggio della Sua logica e della Sua coerenza con questa sua risposta.

Le rappresento poi che anch’io, come Adel Smith, ho manifestato la mia totale disponibilità a tenere le udienze in presenza del Suo crocifisso, ma ho chiesto di poter esporre la mia menorah ebraica a fianco del simbolo cattolico, rivendicando in tal modo la stessa dignità umana e gli stessi diritti che lo Stato fascista e razzista italiano accordò ai Cattolici. Ebbene, gli augusti Ministri di Giustizia Roberto Castelli e Clemente Mastella mi hanno opposto un rifiuto perché gli sporchi ebrei non meritano di poter esporre il loro infimo simbolo religioso a fianco del crocifisso della “razza superiore”, trattandosi di un vero e proprio sacrilegio.

E allora Le chiedo, Don Barbaglia, utilizzando le Sue stesse identiche parole ed argomentazioni: ma la menorah ebraica vi da forse così tanto fastidio a Voi Cattolici? Forse la menorah degli ebrei vi impone atti di venerazione o di genuflessione? Avete forse ancora qualcosa contro gli ebrei? Non vi basta di averli perseguitati, massacrati, ghettizzati e discriminati nella vostra storia tutt’altro che commendevole e, anzi, criminale? Risponda, Don Barbaglia a questa domanda: imporre la presenza dei SOLI crocifissi e negare agli ebrei e a tutte le altre religioni lo stesso identico diritto non sarebbe, secondo Lei, discriminatorio ma, anzi, una “tesi ridicola”? Attendo una Sua risposta che dia dimostrazione della sua logica e della sua coerenza: nel frattempo le ricordo che il mio rifiuto di soggiacere a questa criminale discriminazione religiosa da parte degli augusti Ministri della Colonia Vaticana mi è valsa anche la condanna a sette mesi di reclusione ed alla sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, in vista della mia definitiva rimozione dalla magistratura. Tutto questo è avvenuto con la compiacente e compiaciuta connivenza ed approvazione del Suo augusto Pontefice, ad avviso del quale “la presenza di Dio deve essere visibile, attraverso i crocifissi, negli uffici pubblici italiani”: e avete anche il coraggio di dipingervi come soggetti che ripudiano la discriminazione e predicano la tolleranza e il rispetto reciproco? Nella vita bisogna razzolare bene, e non soltanto predicare bene.

Nella sua conferenza Lei ha anche tacciato come ridicola la tesi secondo cui l’offrire in “sacrificio” la vita di un figlio da parte di un padre sia diseducativa: dal momento che io l’ho qualificata in termini ancor più severi -e cioè come un atto di criminale assassinio da parte di Dio- mi permetto di interloquire con le considerazioni che seguono.

Le rammento che secondo i codici penali di tutti gli Stati esistenti sulla faccia della Terra e secondo le Convenzioni internazionali attualmente in vigore, un qualsiasi padre che cooperasse per far trucidare il proprio figlio da terzi criminali sarebbe immediatamente sottoposto a processo penale per “concorso in omicidio”. Se questo padre, poi, giustificasse questo gesto criminale con la necessità di “salvare terzi colpevoli”, cioè l’Umanità peccatrice, sarebbe sicuramente sottoposto a perizia psichiatrica: solo un pazzo, in effetti, può concepire l’idea che da un “sacrificio umano” -cioè dalla barbara uccisione di un innocente- possa derivare la “salvezza” di terze persone colpevoli e peccatrici. Forse non lo saprà, Don Barbaglia, ma uno dei principi più elementari e fondamentali del diritto è che “la responsabilità è esclusivamente personale”, cioè non è ammessa la possibilità che una persona debba rispondere delle colpe altrui, magari di quelle dei padri. Ebbene, il messaggio che promana dal supposto sacrificio di Gesù Cristo per “salvare” l’umanità (un mito, questo, copiato da altri miti di altre religioni, vedi ad es. Mitra) non solo è altamente immorale e diseducativo, ma anche un messaggio criminale: è infatti inconcepibile e inammissibile giustificare che un padre possa cooperare volontariamente per far trucidare un figlio da terzi criminali perché da questo assassinio e da questo dolore possa poi derivare la salvezza dell’umanità.

Questo mito del Dio “salvatore” -copiato dal mito di Mitra- ha più di 2000 anni ed è stato concepito da persone che ancora praticavano barbari “sacrifici” umani ed animali: non so se ne rende conto, Don Barbaglia. Il Dio biblico, Don Barbaglia, praticava ancora sacrifici umani ed animali: e non si tratta di allegorie o di metafore, ma di realtà che sono peraltro comuni a pressoché tutte le religioni che sono state concepite dagli uomini, durante una certa fase della loro evoluzione (anche gli atzechi e gli incas praticavano sacrifici umani).

Dal punto di vista antropologico è stata data la giustificazione di questi comportamenti del genere umano: ma abbarbicarsi, oggi, all’assurdo mito del Dio Salvatore (cioè della sublimazione dei sacrifici umani) significa essere completamente al di fuori del tempo e della civiltà e non rendersi conto, peraltro, di una evidenza a dir poco solare: che cioè il supposto sacrificio del Figlio di Dio non ha sortito, per l’Umanità, alcun beneficio. Seguitiamo infatti sempre a morire, ad ammalarci, a soffrire, a patire guerre etc. etc, senza che l’evento “epocale” della crocifissione del Figlio di Dio abbia apportato benefici per l’umanità, al pari dell’identico e ben precedente sacrificio del Dio Mitra.

Mi sconcerta, poi, sentire dalla sua viva voce l’affermazione che l’offerta del sacrificio della vita di un figlio (Gesù) provenga da parte di Dio, cioè del “Padre”: mi faccia capire, Don Barbaglia, Voi cattolici non vi siete sempre vantati, e tuttora vi vantate, di essere “monoteisti”? Monoteismo -se la matematica e le mie reminiscenze di greco non mi ingannano- significa ipotizzare e credere in un “unico” Dio, e non in più Dei, magari legati tra di loro da rapporti di parentela. Come è possibile, allora, che il Dio-padre sia diverso dal Dio-figlio, cioè da Gesù Cristo, senza che ciò travolga l’affermazione che siete “monoteisti”? Se Dio si è riprodotto, generando un Dio-Figlio con una donna appartenente al genere umano, come si può parlare di “monoteismo”? In realtà di miti del genere la storia dell’umanità è zeppa, Don Barbaglia: e allora mi dovrebbe spiegare perché gli Dei greci e gli altri dei di altre religioni sarebbero “falsi e pagani” e solo il vostro Dio, che genera altri dei-figli, dovrebbe essere vero e, per di più, meriterebbe di essere considerato -a dispetto della matematica e dell’evidenza- come un Dio singolo. Ma il Dio dell’Antico Testamento, egregio Don Barbaglia, non è forse il Padre di Gesù, cioè quello che ha creato l’universo dal nulla? E se questo Dio biblico deve essere considerato come Dio Uno e Trino, in spregio alla matematica ed al significato delle parole, come giustifica, Don Barbaglia, la criminalità di questo Dio biblico, che risulta attestata dalla stessa Bibbia, cioè dal libro scritto (o ispirato) da Dio in persona?

Dal momento che Lei si qualifica biblista, presumo che conosca bene la Bibbia. E allora Le chiedo: come può giustificare l’operato del Suo Dio biblico? In realtà il codice penale e le convenzioni internazionali, alle quali hanno aderito i popoli e le Nazioni civili, bollano e condannano inesorabilmente il suo Dio come un vero e proprio criminale assassino, terrorista, razzista, discriminatore, genocida, dispregiatore delle donne e degli omosessuali, intollerante, stupratore, infanticida e a tal punto borioso e criminale da pretendere sacrifici umani ed animali.

La Bibbia, egregio Don Barbaglia, non è un libretto allegorico, ma la fedele esposizione di quello cui realmente credevano e praticavano popoli analfabeti vissuti più di 2.500 anni or sono. Queste credenze e questi Dei, giudicati col nostro grado attuale di civiltà, sono inesorabilmente Dei criminali: e allora mi dovrebbe spiegare, visto che la Verità non può mutare nel tempo, come si possano ancor oggi venerare Dei criminali, partoriti dalla mente criminale di uomini vissuti tre mila anni or sono.
In attesa di non risposte, la saluto cordialmente.
Luigi Tosti

www.uaar.it/news/2007/07/16/giudice-tosti-replica-don-ba...
renato-c
00venerdì 22 febbraio 2008 18:45


Salve
porto all'attenzione un particolare del processo
tratto da

www.uaar.it/news/2008/02/22/aquila-condannato-giudice-tosti/

L’Aquila: condannato il giudice Tosti
Costerà un anno di reclusione al giudice del Tribunale di Camerino l’essersi rifiutato di fare udienze in aule dove era presente il crocifisso. Il Tribunale dell’Aquila ha così giudicato la protesta di Luigi Tosti nel 2006, accusandolo di omissione in atti d’ufficio e interruzzione di pubblico servizio. Il legale del giudice ha definito « ingiusta la sentenza perché togliere il crocifisso non significa offendere i cristiani ma consentire che le aule diventino varamente laiche e neutrali». Per la legge l’esposizione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici (scuole, seggi, aule giudiziarie), che in Italia ha fatto discutere, non è in contrasto con i principi di uguaglianza dei cittadini, come pensano. «Il crocifisso non va rimosso - sottolinea l’alta corte amministrativa - ha una funzione simbolica altamente educativa, che prescinde la religione professata, è infatti un simbolo idoneo ad esprimere il fondamento dei valori civili». Per ora solo una sentenza, del 2000, ha assolto un uomo che si era rifiutato di scrutinare per la presenza della croce nel seggio


Renato
=omegabible=
00venerdì 22 febbraio 2008 19:57
re x Renato

Caro mio, è già assai in Italia che capiscano che la croce la devono mettere sulla scheda e poi dopo levarla dal muro.... [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789050]


omega [SM=x789054] [SM=x789054]
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