La Cei: "Convivenza civile lacerata"

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Claudio Cava
00venerdì 29 giugno 2007 17:48

L'allarme di vescovi sulle
leggi «contro la famiglia»

ROMA

«Il tessuto della convivenza civile mostra segni di lacerazione». Lo affermano i vescovi italiani nella nota che raccoglie gli orientamenti del Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona. «Ai credenti - afferma il testo - si chiede di contribuire allo sviluppo di un ethos condiviso, sia con la doverosa enunciazione dei principi, sia esprimendo nei fatti un approccio alla realtà sociale ispirato alla speranza cristiana».

Secondo i vescovi, «ciò esige l’elaborazione di una seria proposta culturale, condotta con intelligenza, fedele ai valori evangelici e al Magistero, insieme a una continua formazione spirituale. Ed implica una rivisitazione costante dei veri diritti della persona e delle formazioni sociali nella ricerca del bene comune e deve promuovere occasioni di confronto tra uomini e donne dotati di competenze e professionalità diverse».

www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200706articoli/23207gi...
pcerini
00lunedì 2 luglio 2007 12:21
"si chiede di contribuire allo sviluppo di un ethos condiviso"

Ecco,appunto,tanto per cominciare io sono uno di quelli che NON condivide l'etica cristiana,e dunque? Che ci mettiamo a fare guerra l'uno contro l'altro per veder quale etica la possa aver vinta?

La soluzione c'e',esiste,ed e' la convivenza con valori altrui,nel reciproco rispetto,ma se si mira a sopraffare,a considerare l'etica atea o laica in generale come degradante o se si pensa che una societa' senza Dio possa causare enormi problemi che rappresenterebbero una minaccia addirittura per la stessa sopravvivenza della specie umana,mi pare un'evidente appiglio cristiano-centrico oltre che un discorso a-storico,visto che a me pare che siano state sopratutto societa' CON DIO che abbiano prodotto le piu' grandi tragedie umane nel corso della storia.Ma questa e' un'altra faccenda.

Il cristiano-centrismo,il sentirsi protagonisti o addirittura gli unici detentori delle verita' divine,insomma questo protagonismo cristiano-centrico a discapito delle credenze di altri sistemi religiosi monoteistici e non andrebbe accantonato una volta per tutte e occorrrebbe affrontare i problemi con un diverso approccio alla realta',lasciando da parte giudizi o concetti derivanti da tradizioni millenarie!

Questo perche' l'etica atea per esempio non arrivera' mai a farsi schiavizzare dall'idea del Cristo padrone o dal farsi shiavizzare da una verita' le cui fondamenta non stanno ne' in cielo ne' in terra ma solo nella mente degli uomini "metafisici" contemporanei che vorrebbero inculcarci l'idea di una perfetta razionalita' della fede cristiana!

Paolo
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