J'accuse – Clero contro clero

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kelly70
00domenica 3 febbraio 2008 12:46


Trotzky
sabato 02 febbraio 2008


L’America martoriata dallo scandalo pedofilia nella Chiesa Cattolica sta finalmente mettendo tutto nero su bianco: con la pubblicazione, alla fine dello scorso anno, del Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States, National Review Board for the Protection of Children and Young People, ha messo in luce una quantità di atrocità incalcolabile che si è protratta per quasi un quarto di secolo.
In una lettera inviata dal frate domenicano Thomas Doyle, cappellano dell’aviazione militare americana, al Segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcision Bertone, l’8 gennaio scorso, si legge come lo scontro si sia aperto all’interno della stessa gerarchia cattolica. Infatti, come scrive Doyle nella lettera aperta a Bertone, ormai diventata documento basilare nella disamina delle implicazioni del Vaticano nella deriva pedofila del clero statunitense:

«L’esperienza degli ultimi 24 anni mostra chiaramente che questo non è un problema marginale che coinvolge un piccolo gruppo di chierici che hanno abusato di un piccolo numero di bambini. Il problema è complesso, diffuso e terribile. Le vittime includono bambini di entrambi i sessi, così come adulti, che sono stati violentati ed abusati. Gli abusatori non sono un piccolo numero di preti disagiati, ma un discreto numero di preti, religiosi e vescovi. Ci sono anche religiose che hanno abusato di bambini affidati alle loro cure o che hanno compiuto abusi su giovani membri delle proprie comunità… [cut]… I vescovi cattolici raramente hanno affrontato questo scandalo con “dignità e coraggio”, come lei ha dichiarato in un’intervista. I vescovi sono stati incalzati dai media, dai tribunali o dall’opinione pubblica ad affrontare ciò che hanno coperto per decenni. I vescovi e i loro rappresentanti hanno ripetutamente mentito e distorto il proprio ruolo cercando di far ricadere la colpa sulla stampa secolare, sugli psichiatri o psicologi, o su invisibile “forze anti-cattoliche” liberali post Vaticano II o sulla cosiddetta “rivoluzione sessuale”. Sarebbe stato meglio se avessero apertamente e onestamente ammesso il proprio diretto coinvolgimento e i propri sforzi volti a continuare a distorcere e coprire il fenomeno. Perfino oggi, sebbene una minoranza di vescovi cerchino onestamente di comprendere la profondità del problema, la maggior parte della stessa Conferenza Episcopale continua a promuovere la falsa tesi di aver agito prontamente e pienamente e che il problema sia esaurito. Questo è un nonsenso di fronte alla dura evidenza che le vittime di abusi sessuali del clero continuano a venire alla luce regolarmente. E’ al corrente del fatto che molti vescovi, incluso il Cardinale Mahony, hanno mentito sotto giuramento, mentre testimoniavano al processo?»

La rivolta morale del popolo di Dio contro le gerarchie ecclesiastiche, sempre più sorde a qualsiasi anelito di rinnovamento, sta travolgendo l'ultima diga frapposta all'evoluzione della società. Magistrati, pedagogisti e associazioni umanitarie si sono battuti per anni contro lo spesso muro di omertà eretto intorno ai sempre più numerosi episodi di pedofilia clericale nel disperato tentativo di nasconderli agli occhi del pubblico. E in breve tempo hanno raccolto una ponderosa documentazione e organizzato decine di dibattiti, in seguito ai quali hanno avuto la prova che avevano ragione i sostenitori della teoria secondo la quale il modo più efficace di uscire da una situazione che sembrava senza sbocco era quella di scuotere dal loro torpore le giovani vittime degli abusi sessuali dei preti cattolici americani e farli parlare in pubblico.

Negli Stati Uniti si sono avuti negli ultimi cinque anni diversi Gran Giurì – il più importante dei quali si è tenuto lo scorso anno a Filadelfia – con il chiaro obiettivo di indagare a fondo un fenomeno in continua espansione, che ha visto coinvolti in una specie di attacco di schizofrenia planetario un numero inverosimile di preti pedofili e adolescenti violentati fino al raggiungimento della maggiore età. Numerosi Comitati per la protezione dei fanciulli e degli adolescenti hanno tenuto d'altra parte un gran numero di assemblee cittadine dalle quali è venuta fuori una mole enorme di informazioni, che hanno permesso agli organizzatori di formulare un J'accuse senza precedenti contro quei ministri di Dio che si erano macchiati di reati indegni della funzione che rivestono e i loro superiori che li avevano protetti in tutti i modi.
Sul conto di questi si è arrivati alla conclusione che le loro dichiarazioni riguardo alla natura e alla portata degli abusi perpetrati dai loro dipendenti si sono rivelate quasi sempre false e che la società ha il diritto di sapere che la Chiesa Cattolica ha distrutto la vita di numerosi bambini con atti di sodomia e rapporti orali imposti con la promessa di vantaggi economici o minacce di morte.

Gli scandali non sono mai stati affrontati con dignità e non c'è mai stata una dichiarazione che aiutasse le vittime a superare i danni conseguenti alle violenze che avevano dovuto subìre, in quanto il loro unico obiettivo era quello di salvaguardare l'immagine istituzionale della Chiesa. Quando hanno potuto, i vescovi hanno continuato infatti a tacere sulle azioni perverse dei loro sottoposti, cercando, una volta scoperti, di attribuirne la colpa a quelli che avevano avuto il coraggio di denunciare gli abusi o addirittura alla rivoluzione sessuale. Non hanno inoltre mai mostrato lo stesso senso di colpa che inculcano sistematicamente nei credenti, tanto è vero che decidevano di collaborare con la giustizia solo dopo che le sentenze condannavano i preti pedofili a risarcire le loro vittime.

Nonostante un atto d'accusa così chiaramente espresso, le gerarchie ecclesiastiche pretendono ancora di scagliare la prima pietra. La perdita della loro presa sugli stessi credenti è sempre più visibile. Attaccano su tutti i fronti, perché hanno coscienza del fatto che il loro declino è inevitabile.

La società tuttavia è cambiata profondamente e i cambiamenti si fanno ognora più incalzanti. Le nuove generazioni non si lasciano più manipolare. La vergogna per quello che sono stati capaci di fare e la compassione per le sofferenze di tante vittime innocenti li hanno privati di ogni residua credibilità.

Trotzky

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