Il parroco di fatto

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
kelly70
00martedì 11 dicembre 2007 21:24


Più di settantamila stranieri hanno avuto il permesso di soggiorno in Italia per motivi religiosi. La Chiesa ne ha bisogno e lo Stato acconsente. Cliniche, case di accoglienza e istituzioni turistico - alberghiere sono piene di suore che vengono dall’Asia o dal Sud America. In alcune regioni, come per esempio il Piemonte, la Toscana, l’Umbria, l’ Abruzzo, i vescovi affidano le loro parrocchie a preti indiani, sudamericani, congolesi, polacchi, romeni. che così contribuiscono a sintonizzare la Chiesa con le nuove esigenze della società multietnica.

In molte province la maggior parte del clero ormai è straniera. A tanti cattolici quest’afflusso può sembrare una buona notizia, per varie ragioni. Però pochi sanno che in base al Concordato del 1929, i parroci devono essere cittadini italiani. Per motivi, come si disse allora, di “difesa dello stato”. Non è permesso a cittadini di altri stati reggere una parrocchia in Italia (con la sola esclusione di Roma e delle diocesi suburbicarie) . La clausola è stata confermata nel 1984, quando al governo c’era Craxi, e il divieto perdura . La Chiesa lo sa bene, ma, spinta dalla crisi delle vocazioni, ricorre a vari espedienti, come quello di definire, per esempio “amministratore straordinario “, il parroco che non può essere chiamato parroco perché non è italiano. Un parroco di fatto, ma non di diritto. La Chiesa, che è così restia a riconoscere le coppie di fatto, sembra prodiga nel nominare i parroci di fatto.

Quella di “amministratore”è una definizione quanto meno riduttiva e comunque ipocrita e ambigua per una funzione così delicata. In più, l’attributo “straordinario” presuppone che l’incarico sia provvisorio. Fra l’altro, la parrocchia è una corporazione di diritto pubblico dotata di personalità giuridica e c’è da chiedersi se gli effetti civili, che conseguono agli atti di un parroco, che non è parroco, conservino la loro validità. Sembra proprio di sì, ma qualcuno potrebbe eccepire.

Di fronte a questa situazione scottante, lo Stato chiude un occhio , anzi due. Resta il fatto che siamo di fronte a una aperta violazione della Legge, che non può essere aggirata, in nessun caso, con espedienti formali . Nessuno protesta. Nemmeno i fedeli, perché nessuno gli ha detto che non hanno più un parroco, ma un amministratore straordinario, come se la parrocchia fosse un condominio.

Fonte: Blog Lenzi

lenzi.blogautore.repubblica.it/?edizione=EdRegionale
=omegabible=
00martedì 11 dicembre 2007 21:43
re

Se poi il parroco di fatto diventa anche parroco di fotto il quadro è completo. Alleluia al C [SM=x789072] !!!!! [SM=x789050]

omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:01.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com