Scusa, ma i conti non mi tornano...
I credenti dicono che Dio permette il male, io direi che non può impedirlo, ma semplicemente perchè non esiste, e non potrebbe farlo nemmeno se esistesse.
Se Dio non esistesse, non solo non potrebbe impedire il male, ma non potrebbe essere neppure la sola causa del bene!
...e perfino della morte non potresti dire se è un bene o un male, dipende da come la percepisci.
Personalmente, ritengo la morte nè un bene nè un male, ma solo un fatto naturale; un evento, una tappa della nostra esistenza. Ma da credente non la ritengo:
l'ultima tappa! Si nasce per morire e si muore
per rinascere. Il nocciolo della questione è se gli uomini sono pronti a questo angosciante appuntamento; francamente, non so come mi comporterò quando arriverà il momento. Lo accetto perchè è nell'ordine naturale delle cose; forse con un pò d'ansia, la stessa che mi prendeva quando dovevo essere interrogato a scuola o quando dovevo sostenere un esame universitario o quando partecipai al concorso per il posto di lavoro o quando mi dichiarai a Sabrina!!!!
Poi, una volta superato lo scoglio, ti ritrovi a pensare: "Però, non era così difficile come sembrava all'inizio!"
Non sto qui a parlarti di libero arbitrio, di fede responsabile, di prove e disegni divini; immagino, tu ne sappia già abbastanza (sebbene non disdegno il detto: "
Repetita iuvant"). Ti dico solo che il bene c'è ed è superiore per quantità ed intensità al male...solo che non fa notizia! Se dovessimo dar retta solo ai giornali, vista la quantità di notizie funeste che riportano, dovremmo concludere che è un miracolo se ne usciamo tutti interi o quanto meno dovremmo trasferirci su un altro pianeta!!!!
"
Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce"
Certo, rimane lo sconcerto, la rabbia e l'incomprensione per quell'unico albero che cade senza un'apparente ragione!
Il punto è che noi guardiamo solo una parte di un tutto che ci è sconosciuto e che non comprendiamo.
In proposito, ho trovato un racconto sapienziale che - sebbene non risponda in modo definitivo (chi e cosa mai lo potrebbe?) all'annosa domanda: "
Perchè il male?" - può dare qualche spunto per una più serena riflessione...almeno, lo spero!!!!
AL SUO POSTO
Il vecchio eremita Sebastiano pregava di solito in un piccolo santuario isolato su una collina. In esso si venerava un crocifisso che aveva ricevuto il significativo titolo di "
Cristo delle grazie". Arrivava gente da tutto il paese per impetrare grazie e aiuto. Il vecchio Sebastiano decise un giorno di chiedere anche lui una grazia e, inginocchiato davanti all'immagine, pregò: "Signore, voglio soffrire con te. Lasciami prendere il tuo posto. Voglio stare io sulla croce".
Rimase silenzioso con gli occhi fissi alla croce, aspettando una risposta.
Improvvisamente il Crocifisso mosse le labbra e gli disse: "Amico mio, accetto il tuo desiderio, ma ad una condizione: qualunque cosa succeda, qualunque cosa tu veda, devi stare sempre in silenzio".
"Te lo prometto, Signore".
Avvenne lo scambio.
Nessuno dei fedeli si rese conto che ora c'era Sebastiano inchiodato alla croce, mentre il Signore aveva preso il posto dell'eremita. I devoti continuavano a sfilare, invocando grazie e Sebastiano, fedele alla promessa, taceva. Finchè un giorno...
Arrivò un riccone e, dopo aver pregato, dimenticò sul gradino la sua borsa piena di monete d'oro. Sebastiano vide, ma conservò il silenzio. Non parlò neppure un'ora dopo, quando arrivò un povero che, incredulo per tanta fortuna, prese la borsa e se ne andò. Nè aprì bocca quando davanti a lui si inginocchiò un giovane che chiedeva la sua protezione prima di intraprendere un lungo viaggio per mare. Ma non riuscì a resistere quando vide tornare di corsa l'uomo ricco che, credendo che fosse stato il giovane a derubarlo della borsa di monete d'oro, gridava a gran voce per chiamare le guardie e farlo arrestare.
Si udì allora un grido: "Fermi!".
Stupiti, tutti guardarono in alto e videro che era stato il crocifisso a gridare. Sebastiano spiegò come erano andate le cose. Il ricco corse allora a cercare il povero. Il giovane se ne andò in gran fretta per non perdere il suo viaggio. Quando nel santuario non rimase più nessuno, Cristo si rivolse a Sebastiano e lo rimproverò.
"Scendi dalla croce. Non sei degno di occupare il mio posto. Non hai saputo stare zitto".
"Ma, Signore" protestò, confuso, Sebastiano. "Dovevo permettere quell'ingiustizia?".
"Tu non sai" rispose il Signore, "che al ricco conveniva perdere la borsa perchè con quel denaro stava per commettere un'ingiustizia: stava per corrompere un giudice. Il povero, al contrario, aveva un gran bisogno di quel denaro per curare sua moglie malata di cancro ed assistere i suoi figli minori; tra questi, uno è disabile. Quanto al ragazzo,se fosse stato trattenuto dalle guardie avrebbe perso l'imbarco e si sarebbe salvato la vita, perchè in questo momento la sua nave sta colando a picco in alto mare".
Come ho già scritto prima, questa storia non vuole essere esaustiva nè spiegare alcunchè. Solo, invita ad una più serena riflessione e a vedere le cose, forse, con altri occhi.
Ti lascio con questa ultima "chicca":
Lo scrittore Piero Chiara, poco religioso, era molto amico dello scultore Francesco Messina, che era invece profondamente credente.
Quando Chiara era prossimo alla morte, Messina si recò al suo capezzale e, prendendogli la mano, gli chiese:
"Dimmi, Piero, come stai a fede?".
Chiara lo fissò con gli occhi dolenti e rispose:
"Io mi fido di te".
Queste sono le parole più belle che possiamo dire ad un amico.
Sono le parole più belle che possiamo rivolgere a Dio: "
Io mi fido di te".
Un fraterno saluto.
Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.