Impugna un rosario e si lancia nel vuoto

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ReteLibera

00domenica 14 ottobre 2012 19:32

Impugna un rosario e si lancia nel vuoto,

suicidio shock a Napoli

Ancora sconosciute le cause che hanno spinto il 55enne, molto noto e stimato nel quartiere del Vomero, a togliersi la vita.

Ha dapprima sistemato dei santini sul suo letto, poi ha impugnato un rosario e si è lanciato dal balcone della propria abitazione precipitando per alcuni metri. Un suicidio, come ci racconta Il Mattino, che ha davvero scioccato i residenti in zona.

Siamo a Napoli, dove l’uomo, 55 anni, è morto sul colpo sull’asfalto di via Scarlatti, una delle principale strade dello shopping del Vomero, quartiere collinare del capoluogo campano.

Il 55enne non avrebbe lasciato alcun biglietto nel quale spiega i motivi del suo folle gesto. L’uomo era il direttore di un negozio di scarpe tra i più famosi di Napoli. La polizia è immediatamente intervenuta in via Scarlatti dove sono già scattate le indagini per tentare di capire il motivo di un suicidio che ha lasciato scossa l’intera comunità locale, essendo l’uomo molto stimato e conosciuto.

Azz in un primo momento avevo pensato .... ma poi mi sono soffermato semplicemene a riflettere sul paragone .... Sono proprio dei pirla questi credenti .

=omegabible=

00domenica 14 ottobre 2012 21:22

Quello è stato un problema dovuto alla troppa fede!!!
Pensava che il rosario si fosse tramutato in paracadute e non essendo a Merdujoi il miracolo non è avvenuto!!! [SM=x789054]

Blumare369

00lunedì 15 ottobre 2012 18:18

Se una persona impugna un rosario e si lancia nel vuoto le cause sono evidentissime: è un credente! e si sa che un credente normale non è. Quando una persona può concepire Dio non ci si può aspettare da quella persona delle reazioni sagge.

kelly70

00lunedì 15 ottobre 2012 18:50

Ma che dite!!! [SM=x789049]

I credenti hanno una marcia in più. [SM=g2407713]

Ma chissà perchè si suicidano in tanti... [SM=x789055]

Max Cava

00lunedì 15 ottobre 2012 19:00

Re:

kelly70, 15.10.2012 18:50:

Ma chissà perchè si suicidano in tanti...

Impazienza. [SM=g2407713]

ReteLibera

00lunedì 15 ottobre 2012 20:18

Re:

kelly70, 15/10/2012 18.50:
Ma che dite!!!

I credenti hanno una marcia in più.

Ma chissà perchè si suicidano in tanti...

Titti-79

00martedì 16 ottobre 2012 00:08

Re:

kelly70, 15/10/2012 18.50:
Ma che dite!!!

I credenti hanno una marcia in più.

Ma chissà perchè si suicidano in tanti...

Sono dei bari!!! [SM=g2283908]

Vogliono arrivare al traguardo senza finire la corsa! [SM=g2407714]

Titti.

Blumare369

00martedì 16 ottobre 2012 18:55

Loro suicidandosi (peccato che lo facciano in pochi) pensano che una volta alla presenza di Dio che gli rimprovera il peccato fatto uccidendosi posso barattare il peccato con l'atto di fede in Lui. Direbbero: "Vedi, Signore, io ho si peccato ma apprezzerai la fede che ti ho dimostrato e non come quel tale... Blumare... che invece parla sempre male ad alta voce di te e degli altri quassù'

Agabo

00martedì 16 ottobre 2012 19:30

Fare delle battute di spirito su una persona disperata che è ricorsa al suicidio è sempre disdicevole.
Non conosciamo i problemi di costui ed anche se li conoscessimo, non li capiremmo comunque perchè una cosa è "capire" altra cosa è viverli.

La fede non la si giudica dai "santini" e dai "rosari" che, tutto sommato, sono dei simulacri di una superstizione popolare, più che dei segni d'una fede che faccia riferimento a qualcosa di serio.
Di fronte ad un suicidio io resto sempre ammutolito, che sia stato un ateo o un credente, non importa, per me significa solo che i problemi della vita lo hanno soverchiato o, almeno, lui così sentiva. La Bibbia parla di diversi condottieri e profeti di Dio che ad un certo punto si sono arresi e cercavano la morte. La fede non ci libera dai problemi di questa vita, al massimo ci aiuta a sopportarli, ma non tutti hanno la forza di sostenerli per molto tempo: è nella nostra natura.

Un altro aspetto è quello dell'intervento di Dio.
Da nessuna parte, nella Bibbia, è scritto che Dio libererà i credenti dalla loro "croce", al contrario i credenti sono spronati da Gesù Cristo a seguirlo con la loro "croce", non a chiedergli di liberarsene.

Una volta, la chiesa cattolica condannava i suicidi e non dava loro nemmeno una sepoltura "regolare". Oggi la psicanalisi ci aiuta a comprendere che la disperazione, il dolore, la malattia e tant'altro ancora arriva ad annebbiare la mente umana al punto da non vedere vie d'uscita, spesso anzi non vi sono vie d'uscita, e questo può portare allo sconvolgimento totale chiunque. Per questo non è possibile giudicare un suicida su una base teologica soltanto. La teologia può solo dire che è sbagliato togliersi la vita, ma né la teologia né altra cosa può essere usata per giudicare una persona che ha superato il proprio limite di sopportazione di umana sofferenza.

=omegabible=

00martedì 16 ottobre 2012 21:35

Sono d'accordo con te Agabo! Infatti io mi son sempre guardato bene da esprimere pareri o giudizi su un suicidio perchè è impossibile poterlo valutare soltanto dal conoscere i fatti esteriori.
E' comunque una soluzione estrema contrapposta ad una situazione estrema irrisolvibile!. Punto.
Io lo chiamo fuga dalla vita. [SM=x1468240]

Titti-79

00martedì 16 ottobre 2012 22:19

Dietro una battuta c'è sempre un fondo di verità...
Comunque, credente o no, se uno arriva a suicidarsi avrà sicuramente avuto i suoi buoni motivi.
Che poi per gli altri possono essere motivi stupidi, per lui evidentemente erano di vitale importanza.
Bisognerebbe rivedere un attimo le priorità della vita e quanta importanza si da a determinate cose... secondo me c'è sempre un'alternativa.
Ma io non sono depressa... nè credente! [SM=x789064]

Titti.

ReteLibera

00mercoledì 17 ottobre 2012 13:12

Re:

Agabo, 16/10/2012 19.30:
Fare delle battute di spirito su una persona disperata che è ricorsa al suicidio è sempre disdicevole.
Non conosciamo i problemi di costui ed anche se li conoscessimo, non li capiremmo comunque perchè una cosa è "capire" altra cosa è viverli.

La fede non la si giudica dai "santini" e dai "rosari" che, tutto sommato, sono dei simulacri di una superstizione popolare, più che dei segni d'una fede che faccia riferimento a qualcosa di serio.
Di fronte ad un suicidio io resto sempre ammutolito, che sia stato un ateo o un credente, non importa, per me significa solo che i problemi della vita lo hanno soverchiato o, almeno, lui così sentiva. La Bibbia parla di diversi condottieri e profeti di Dio che ad un certo punto si sono arresi e cercavano la morte. La fede non ci libera dai problemi di questa vita, al massimo ci aiuta a sopportarli, ma non tutti hanno la forza di sostenerli per molto tempo: è nella nostra natura.

Un altro aspetto è quello dell'intervento di Dio.
Da nessuna parte, nella Bibbia, è scritto che Dio libererà i credenti dalla loro "croce", al contrario i credenti sono spronati da Gesù Cristo a seguirlo con la loro "croce", non a chiedergli di liberarsene.

Una volta, la chiesa cattolica condannava i suicidi e non dava loro nemmeno una sepoltura "regolare". Oggi la psicanalisi ci aiuta a comprendere che la disperazione, il dolore, la malattia e tant'altro ancora arriva ad annebbiare la mente umana al punto da non vedere vie d'uscita, spesso anzi non vi sono vie d'uscita, e questo può portare allo sconvolgimento totale chiunque. Per questo non è possibile giudicare un suicida su una base teologica soltanto. La teologia può solo dire che è sbagliato togliersi la vita, ma né la teologia né altra cosa può essere usata per giudicare una persona che ha superato il proprio limite di sopportazione di umana sofferenza.

Avrebbe fatto più bella figura se dal balcone avrebbe buttato la sua croce,compresi santi e santini nonché il rosario.

P.s.

Ovviamente concordo con la Titti-79

Si è suicidato per motivi di vitale importanza. [SM=x1414722]

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