Non ho visto la Madonna né una grande luce: sono fenomeni che si manifestano una volta al secolo con i pastorelli e due volte al giorno con radio Maria. Tuttavia non ci vuole un intervento divino per capire ciò che lega quei semplici e ingenui segreti all’attuale spettacolo della Chiesa trasformata in Babele come dice il Papa. O meglio ancora in Nuova Babilonia come avrebbe detto Lutero.
Se i bambini di quel Portogallo profondo – divenuto da poco repubblica e intento a separare lo stato dalla chiesa proprio nell’anno della rivoluzione di ottobre – potevano credere che la Russia stesse spargendo i suoi errori per il mondo e che bisognava consacrarla alla Madonna, il quarto segreto quello che preconizza i guai del seggio di Pietro non hanno un’origine poi molto diversa. Il disgregamento dottrinale e morale al quale assistiamo è cresciuto come una qualche bestia dell’Apocalisse con Woityla e la sua ossessione di liberare la Polonia del comunismo, compito per il quale occorrevano non solo preghiere, ma molti soldi.
Fu per questo che il papa polacco lasciò mano libera a Marcinkus e a tutto il verminaio finanziario che culminò con la vicenda Calvi, fu allora che si buttò a mare il concilio e la dottrina sociale della Chiesa per trovare più ascolto e credito negli ambienti della destra economico- finanziaria che erano altrettanto necessari all’impresa. Ma una volta ottenuto lo scopo, grazie ad eventi complessivi in cui tutto questo è stato un capitolo accessorio, il meccanismo nefasto è andato avanti dentro una logica nella quale il potere e i soldi erano ormai il primum. Mentre il deinde philosophari è sempre più divenuto un teologismo sfrangiato e contraddittorio dove hanno trovato posto le ossessioni e le nevrosi di un ambiente “separato” in tutti i sensi.
Si sono nascoste le operazioni finanziarie e la pedofilia, ci si è rinchiusi in una cittadella chiusa all’evoluzione del sapere, si è preteso di essere la fonte dell’etica mentre la si negava nei fatti, ci si è messi sulla china delle scelte più favorevoli a sentire il rumore del soldino che scende nel cesto della questua, si è scivolati sempre di più verso la simpatia verso le posizioni di conservazione sociali e lefebriane. Si sono accusati i deboli e si è assolto il potere, coinvolgendo in questo non solo le gerarchie, ma anche le organizzazioni cattoliche divenute vere e proprie mafie bianche. Tutto fino a che le colombe non sono diventate corvi.
Non è un caso che mentre il papa si lamentava, siano rimbalzate le parole di un vescovo spagnolo, tale Rodriguez, naturalmente dell’Opus dei, il quale è arrivato a sostenere senza scandalo che i disabili sono figli di genitori impuri. Una frase vecchia di anni, ma che non ha trovato alcuna opposizione nelle gerarchie, nonostante sia disumana e stupida insieme. Si, proprio una Babele che ormai impedisce alla chiesa di indere e di parlare la lingua degli uomini.
Penitenza, Penitenza, Penitenza! diceva il terzo segreto. E ce ne vuole un bel po’, dice il quarto.
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