Vade retro, twitter!!!!
I soliti tromboni e cavalieri serventi della comunicazione vaticana, hanno sbandierato come un traguardo storico e di fatto epocale, il fatto che il Papa possa interagire via Twitter. Senza voler affatto attaccare il Papa che riteniamo assolutamente al di fuori e forse inconsapevole di questa scelta sciagurata (addirittura siamo convinti che avesse seri dubbi), ci tocca riflettere. Indubbiamente, la rete, i mezzi moderni, i sistemi di comunicazione sono importanti al fine di evangelizzare. Tuttavia, questi mezzi vanno usati con criterio e saggezza. Ognuno sa bene quali rischi comportino i social network e affidare il Papa nelle mani della rete, francamente, ci sembra un azzardo. Si corre il rischio di banalizzare e forse anche offendere con frivolezze il Magistero del Papa e di fare circolare sulla rete baggianate messe ad arte per screditare il Papa. Questa maldestra operazione, fa parte di quella tendenza al moderno che è iniziata dopo il Vaticano II, di quella Chiesa che deve aprirsi al mondo. Ma dove sta scritto?
La Chiesa ha il dovere di parlare al mondo, senza tuttavia scendere nello spirito del mondo. Ricordiamo che solo la Tradizione e il Magistero fanno parte della Chiesa e del suo insegnamento e con i cinguettii si rischia di minare o inquinare il Magistero. Siamo nell’anno della fede e forse questa iniziativa è partita al fine di evangelizzare. Ma bisogna dire che si evangelizza prima di tutto con l’esempio e la credibilità.
La Chiesa, nella sua maggioranza, è composta da persone serie e brave, da preti che svolgono con dignità il loro compito. Tuttavia, la gente si avvicina alla Chiesa se questa Chiesa proclama la Parola di Dio senza eresie e senza stravaganze, se qualche prete abbandona il vizio della omosessualità o della pedofilia, se qualche prete abbandona gli affari economici sospetti, se nella vicenda del maggiordomo infedele si fosse usata la mano più pesante e se gli si concederà il perdono solo dopo aver scontato senza un solo giorno di sconto, la pena, rimanendo nella galera dove merita di stare.
Altro che Twitter.
Con tutti questi scandali, peccati mortali, poi non ci si lamenti se il popolo di Twitter cinguetta in malo modo!
Vi immaginate Papa Pio XII con Twitter?
Con questa idea insensata corriamo il rischio serio di desacralizzare la figura del Papa che al contrario deve essere ieratica. Altri frutti rei di Giovanni Paolo II, eccoli. (Bruno Volpe – pontifex.roma.it)