La Bibbia libro di testo a scuola?

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Claudio Cava
00martedì 5 giugno 2007 21:01

L'appello dell'associazione Biblia è stata presentata al ministro Fioroni

Oltre diecimila firme di cattolici, protestanti, ebrei, credenti e non credenti

La Bibbia libro di testo a scuola?
Parte la campagna: è cultura

Molti gli intellettuali: Cacciari, Eco, Hack, Lerner. E ancora Vattimo, Zagrebelsky e Tullia Zevi
Il diessino Lumia: "Bellissima proposta". No di Luxuria: "Chi vuole mandi i figli catechismo"

ROMA - La Bibbia come libro di testo in tutte le scuole. E' la proposta che l'associazione culturale "Biblia" ha presentato, nei giorni scorsi, al ministro della pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, forte di una petizione con oltre diecimila firme. L'appello è stato sottoscritto da cattolici, protestanti, ebrei, personalità del mondo della cultura italiana, sia credenti sia non credenti.

E da noti intellettuali: Massimo Cacciari, Furio Colombo, Tullio De Mauro, Umberto Eco, Margherita Hack, Gad Lerner, Gianni Vattimo, Gustavo Zagrebelsky, Tullia Zevi. La proposta di introdurre la bibbia nella scuola pubblica, come testo di studio alla pari dell'Iliade, dell'Odissea, dell'Eneide, o della Divina Commedia, è ora nelle mani del responsabile di viale trastevere.

Si tratta di un'iniziativa che parte da lontano: è dal 1989 che l'associazione "Biblia" (nata nell'84) si batte "per valorizzare, al di là delle ipoteche confessionali, il grande codice dell'umanità". E ora arrivano commenti anche dal mondo politico. "Una bellissima proposta che va senz'altro sostenuta", dice il deputato Ds Giuseppe
Lumia, secondo cui la Bibbia è anche "un grande ponte verso le civiltà e le religioni semitiche".

Per la teodem della margherita, Paola Binetti, lo studio della Bibbia, offre un approfondimento sulle "radici cristiane dell'Europa" e sui "valori, della legge naturale espressa dai dieci comandamenti". Ma c'è anche una ragione in più, che "è offerta dal confronto con le altre religioni, che sembrano fondare la loro tradizione su una conoscenza molto chiara e approfondita della loro dottrina, cosa che obbliga anche noi ad una conoscenza molto attenta di questo testo".

Anche Daniela Santanché (An) sottoscrive, a voce, la petizione: "Sono assolutamente d'accordo. Si tratta - osserva la deputata - di un libro che fa parte della nostra cultura ed è bene che i ragazzi lo conoscano". Favorevole alla proposta anche Dorina Bianchi, della Margherita, vicepresidente della commissione affari sociali della Camera: "Servirebbe a sensibilizzare i ragazzi, e rendere più semplice il dialogo intorno ad un testo che rappresenta la storia e la cultura di tutte le religioni". Isabella Bertolini (Fi) è "assolutamente favorevole". Secondo la deputata, "il fatto di introdurlo nello studio", al pari di classici come l'Odissea, "non ha un significato religioso".

Una voce del tutto contraria è quella, invece, dalla deputata transgender Vladimir Luxuria di Rifondazione: "Intanto sono favorevole a sostituire l'ora di religione con la storia delle religioni - spiega la parlamentare - perché credo molto in una scuola pubblica non confessionale. Viviamo in una società che diventa sempre più multietnica, nella quale il numero degli studenti di altre religioni è sempre più numeroso". Per Luxuria, quindi, chi vuole che i figli imparino la bibbia "li può mandare al catechismo". Invece, conclude la deputata, "l'idea di porre un'attenzione maggiore su un libro religioso, piuttosto che su altri, facendolo diventare un testo base a scuola, mi sembra discutibile anche dal punto di vista della difesa della laicità".

www.repubblica.it/2007/06/sezioni/scuola_e_universita/servizi/bibbia-a-scuola/bibbia-a-scuola/bibbia-a-scu...
Rainboy
00venerdì 8 giugno 2007 12:21
Mah. Secondo me tutto dipende da come venisse realizzata tale educazione... se si studiasse organicamente il Vecchio Testamento, o le lettere di Paolo, credo che molti ragazzi capirebbero le cazzate che quel libro contiene. Il problema è che mi sembra intuibile che nei fatti, si tratterebbe soltanto di leggersi i Vangeli e qualche altro punto "morbido", giusto per impiantare un po' di più la straordinaria bontà della Sacra Chiesa nelle menti di questi moderni giovani, così distanti dalla sua luce e bisognosi della sua guida...

Who control the present, control the past. Who control the past, control the future.

[Modificato da Rainboy 08/06/2007 12.23]

Claudio Cava
00venerdì 8 giugno 2007 14:45
Re:

Scritto da: Rainboy 08/06/2007 12.21
Mah. Secondo me tutto dipende da come venisse realizzata tale educazione...



Esatto, senza le solite appropriazioni indebite della CC.

In questo caso non potrei essere altro che favorevole.
Indipendentemente da cio' che (non) si crede la Bibbia e' da considerare patrimonio culturale ed educativo.

Letta e studiata con l' approccio mentale giusto, scevro da inculcamenti e pregiudizi vari diventa una delle letture piu' istruttive ed affascinanti in assoluto.

Nonostante il mio ferreo e incrollabile ateismo non ho mai rinnegato l' effetto positivo e fondamentale che ha avuto nella mia formazione personale.

Ciao
Claudio

(Upuaut)
00sabato 9 giugno 2007 13:47
Studiare la Bibbia a scuola? Sì, però con commenti a lato di Piergiorgio Odifreddi.

)lullaby(
00lunedì 11 giugno 2007 07:52
Se si leggesse dall'inizio alla fine senza nessuna interpretazione di parte gli studenti si renderebbero conto di quante belinate sono scritte.
giuliomagnoxxx
00mercoledì 27 giugno 2007 00:05
Ma è naturale che la lettura che ne deriverebbe sarebbe teologica! Perchè altrimenti avrebbero potuto proporre migliaia di altre opere della letteratura italiana o comunque occidentale
pcerini
00mercoledì 27 giugno 2007 10:43
Sono due le cose: o viene proposta anche la lettura di testi sacri appartenenti anche alle altre tradizioni religiose
o non se ne fa proprio nulla della proposta in merito alla Bibbia.Per me e' solo un'ennesimo tentativo di far riaffermare la supremazia del cattolicesimo a seguito delle recenti lamentele del ratzinger in merito al nostro sistema scolastico,non poteva essere altrimenti,qualche politico ha raccolto le lamentele dell'impallinatore e ne ha confezionato una proposta!

Paolo

[Modificato da pcerini 27/06/2007 10.44]

MauriF
00mercoledì 27 giugno 2007 13:35
Re:

Scritto da: (Upuaut) 09/06/2007 13.47
Studiare la Bibbia a scuola? Sì, però con commenti a lato di Piergiorgio Odifreddi.





Come no...e poi facciamo insegnare educazione fisica alla professoressa di storia e filosofia... [SM=x789051]
@nounou@
00mercoledì 27 giugno 2007 14:35
io sono d'accordo con Vladimir Luxuria, la storia delle religioni susciterebbe maggior interesse da parte di tutti gli scolari, di qualsiasi religione in una scuola che dovrebbe essere laica.







[Modificato da @nounou@ 27/06/2007 14.43]

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